Addendum: "violenza democratica" e liberta' di opinione

 

Avevo gia' scritto il precedente "Dissenso" quando mi sento costretto a riprendere in mano la penna (virtuale), da buon "grafomane contro voglia", per aggiungervi alcuni commenti.

Prima di tutto relativi alle immagini trasmesse ieri sera dai telegiornali sulla manifestazione anti Haider. Vedo dei giovani, bardati con tute e caschi da motociclista (il classico romantico assetto da "guerriglia urbana", gia' pronti quindi al "combattimento"), che portano un grande pannello con l'immagine di Auschwitz. Dovrebbe trattarsi di un simbolo di pace, ma poi lo si vede utilizzato come ariete contro la polizia che impedisce loro il passo. Il timore e' che questi ragazzi siano preda cieca di una fanatismo istillato da cattivi maestri, da "pacefondai" che soffiano sul fuoco, riattizzando rancori degni dei tempi dei guelfi e ghibellini, e riproponendo un clima da guerra civile. Mi chiedo cosa sarebbe successo se avessero avuto tra le mani Haider, o uno dei (molto pochi, e quindi coraggiosi) giovani di destra che piu' in la' manifestavano invece a favore avvolti in drappi tricolori, all'apparenza almeno in modo del tutto pacifico (bisognerebbe discutere a questo proposito chi deve avere paura di chi…). Forse un linciaggio, che sarebbe stato poi commentato come episodio certamente increscioso, ma pure inevitabile, quasi cercato e meritato? Il timore e' che la sinistra italiana odierna, ormai a corto di argomenti, e presaga della prossima sconfitta elettorale, voglia come ultima risorsa riportare il confronto politico sul piano dell'emotivita': gli elementi a sostegno di questa tesi appaiono purtroppo numerosi*.

Poi una domanda: chi ha progettato e coperto le spese di quel grande pannello? E' un interrogativo (simile a quello: ma da dove provenivano le bombe, immagino sofisticate, che hanno alimentato la "strategia della tensione"? Fatte in casa da quattro giovanotti esaltati, o da vecchi nostalgici in pensione?) che trova fondamento non tanto in quella "sensibilita' complottistica" che mi viene spesso rimproverata da chi preferisce ignorare certi verosimili collegamenti, quanto piuttosto da un'applicazione sistematica del "principio di causalita'". Gli eventi umani hanno cause, anche se nel loro svolgimento interviene ovviamente il caso, e solo l'insieme di esse da' senso della storia: il resto e' cronaca, o retorica.

Ancora, mi sento offeso per una frase del presidente Amato, che riferisce di talune opinioni come espresse "a nome di tutti gli italiani". Mi sento escluso dal novero degli italiani dalla specificazione "tutti", e mi vengono dubbi sulla coerenza democratica di certi personaggi. Hanno forse dimenticato il nobile detto attribuito a Voltaire, "Disapprovo quello che dite ma difendero' il vostro diritto di dirlo fino alla morte"? Non credono piu' nella liberta' di opinione, e nel diritto di esprimerla civilmente? (non mi sembra che il leader austriaco abbia tenuto comportamenti incivili o provocatori, naturalmente a meno che non si sia pronti a stracciarsi ipocritamente le vesti per ogni parola che non ci piace). Il fascismo, da essi tanto deprecato, difendeva almeno una concezione dello stato etico e totalitario, ed era quindi coerente con tale posizione richiedere per esempio il giuramento di fedelta' ai docenti universitari - dichiarazione che peraltro ben pochi rifiutarono, anche coloro che ingrossarono in seguito le fila dei "democratici" a guerra finita. I sedicenti liberali non se la sentono di imporre oggi tale "formalita'", ma sembrano pretendere implicitamente (usando come appena sottolineato strumenti di intimidazione psicologica) che siano lecite solo alcune possibilita' del pensiero, alle quali bisognerebbe automaticamente conformarsi: tutte le altre vanno riprovate come frutto di menti malate e perverse.

