La più antica copia del Decalogo - Papiro Nash, I secolo A.C.
(da: Giuseppe Ricciotti, La Bibbia e le scoperte moderne, Sansoni, Firenze, 1957)


 



[Prima di passare ad altri interventi sullo stesso argomento, pubblichiamo un appassionato contributo di Luciano Tansini, a (ovviamente parziale) conferma di quanto si è cercato di dire nelle "Conclusioni" della precedente recensione. Esso dimostra infatti come certi testi, e le loro successive elaborazioni, siano in grado di suscitare una sempre maggiore consapevolezza etica. Lo facciamo precedere dalla lettera con la quale lo stesso autore l'ha presentato ad Episteme, sicuri di fare cosa utile, perché Tansini, oltre che pensatore intelligente, altamente apprezzabile nelle sue riflessioni, è anche un poeta..]
 


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Carissimo Umberto, [...]

sono contento per la franchezza con cui mi parli. La tua radicata ricerca della verità la condivido. Non se ne può più di idoli, di libri idoli che incatenano, mascherati da tanta finta pietà. Tante volte avrei voluto o sono stato tentato di prendere la Bibbia e altri libri cosiddetti sacri e gettarli via dalla finestra. Ma quando stavo per farlo, o lo dicevo per scaramanzia, mi succedeva qualcosa. E poi il mito di Perseo mi ammoniva: ogni inganno nasconde verità: taglia la testa alla Medusa, la cui vista pietrifica, e ne uscirà Pegaso, il cavallo alato dell'Anima, su cui anche tu potrai volare. Aiuta la Medusa orribile (Dio) a trasformarsi in cavallo alato, in farfalla di libertà. Trai da veleno medicina!

E poi non si tratta solo di un libro, o di pochi libri, si tratta di fonti che vanno oltre la scrittura, si tratta dell'anima di innumerevoli popoli, ebrei, mussulmani, cristiani. Come lasciare tutta questa memoria in mano dei miei peggiori nemici? E così anche con Ernst Bloch, ateo comunista ebreo, grande combattente di libertà, mi dicevo che: "Scopo di queste ricerche minuziose dovrebbe essere dunque quello di mettere in luce la qualità più positiva, attraverso la quale, […] poter operare il riconoscimento e la salvezza del "plebeo" sepolto. Che esso sia sepolto solo in parte lo dimostra il fatto che altrimenti la Bibbia avrebbe solo la funzione di qualsiasi altro libro religioso, organo della superiore classe sociale e della signoria divinizzata, invece di rappresentare il libro religioso più rivoluzionario che, comunque, è impossibile sopprimere" [Ateismo nel cristianesimo, Ed. Feltrinelli, Milano, 1971, p. 107].

Hai ricevuto il mio libro Ascolta Israele? Nelle prime pagine do il taglio della ricerca, e affronto Mosè e Gesù sia sul piano mitico che sul piano della loro pedagogia storico-politico-etica. E poi mi dicevo: Luciano, sospendi il giudizio, e pensa alla Bibbia nel suo aspetto completo, nella sua opera, lascia parlare la Bibbia alla Bibbia. E se la incontri come Medusa, rivolta lo sguardo glaciale del mostro su se stesso. E attraverso questa tecnica vedevo uscire Pegaso liberato, e vedevo i monopolizzatori del sacro annientati dal loro stesso trono: la Bibbia e il Vangelo e gli Atti e le Lettere degli Apostoli.

