La visita di Haider in Italia

 

Un breve commento relativo alla controversa visita del leader austriaco in Italia. Mentre il capo del governo Amato (vedi i Dissensi N. 7 e 7bis) dichiara "inammissibili"* le critiche di Haider alla politica italiana (sostanzialmente nulla) nei confronti del problema dell'emigrazione**, giornalisti affamati di sensazioni cercano di mettere in difficolta' con le loro acute domande l'esponente nazionalista, chiedendogli per esempio se si considera un nazista. Risposta (vado a memoria, non si tratta di citazioni testuali): "L'uso di questi appellativi nel fare politica evidenzia solo la mancanza di argomenti da parte degli avversari". I "professionisti" dell'informazione insistono: "Ma come spiega allora tante manifestazioni di protesta nei suoi confronti?". Nuova semplice replica: "Si sa che in Italia ci sono tanti politici che non agiscono per il bene del loro popolo".

In effetti, in prima linea tra i "manifestanti" si scorgono Cossutta (si ricordi il caso, di cui si e' presto smesso di parlare, dei politici italiani collegati ai servizi di sicurezza sovietici) e Diliberto (vedi il Dissenso N. 37). Forse Haider non ha, almeno sull'ultima osservazione, tutti i torti...

 

* Da quando in qua esprimere le proprie opinioni, fossero pure errate, e' diventato illecito in un paese che si pretende democratico?! Basta replicare a tono, e dimostrare che l'interlocutore si sbaglia, evitando di fare continuamente ricorso ad argomenti retorici dagli accenti pseudo-umanitari, e all'emotivita' di piazza resuscitando fantasmi del passato - ma, del resto, deve essere assai difficile resistere alla tentazione di non "raccogliere" senza fatica quanto e' stato cosi' sapientemente "seminato" durante tanti anni in programmi televisivi, films, etc., tutti a senso unico!

** Evito a bella posta la specificazione d'uso: "clandestina", perche' il vero problema che l'Europa e' chiamata oggi a fronteggiare, pena l'estinzione della sua identita' culturale (che nessuna motivazione economica puo' giustificare), e' il fenomeno dell'emigrazione nel suo complesso.

 

(UB, 16.12.00)