CAPITOLO I

QUANDO SI DICE "GIALLO" SI INTENDE MONDADORI


 


   Non è possibile iniziare questa rassegna se non partendo dalla casa editrice Mondadori, la quale, con la sua celebre collana de "I Libri Gialli", ha connotato decisamente il genere in Italia (sia nell’anteguerra che nel dopoguerra). Per questo motivo fu spesso imitata, ma mai eguagliata, sia come livello degli autori, che come qualità delle storie presentate, per non dire poi dell’impeccabilità del prodotto editoriale che veniva infine fornito ai lettori. In effetti, ancora oggi qui da noi, quando si pensa a un romanzo del genere di quelli che ci interessano, si dice semplicemente giallo, tenendo ferma la denominazione che fu felicemente coniata da Arnoldo Mondadori per battezzare la serie della quale forse neanche lui stesso aveva previsto tutta la fortuna. Si deve dire però che il riferimento a questo colore per il nostro tipo di narrativa non è un’esclusiva invenzione di Mondadori, nonostante quanto si creda comunemente - e come viene riportato per esempio nel "Catalogo Storico" della casa editrice, secondo cui "il termine appartiene unicamente alla cultura italiana". Si fa al contrario esplicito riferimento a una yellow-backed novel in un racconto del volume "Le avventure di Sherlock Holmes" (e precisamente: "Il mistero della valle di Boscombe"), che fu pubblicato per la prima volta in "The Strand Magazine" negli anni 1891-1892. Ma ancora prima che da Conan Doyle, l’espressione fu usata nel poema "The Ring and the Book", dell’inglese Robert Browning, il quale, riferendosi ai particolari di un processo per omicidio avvenuto a Roma nel 1698, informa di averli appresi da un old yellow book, da lui acquistato in Italia1. Certo è però che, solo in Italia, e grazie a Mondadori, si può dire semplicemente "giallo" per far comprendere al volo di cosa si sta parlando. In altri paesi, nessuna espressione così sinteticamente azzeccata si è imposta in modo univoco per contrassegnare il genere. In quelli di lingua anglo-sassone si usa distinguere, cosa peraltro non sempre facile, tra detective, crime e mystery stories, o thrillers. Qualcosa di simile avviene in Francia, dove si parla di roman noir, criminel, o di detection, etc., anche se in quest’ultimo paese si è di recente affermata il termine polar, per indicare tutto quel genere di storie che, come i gialli, presentano un quadro della società visto dall’esterno, immediato, esatto, fedele, ma non approfondito dall’interno, e quindi non riproducibile (secondo alcuni, cioè, sarebbe proprio come avviene per l’immagine scattata da una polaroid, che non possiede un negativo dal quale si possano fare delle copie - ma è chiaro che il termine fa anche riferimento all’appellativo policier).

