Cultura e valori

 

Dal discorso di Giovanni Paolo II ai partecipanti all'Incontro Mondiale dei Docenti Universitari, ricevuti in udienza nella mattina di sabato 9 settembre, nell'Aula Paolo VI.

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"Senza orientamento alla verita', da cercare con atteggiamento umile ma, al tempo stesso, fiducioso, la cultura e' destinata a cadere nell'effimero, abbandonandosi alla volubilita' delle opinioni e magari consegnandosi alla prepotenza, spesso subdola, dei piu' forti".

"La cultura deve essere a misura della persona umana, superando la tentazione di un sapere piegato al pragmatismo o disperso negli infiniti rivoli dell'erudizione, e pertanto incapace di dare senso alla vita".

"Il progresso delle scienze e delle tecnologie pone oggi nelle mani dell'uomo possibilita' magnifiche, ma anche terribili. La consapevolezza dei limiti della scienza, nella considerazione delle esigenze morali, non e' oscurantismo, ma salvaguardia di una ricerca degna dell'uomo e posta al servizio della vita".

"E' urgente che ci adoperiamo perche' il vero senso della democrazia, autentica conquista della cultura, sia pienamente salvaguardato. Su questo tema infatti si profilano derive preoccupanti, quando si riduce la democrazia a fatto puramente procedurale, o si pensa che la volonta' espressa dalla maggioranza basti "tout court" a determinare l'accettabilita' morale di una legge. In realta', il valore della democrazia sta o cade con i valori che essa incarna e promuove. [...] Alla base di questi valori non possono esservi provvisorie e mutevoli 'maggioranze' di opinione, ma solo il riconoscimento di una legge morale obiettiva che, in quanto 'legge naturale' iscritta nel cuore dell'uomo, e' punto di riferimento della legge civile".

 

Parole che vorremmo sentir pronunciare piu' spesso, per quanto riguarda la parte politica dai nostri politici, ma anche, per quella culturale, in qualche aula universitaria, da parte di "professori"...

 

(UB, 15 settembre 2000)