[Riceviamo da un collaboratore di "Episteme" - vedi il N. 2 - le seguenti considerazioni, che riteniamo meritevoli di ogni attenzione, e volentieri quindi mettiamo a disposizione dei frequentatori di questo sito - UB, aprile 2002]

 

QUALE ITALIA?

 

Sono triste, molto triste, e non solo.

Vorrei evitare lo sterminio intellettuale e genetico della mia gente, ora in

atto, che dico, forse, oramai compiuto.

Vorrei che sopravvivesse la mia cultura.

Vorrei che ogni cultura potesse sopravvivere, sopra la propria terra,

vorrei tutelare lo stile, le idee e la saggezza antica, ma anche essere

aperto all'evoluzione, alla rivoluzione che prorompe naturale esigenza

dell'animo.

Vorrei poter scegliere.

Vorrei il libero confronto Intellettuale.

Vorrei la Libertà.

Mi dicono che l'erba voglio la possiedo di già, ho tutto, ho la libertà,

Unti ed Illuminati mi tutelano, sgobbano come pazzi per me,

passano nottate insonni per me.

Quando il sole si abbassa, il pelandrone si ammazza, di fatica, per me.

Alla televisione vedo certe facce,

cervelluzzi, cervellazzi, cervelloni, facce da idiota.

Vi sono mille partiti, ho solo da scegliere.

Perchè mi sento straniero nella mia città?

Mi guardo attorno: i palazzi sono lì, ma sento l'abbandono.

Se fossi un turista forse sarei contento:

mille idiomi, mille volti, mille usanze.

Ma sono a casa mia,

forse ho dato una festa: vi sono molti ospiti.

Perchè mi sento prigioniero?

Il tempo è passato e mi accorgo di non avere più casa,

di essere io l'ospite: capisco di essere indesiderato.

Nella mia città tutto è compiuto, è storia oramai.

Nei dintorni accade ora, sempre più rapidamente.

Torino è persa. Genova è persa.

Poi tocca a Venezia. Infine anche Milano cadrà.

Certo, ci sarà regalato un bel partitino,

rigorosamente minoritario,

ben inquadrato,

di ultrasecessionisti, di secessionisti, di confederali, di federali,

uno per regione uno per paese.

Magari ci promuovono pure a nazione.

Ed ogni nazione avrà due, meglio tre camere di onorevoli figuri:

posto assicurato per i neoaristocratici e la loro genìa,

figli nipoti cugini fratelli zii, amici.

Tutto questo per me, per noi, per il nostro bene.

Non mi piace.

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Non mi piace uno stato del Nord se è centralista,

se è nazionalista, se è sotto protezione buonista.

Non voglio essere tutelato dagli anglosassoni,

e neppure dai tedeschi, dai francesi, da chichessia.

Se fossi veneto non vorrei essere guidato dai piemontesi, o dai lombardi.

Ma sono Piemontese, .........

Intanto la Padania muore.

Dante asseriva sconsolato che l'Italia, geografica,

quindi Padania compresa,

era una Baldracca che tutti potevano possedere per poco o nulla,

poi riponeva le speranze in un bel "crucco" dalla rossa barba.

Sappiamo tutti come andò a finire.

Le Utopie non pagano,

sono bellissime chimere che nascondono la morte certa.

Sono triste, molto triste,

ma spero ancora, spero nella LIBERTA`.

Come dice il proverbio?

Chi vive sperando muore c......?

Spero di non morire,

per ora almeno.

 

buona pasqua da Pier Costanzo Brio

picobeta@ipsnet.it