   Abbiamo già detto che la "collana madre" della Mondadori fu quella de "I Libri Gialli", il cui primo numero uscì nel settembre del 1929. Questa ebbe una cadenza quasi sempre quindicinale, anche se le prime uscite furono bimestrali, e quindi mensili, con l’intervallo che separava due uscite successive a diminuire mano a mano che cresceva il successo della serie. Gli ultimi tre numeri, nel 1941, tornarono ad avere cadenza mensile. Era costituita da volumi di formato M, rilegati, DA (intorno alle 250 pagine), con copertina di cartone rigido di colore uniforme arancione (con l’eccezione dei primi 38 numeri, nei quali si alternavano diverse colorazioni, ed erano presenti anche alcune decorazioni geometriche - dal N. 220 in poi la copertina diventò invece flessibile), e arricchiti da una sovraccoperta (tranne i primi 4 numeri), oggi molto ricercata, illustrata da un bel disegno a colori su sfondo giallo (che, nei detti primi 4 numeri, era riportato direttamente sulla copertina). Insomma, veri e propri libri, ben degni di essere conservati in una biblioteca con delle pretese. All’interno, il profilo di una palma con la sigla AM, che fa oggi chiamare questi preziosi reperti "palmine"; all’esterno, il disegno riprodotto sulla sovraccoperta era inserito nel famoso cerchio rosso (il cosiddetto "cerchio magico"), un marchio che avrà anch’esso particolare fortuna come uno dei segni distintivi del genere (a eccezione dei primi 4 numeri, quelli senza sovraccoperta, nei quali il disegno era invece inserito in un esagono). C’è da aggiungere che neanche il cerchio rosso era proprio un’idea originale della Mondadori, visto che compariva a contornare la firma del celebre scrittore inglese Edgar Wallace nella copertina dei suoi romanzi, a partire dal primo pubblicato nel 1905 (e, come vedremo, proprio Wallace compare tra gli autori più ricorrenti nei gialli Mondadori).
   Terminiamo questa presentazione generale ricordando il nome di una delle persone che, dopo una breve esperienza come editore in proprio2, fu sin dai primissimi tempi nel gruppo dei collaboratori dell’editore per quanto atteneva al giallo, in relazione alla scelta dei testi da proporre e alle traduzioni: si tratta di Alberto Tedeschi, che sarà oltre che traduttore di gran parte dei libri pubblicati nella parallela collana dei "Gialli Economici Mondadori", della quale parleremo tra poco, anche curatore della stessa, e, più tardi, mitico direttore della serie de "Il Giallo Mondadori" del dopoguerra, dal 1955 fino alla morte, avvenuta nel 1979. Val forse la pena di ricordare che alla memoria di Alberto Tedeschi è stato intitolato il premio per il miglior giallo inedito di autore italiano assegnato per diversi anni prima al Mystfest di Cattolica, tradizionale appuntamento del cinema e dell’editoria gialla in Italia, poi, nelle ultime edizioni, a seguito di una antipatica e spiacevole scissione, durante il Noir in Festival, organizzato prima a Viareggio, e in seguito a Courmayeur3.
   Passiamo adesso a occuparci in dettaglio dei volumi della collana, non senza aver prima notato che nelle uscite 263 e 264 non compare in modo esplicito il numero di serie.
 

I LIBRI GIALLI, 266 numeri, 1929-1941
 

   Pochi dei "Libri Gialli" furono ristampati nella successiva collana dei "Gialli Economici Mondadori" (per l’esattezza cinque), mentre alcuni furono riproposti in un’apposita serie di ristampe denominata "I Libri Gialli - Serie Capolavori". Fu forse anche questo tipo di selezione, adottato dalla collana in relazione ai propri testi presunti "migliori", a creare presso il grande pubblico la fama di autori, per lo più di esclusivo appannaggio della Mondadori, quali A. Christie, M.R. Rinehart, S.S. Van Dine, E. Wallace, nell’anteguerra, e poi anche J.D. Carr, J.H. Chase, T. Downing, M.G. Eberhart, E.S. Gardner, R.King, E. Queen, R. Stout, C. Woolrich, etc., nel dopoguerra9. Anche in questo secondo periodo, infatti, venne edita con grande successo una collana di ristampe, "I Capolavori dei Gialli Mondadori"; virtualmente mai cessata, dal momento che essa è stata soltanto rimpiazzata da una serie analoga, tuttora in corso di pubblicazione, denominata "I Classici del Giallo"10. A quel che sembra, i lettori meno "esperti" preferirono, e preferiscono, affidarsi direttamente a romanzi già preannunciati come capolavori, che non correre il rischio di rivolgersi ad autori e opere non ancora del tutto apprezzati e affermati.
   Prima di passare a elencare in dettaglio le uscite di questa serie di "capolavori", notiamo che l’ultimo numero, che è il 45, non reca né l’esplicita indicazione del numero di serie, né l’intestazione della collana. Inoltre, che il 60-70% dei titoli della collana è dedicata a romanzi del prolifico Edgar Wallace, che era stato anche l’autore apparso nella serie "I Libri Gialli" con un maggior numero di volumi (una quarantina di titoli presentati nei primi cento numeri di questa collezione; in totale, 52 su 266).
 