Debbo infine correggere un errore. Parlavo di comportamenti volti a resuscitare, inopportunamente, "fantasmi del passato", quasi si trattasse di una conseguenza indesiderata anche da coloro che sto oggi criticando. Sbagliavo grossolanamente, mi rendo conto all'improvviso che il collegamento con le vicende belliche di oltre 50 anni fa non e' casuale, ma vuole al contrario ricordare minacciosamente a ciascuno che questi sono i frutti che bisogna accettare della sconfitta. La cambiale** viene presentata all'incasso con un ritardo inusuale nella storia, da persone evidentemente molto "pazienti" e di lunga memoria, ma la situazione non cambia: GUAI AI VINTI...

 

* Vedi per esempio i Dissensi N. 17 e 19, ai quali aggiungiamo la seguente grave notizia da poco pervenuta:

Subject: [politica_cattolici] Assaltato il Centro Culturale di Milano

Date: Thu, 14 Dec 2000 21:14:40 +0100

From: "MARCELLO BRAMBILLA" <botti.d@tiscalinet.it> (by way of David <botti.d@tiscalinet.it>)

Vi pregherei di diffondere il più possibile questo volantino. Infatti è possibile che in un clima preelettorale sempre più teso a farne le spese sia la libertà di espressione. A titolo informativo aggiungo che i pullman per la manifestazione "spontanea" degli studenti di sabato prossimo sono pagati dalla CGIL. Don Marcello

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Violenza e ipocrisia - Un film già visto

Martedì 12 dicembre un gruppetto di giovani ha fatto irruzione nella sede del Centro Culturale di Milano, uno dei più stimati enti culturali della città, recentemente premiato con l'Ambrogino d'oro; non a caso è stata colpita una realtà culturale libera. Gli assalitori hanno lanciato fumogeni, imbrattato i muri del Centro con scritte infamanti e distribuito un volantino pieno di calunnie. L'atto vandalico è stato rivendicato dalla Rete Autogestita Studenti&Collettivi come reazione a presunti pestaggi di studenti del Collettivo da parte del servizio d'ordine di Cl durante una manifestazione sul buono-scuola al Forum di Assago sabato 2 dicembre.

Questo è falso!

Cl non era tra gli organizzatori della manifestazione, né era suo il servizio d'ordine. Per questo Cl non avrebbe potuto pestare nessuno, anche perché non fa parte del nostro costume. Comunque, per quel che ci risulta, nessuno è stato picchiato, come anche alcuni del Collettivo del Berchet che erano tra i manifestanti al Forum hanno ammesso pubblicamente. È gravissimo fomentare azioni violente contro chicchessia sulla base di un odio ideologico che non esita a utilizzare la menzogna per aizzare i giovani contro l'avversario di turno. C'è ancora la violenza e questa violenza si esprime per la complicità di molti adulti, che, senza mai comparire, scatenano i giovani nascondendo ipocritamente la mano. Chi incita a occupare le scuole e chi organizza pullman gratuiti per le manifestazioni studentesche di piazza? Questo è un film che abbiamo già visto a cominciare dalla metà degli anni 70 e proprio perché l'abbiamo già visto sappiamo che è brutto.

Lo segnaliamo a tutti perché chi può eviti che venga proiettato nuovamente.

Comunione e Liberazione

Milano, 12 dicembre 2000.

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it.politica.cattolici - Lista di informazione su cattolici e politica sotto la protezione di Giuseppe Tovini.

** Il contenuto della cambiale e' sicuramente articolato, ma contiene senz'altro il seguente ammonimento: "Non ci dovra' piu' essere posto in Europa per popoli non meticciati ... I popoli non meticciati appartengono alle idee superate del XX secolo" (Generale Wesley Clark, comandante delle forze aeree NATO che hanno effettuato i bombardamenti sulla Serbia nel 1999; dichiarazione alla CNN, citata in "Courier du Continent", giugno 1999) [non posso per ragioni di opportunita' contingente ringraziare citandola la fonte dell'informazione, se mi legge capira'...]

 

(UB, 17.12.00)