I LIBRI GIALLI - SERIE CAPOLAVORI, 45 numeri, 1937-1941
 

   Alla collana principale si affiancò, a partire dal 1933, la seconda grande collezione Mondadori specializzata in letteratura poliziesca, vale a dire quella dei "Gialli Economici Mondadori". Questi avevano anch’essi cadenza quindicinale, ma mentre "I Libri Gialli" uscivano il 1° e il 15 di ogni mese, i "Gialli Economici" uscivano l’8 e il 23. Si avevano così quattro uscite mensili alternate, a coprire uniformemente, settimana dopo settimana, tutto l’arco del mese, per la gioia dei lettori più accaniti. I volumi di questa nuova serie si distinguevano da quelli de "I Libri Gialli" appunto per una veste editoriale più economica, di grande formato (quello che indicheremo da adesso in poi con la lettera G), DP bianco, copertina di carta semplice illustrata da un disegno a colori sempre inserito in un cerchio rosso.
   Questa collana era stata preceduta da una sorta di esperimento del genere consistito nella pubblicazione di 10 grossi volumi dello stesso grande formato, comprendenti più romanzi per volta. Si tratta del "Supergiallo", che aveva DA giallo, copertina gialla, decorata però anche con altri colori, senza disegno, recante soltanto i titoli dei diversi romanzi contenuti nel singolo volume. "Il Supergiallo", che all’inizio veniva indicato semplicemente come un supplemento alla collana "I Libri Gialli", continuò a uscire anche dopo la pubblicazione dei "Gialli Economici Mondadori", e venne allora definito come supplemento a quest’ultima collana. I Supergialli, che apparvero sempre in una sola uscita annuale, furono in tutto dieci (o meglio, come si vedrà in seguito, nove più uno). Si può in un certo senso asserire che questa collana si sia successivamente "trasformata" in quella dei "Gialli Economici Mondadori", tanto che, ad esempio, cinque dei primi undici numeri di quest’ultima erano costituiti da romanzi già apparsi nel primo Supergiallo. Del resto, nei "Gialli Economici Mondadori" comparvero, come già detto, anche ristampe di titoli già proposti nella serie "I Libri Gialli". Ma vediamo adesso tutte le uscite di questa importante collezione, facendole appunto precedere da quelle del "Supergiallo", precisando che oltre ai numeri normali comparvero anche diversi numeri indicati come numeri bis.

1932 - Il Supergiallo
E. Wallace: La dimora segreta, Il Consiglio dei 411, Il fante di fiori, La ruggine verde, La regina dei ladri.

1933 - Il Secondo Supergiallo
E. Gaboriau: L’affare Lerouge, La cartella N. 113, Il dramma di Orcival, Il signor Lecoq.

1934 - Il Super Romanzo di Georges Simenon
G. Simenon: L’inglese, Il colpo di luna, La casa sul canale, L’asino rosso, Quelli di fronte, Il delitto della signora Pontreau.

1935 - Il Terzo Supergiallo
M.G. Eberhart, La stanza N. 18; E. Wallace, Il levantino; M.R. Rinehart, La finestra sulla notte; R. King, Crociera tragica; R.A. Freeman, Il nuovo Sherlock Holmes.

1936 - Il Quarto Supergiallo
A. Christie, Il mistero del treno azzurro; O. Stefani, Il terzo sparo; A.E.W. Mason, Villa Rosa; R. King, Notte d’orgasmo; M.R. Rinehart, Porte chiuse; H. Hill, Il cerchio si restringe.

1937 - Il Quinto Supergiallo
A. Christie, Ritratto d’ignota; B. Corra, Il manichino dagli occhi viventi; E. Wallace, Il diamante rubato; S. Palmer, Un dramma nell’acquario; C. Waye, Potenze occulte; M.R. Rinehart, La moglie dell’attore.

1938 - Il Sesto Supergiallo
S. Palmer, I passeggeri dell’"Alabama"; M. Allingham, La talpa; M.G. Eberhart, Il pittore scomparso; E. Wallace, La legge della foresta; R. King, Il segreto di Vera Sturm; "Diplomatico", Delitto all’ambasciata; T.A. Spagnol, L’ombrellino viola; C. Aveline, I due viaggiatori.

1939 - Il Settimo Supergiallo
E. Spencer, Caccia al fantasma; E. D’Errico, L’uomo dagli occhi malinconici; C. Dickson, La casa stregata; M. Fitt, Il razzo; J. Rhode, L’amica dei gatti; R. King, Il diamante perduto.

1940 - L’Ottavo Supergiallo
A. Christie, E’ troppo facile; S.S. Van Dine, L’ultima avventura di Philo Vance; E. D’Errico, Un grido nella nebbia; M. Fitt, Le tre fanfare; G. Scerbanenco, Sei giorni di preavviso; P. Wilde, Gita a sorpresa.

1941 - Il Nono Supergiallo
E. D’Errico, Segni particolari nessuno; E.S. Gardner, Selby accetta la sfida; H. Dietert, X Y Z ; G. Scerbanenco, Nessuno è colpevole; J.J. Farjeon, Il diavolo giallo.
 

GIALLI ECONOMICI MONDADORI, 198 numeri, più 8 numeri bis (più 1?!), 1933-1942
 

   Informiamo che ben 51 titoli di questa serie vennero ripresentati, con una nuova numerazione, ma in veste editoriale sostanzialmente identica all’originale (le copertine per esempio erano le stesse, tranne in qualche caso, come per esempio nella riedizione del N. 76, "L’ospite invisibile"), tra il 1949 e il 1951, e che nel 1976 vennero proposte anche delle ristampe anastatiche di almeno 8 numeri.

   Citiamo infine, ancora in relazione ai "Gialli Economici Mondadori", un numero speciale uscito come supplemento a questa collana, nel 1937:

- D. Wheatley & J.G. Links, Un delitto al largo di Miami.

   Si tratta di un volume di grande formato, copertina di cartoncino di colore grigio uniforme, senza disegno, recante solo l’indicazione del titolo e del particolare contenuto del romanzo. La caratteristica speciale di questo "giallo documento" stava nel fatto che a esso erano allegati "indizi reali", quali i verbali degli interrogatori della polizia, gli elementi materiali (fiammiferi, capelli, etc.) raccolti sul luogo del delitto, e così via. Nelle intenzioni dei responsabili della Mondadori doveva essere probabilmente solo il primo di una serie di gialli "dossier", ma la cosa non ebbe seguito, a quel che ci risulta. Il romanzo in questione è stato ristampato qualche anno fa (1984) in forma identica all’originale, con la semplice aggiunta di una sovraccoperta patinata gialla, senza disegno, recante soltanto diverse indicazioni illustrative delle particolarità del volume (e il titolo come "Delitto al largo di Miami"). Tra queste, la notizia che: "Altri tre dossier come questo vennero pubblicati in quegli anni, prima che la guerra ponesse fine alla geniale creatività delle edizioni gialle da collezionista", ma la cosa non ci sembra corrispondere a verità (né il Catalogo Storico della Mondadori riporta alcuna informazione su questi altri due fantomatici "pezzi" - si può dire a questo proposito che almeno una pubblicazione simile risulta in effetti esistente, ma per i tipi dell'editore Corbaccio: M. Carr, L'uomo venduto 5 volte, 1938). L’anno dopo, 1985, è comparso un secondo "giallo documento" (forse in possesso dall’editore sin dagli anni ’30?!): P. Quentin, Il caso Claudia Cragge, il quale era già stato pubblicato (nel 1965), anche se in quell’occasione soltanto come omaggio per gli abbonati al "Giallo Mondadori".

   Continuiamo a occuparci della produzione gialla della casa editrice Mondadori, procedendo d’ora in avanti secondo l’ordine cronologico.

   Negli anni 1932-1933 l’editore inizia a presentare in Italia un autore nuovo del quale avrà per lungo tempo l’esclusiva, e che godrà di un successo (cinematografico prima, quindi televisivo) così grande da essere proposto addirittura in un collana tutta sua. Si tratta del resto di romanzi che seppur sempre appartenenti al genere giallo in senso lato, possono essere considerati a ragione come facenti parte di un filone a sé stante, visto che più che di fiction si potrebbe parlare in questo caso di una vera e propria forma di realismo. L’autore è il celebre scrittore belga Georges Simenon, la collana è quella de "I Libri Neri": mensile, indicata successivamente anche come "I Romanzi Polizieschi di Georges Simenon", o più semplicemente come "I Romanzi di Simenon", comprende 12 numeri, di formato M , DM di colore nero, con copertina non rigida, illustrata da una fotografia in bianco e nero. Il protagonista assoluto della serie, seppure non citato nei titoli, è il famoso commissario della polizia parigina Jules Maigret. Di questi romanzi furono anche pubblicate numerose ristampe, nelle collezioni più disparate. Sempre nel campo del giallo, ma senza il personaggio del commissario Maigret, si iscrive a pieno titolo una seconda breve collana dedicata ad altre opere di Simenon di grande rilievo. Si tratta della collana "Opere di Georges Simenon", la quale consiste di soli 7 numeri, editi tra il 1937 e il 1940. Sono volumi di formato M, con copertina di cartoncino senza alcun disegno, recante la semplice indicazione del titolo in bianco su sfondo arancione; DM, ancora di colore arancione.
 

I LIBRI NERI (I ROMANZI POLIZIESCHI DI GEORGES SIMENON - I ROMANZI DI SIMENON), 12 numeri, 1932-1933

 1 - L’ombra cinese
 2 - Il viaggiatore di terza classe
 3 - Il carrettiere della "Provvidenza"
 4 - Il cane giallo
 5 - L’osteria dei due soldi
 6 - Il signor Gallet, defunto...
 7 - Un delitto in Olanda
 8 - La casa dei Fiamminghi
 9 - Al convegno dei Terranova
10 - Il pazzo di Bergerac
11 - L’affare Saint-Fiacre
12 - Pietro il Lettone.
 

OPERE DI GEORGES SIMENON, 7 numeri, 1937-1940

1 - I Pitard
2 - Quartiere negro
3 - 45° all’ombra
4 - Le signorine di Concarneau
5 - La fuga
6 - L’evaso
7 - Il testamento Donadieu.

   Una volta interrotte, come già ricordato nell’introduzione, le uscite di entrambe le collane de "I Libri Gialli" e dei "Gialli Economici Mondadori" nell’ottobre del 1941 (in realtà l’ultimo numero della seconda collana uscì qualche settimana dopo, nel gennaio del 1942), a norma del ricordato decreto del Ministero della Cultura Popolare - emanato a caldo sotto l’influsso del clamore provocato dalle dichiarazioni di un gruppo di giovani rapinatori, che dissero di aver agito a causa dell’influenza esercitata su di loro dalla lettura di libri "gialli" - l’editore Mondadori si limitò da quel momento in poi a inserire qualche romanzo di questo genere nella ricca collana di narrativa popolare che era edita già da vari anni (e precisamente dal 1932), "I Romanzi della Palma". In questo periodo la collana presentava volumi di quel formato intermedio che indicheremo in seguito con la Q (ma ai suoi inizi la serie usciva invece con volumi di formato G), copertina di cartoncino illustrata da un disegno a colori, titolo in bianco su uno sfondo colorato, rosso, blu o arancione (a seconda del genere del romanzo - i gialli erano ad esempio, anche se non sempre, indicati con il rosso), DM bianco. In questa collezione, uscita fino al 1943, che si compone di 186 numeri (più un numero bis), furono inseriti i seguenti romanzi gialli:

156 - G. Scerbanenco, L’antro dei filosofi
158 - M. Seeley, Il villaggio che mormora
160 - V. Hanson, Terrore nel fortino
162 - M. Somma, Il testimonio di cera
164 - N. Meyn, Appuntamento all’Albergo del Lido
165 - K. Norris, Segreto di famiglia
166 - A. Baracco, La seconda notte
168 - E. D’Errico, L’ospite inatteso
172 - G. Scerbanenco, Il cane che parla
176 - A. De Angelis, Il mistero delle tre orchidee
178 - E. D’Errico, La tipografia dei due orsi
179 - G. Scerbanenco, Si vive bene in due
180 - E. Frince, Il triplice volto
183 - M.G. Eberhart, Le tre scimmiette.

   Nella serie "I Romanzi della Palma" non erano in precedenza apparsi libri gialli (o vicini al genere), se non con rare eccezioni, come nel caso dei seguenti titoli:

  9 - E. Estaunié, Un mistero in provincia
58 - H. Bordeaux, Caccia al delitto
 62 - M.R. Rinehart, Io ti difendo
107 - S. Trebitsch, Un delitto nella nebbia.

   Osserviamo che, sempre nell’anno 1942, comparve un solo primo numero di una serie denominata "I Romanzi di Ezio D’Errico", un non giallo intitolato "L’uomo e la stella", il quale viene impropriamente riportato nel Catalogo Storico della Mondadori già citato come N. 169 bis dei "Romanzi della Palma", mentre l’unico vero numero bis della serie è il N. 176 bis, un altro romanzo non giallo di E. D’Errico, "Quelli del campeggio". Altre opere di D’Errico, gialle e non gialle, furono poi in realtà inserite nella collana de "I Romanzi della Palma", senza che sia stato dato seguito alla collezione a lui dedicata in esclusiva.

   Va detto infine che, sempre nel 1942, Mondadori pubblicò, con l’indicazione "Gli Assi dell’avventura e del mistero", due volumi unici dedicati alla presentazione dell’opera completa di S.S. Van Dine. Si iniziava così quella che sarà nel dopoguerra la tradizione degli "Omnibus" Mondadori, che raccolgono in un unico volume più opere dello stesso autore, in modo da contribuire ulteriormente, oltre alle ristampe nelle serie di "Capolavori", alla completa affermazione degli autori preferiti dal pubblico.

1 - S.S. Van Dine: La strana morte del signor Benson, La fine dei Greene, La canarina assassinata, L’enigma dell’alfiere, La dea della vendetta.

2 - S.S. Van Dine: La tragedia in casa Coe, Il mistero del drago, Signori il gioco è fatto!, Il mistero di casa Giardino, Sequestro di persona, L’ultima avventura di Philo Vance.

   Si chiude così a rigore l’esame delle pubblicazioni gialle della casa editrice Mondadori, ma, anche se in quest’opera parleremo esclusivamente di collane dedicate alla pubblicazione di romanzi, e non di riviste - intese queste ultime come pubblicazioni periodiche che presentano raccolti insieme, con una veste editoriale più simile a quella dei comuni settimanali che non di un libro, racconti, articoli vari, rubriche, a volte anche romanzi, ma in tal caso di solito a puntate, etc. - non possiamo non ricordare nel nostro contesto la serie mondadoriana, anch’essa di indelebile memoria per gli appassionati, de "Il Cerchio Verde", alla quale è stato perfino dedicato recentemente uno studio-antologia: "L’Almanacco del delitto", a cura di G. Padovani e R. Verdirame, Ed. Sellerio, Palermo, 1990. Questa collezione, composta di 111 numeri usciti tra il 1935 e il 1937, in formato tabloid, presentava, salvo sporadiche eccezioni, racconti di diversi autori italiani e stranieri, rubriche cinematografiche, notizie varie, etc.16. Informazioni precise su di essa si possono trovare sia nel citato studio, che in FD. Noi aggiungiamo soltanto che la stessa denominazione "Il Cerchio Verde" fu utilizzata molti anni dopo dall’allora direttore Oreste Del Buono per indicare un "Settimanale d’informazione e di narrativa gialla", che fu inserito come appendice in fondo al "Giallo Mondadori" (il primo numero di questa rubrica apparve nel N. 1611, del 1979, e terminò, senza mai subire interruzioni, con il N. 1952 del 1986, quando il direttore era Laura Grimaldi).
   Ci limitiamo infine qui a segnalare l’unico romanzo apparso nella serie, a parte quelli a puntate:

68 - R. Chanslor, C’è un assassinio nell’aria,

e a dare la scheda completa dei NN. 52 (7.5.36) e 111 (24.6.37), visto che nel detto "L’Almanacco del delitto" il primo viene dato come "irreperibile", e il secondo addirittura inesistente (la collana si considera cessata con il N. 110):

 52 - I tre strumenti di morte (novella di H.R. Chesterton)
Il drago di steatite (novella di E. Queen)
All’altro capo del filo (novella di B. Fleming)
Fuggiasca (novella film di produzione Paramount)
Curiosità criminali - Enigmi polizieschi - Busta Gialla - Giuochi -
Nel regno dell’irreale
In appendice: I gangsters di Chicago

111 - Il banco rosso (novella di L. Chadourne)
Anime tempestose (L’automobile gialla) (novella di L. Peverelli)
Uno strappo alla legge (novella di E.W. Hornung)
G. Martina - Il gentiluomo avvelenatore
Il giallo nella loro vita: Giuseppe Meazza
La crociera verso l’ignoto (romanzo di J. Proscher, V puntata)
Le inchieste del Cerchio Verde - Dove sono andati a finire - Radiomondo giallo.
 

NOTE

1 Informazione tratta dal Dizionario Letterario delle Opere e dei Personaggi, Ed. Bompiani, Milano, 1947, vol. I, pagina 155. Su questo argomento cfr. anche l’approfondita discussione che ne fa Renzo Cremante in "Di alcuni colori (e nomi) del giallo", in FD.

2 Vedi le notizie sulla "Collezione A Romanzi polizieschi e d’avventure" fornite nel successivo IV capitolo. Come avremo occasione di notare in seguito, Tedeschi fu anche sporadicamente autore di propri romanzi gialli.

3 Il "Premio Alberto Tedeschi" data dal 1980 - anno della prima edizione del detto Mystfest, purtroppo definitivamente conclusosi nel 1997 - e dura a tutt’oggi. Era stato preceduto, dal 1973 al 1978, da un riconoscimento denominato "Gran Giallo Città di Cattolica", del quale Alberto Tedeschi era stato anima ispiratrice.

4 Si tratta di un romanzo dal contenuto assai particolare, che un paio di decenni più tardi sarebbe stato inserito senz’altro in una collana di fantascienza.

5 Si tratta proprio del famoso storico.

6 Gastone Bocca, ma in realtà Gaston Boca, un autore francese molto interessante (vedi anche il successivo N. 157), al tempo spacciato per italiano.

7 L’articolo nel titolo cadde nelle successive ristampe.

8 Caso opposto a quello della nota precedente: nelle successive ristampe comparve un articolo nel titolo, "La danza sull’abisso".

9 In effetti, alcuni di questi autori erano stati pubblicati anche nel periodo da noi preso in considerazione, ma appunto non riproposti in una collana di "capolavori".

10 In queste collane è stato pubblicato anche qualche romanzo inedito, o apparso in precedenza presso altri editori.

11 All’interno, e nelle successive ristampe, "Il Consiglio dei quattro".

12 In copertina, soltanto "Ferdinando Di Bagno".

13 Uno pseudonimo di Alfredo Pitta, noto autore italiano molto attivo nel campo del giallo.

14 In realtà, vi sono molti e motivati dubbi sull’esistenza di questo fantomatico ultimo numero bis, che dovrebbe essere uscito nel giugno del 1940, come il N. 167. Infatti, pur essendo annunciato in questo fascicolo, esso non compare nelle successive liste, che continuano invece a riportare come (ultimo) dei numeri bis il supplemento al N. 166. Inoltre, nessuno di noi, o degli esperti che abbiamo interpellato, risulta averlo mai visto. Ciò nondimeno, esso è presente nel già citato "Catalogo Storico Mondadori", con l’indicazione di Alberto Tedeschi come traduttore, e di un assai improbabile numero di pagine: 70 (nel senso che, dato il formato dei fascicoli, "in quarto", il numero delle pagine era sempre un multiplo di 4 - si potrebbe anche notare al riguardo che, quando era stato inserito nel Quinto Supergiallo, nel 1937, il romanzo in parola consisteva di 92 pagine).

15 Val forse la pena di notare esplicitamente che per diversi (qualche volta comprensibili, ma non necessariamente condivisibili) motivi, il nome dell’autore di alcune pubblicazioni gialle di questo periodo (ma non solo!) non corrisponde a quello autentico, e non per scelta volontaria di uno pseudonimo letterario. Quella dell’attribuzione di questo romanzo, e del successivo N. 174, a George Webb Appleton (realmente esistito, e vero autore del precedente N. 135) è un caso paradigmatico, in quanto sotto lo stesso nome si nascondono addirittura tre scrittori diversi. Questo N. 168 è infatti un’opera dell’americano Maarten Maartens, mentre il detto N. 174 è di Israel Zangwill, scrittore inglese di origine israelita, ben noto anche per altre sue produzioni non gialle.

16 Simili a "Il Cerchio Verde" si trovano anche altri precedenti esperimenti editoriali, quali "Il Romanziere Poliziesco", di cui parleremo nel prossimo capitolo, o "Novelle Gialle", un supplemento settimanale del "Giornale della Rivoluzione", che usciva tra il 1932 e il 1933.