Come affronto Mosè e i personaggi biblici? Li affronto non separati gli uni dagli altri, ma come organi vivi di una creatura autonoma e dipendente e in divenire, che chiamo "Bibbia", cosicché la Torah o la parte di destra della Bibbia la congiungo con la parte sinistra della Bibbia, così la parte del rigore e della violenza della Torah cerco di controbilanciarla con quella della misericordia della Torah, e di tutta la Bibbia tradizionalmente interpretata dai maestri ebrei, compresi Talmud, Midrashim. Cioè, per una esigenza di equilibrio, di completezza e di unità cerco di prendere la Bibbia nella sua unione maschile e femminile, per comunicare con lei come se fosse una creatura vivente. L'ascolto, la interrogo, lotto con lei, faccio un patto di amicizia con lei se vedo ciò utile, non la vedo come un semplice libro o documento, ma la vedo come un cuore palpitante dove confluiscono, si incontrano e si scontrano una infinità di cuori. Così Mosè cerco di vederlo sia come entità fisica e storica e materiale, sia come entità di sogno e di divenire, tutt'ora vivente nella vivente Bibbia, vista come qualunque creatura con la sua storia, e il suo sogno di divenire. E allora, per restare nell'esempio Mosè, Mosè nella Bibbia, nella sua unità maschile e femminile, mi appare essere l'iniziatore della vocazione all'Esodo di un popolo, egli stesso si fa popolo in un popolo di oppressi. Non credo alla possibilità che un popolo si possa creare a tavolino, dalla volontà di un leader, "carismatico" quanto possa essere. E poi, anche se storicamente non si fosse verificato il fatto dell'Esodo, con la nascita di Mosè dalle "acque", e con le uccisioni degli innocenti ad opera del faraone, non per questo la vitalità iniziatica alla libertà di un Mosè o di un Esodo di libertà, perderebbero la loro grande forza. E se anche si sviluppasse un conflitto tra la pedagogia del Mosè storico con quello biblico dell'Esodo, ne prenderei atto per vitalizzare ancora di più il Mosè dell'Esodo antiimperiale e internazionalista: "muoia il faraone Erode e tutti i figli e servi di cotale autorità". In Ascolta Israele ho sottolineato che il tempio voluto da "dio", dall'Unità senza volto di fissità, non poteva essere il tempio storico degli ebrei, creato dalla monarchia solo per dividere e non per unire, cioè contro l'Unità, contro l'Eterno "Elohim Adonai". Così il Davide e il Salomone verso cui si rivolge l'Eterno, ossia l'unità biblica, non sono gli ottusi e violenti Davide e Salomone della storia...

Ho conforto in quello che dico da insegnamenti "nascosti" di grandi iniziati kabalistici ebrei e non ebrei. Ed allora se l'amico Barbiero scopre un Mosè storico, l'unico vissuto realmente, che è come Hitler o peggio di Hitler, io ne prendo atto con lui, ma l'altro mitico Mosè, il vero Mosè, organo della creatura Bibbia, riceverà ancora di più vitalità: il Mosè dell'Esodo, il Mosè dei profeti, il Mosè di Dio, dell'orfano, della vedova e dello straniero, si contrapporrà ancora di più a quel Mosè storico.

Come è solito dire Isaia, il vero culto è spezzare le cause delle catene, ed è questo il Mosè del massacro contro tutto ciò che sa di stato e di Erode, e di faraone maligno, e di impero, e di signoria divinizzata, il Mosè collettivo prodotto dal desiderio di libertà degli innocenti. Il tema è troppo tremendo per liquidarlo una volta per tutte, lasciando per giunta nelle mani dei nostri peggiori nemici, i ricchi con i loro preti [...]

Vorrei dirti tante altre cose della visione che mi anima, suscitatami dall'insegnamento profetico, cerco di sintetizzarle con due poesie che scrissi molto tempo fa, ma che amo ripetere:

Sì, si giudicherà Dio

Sì, si giudicheranno gli angeli e gli dei

Sì, si giudicheranno gli elevati, i mistici, chi non dubitò mai

Sì si giudicheranno i dèmoni, amanti delle lacrime e del sangue altrui

Sì, si giudicheranno tutte le forze degli inferi

Sì, si giudicheranno i tiranni della terra

Sì, si giudicheranno tutti i loro servi

Sì, il sogno della giustizia giudicherà ogni essere

Sì, questa nostra nullità giudicherà ogni vita, e prenderà per primogenito ogni abbandonato pianto

E avrà come figlio ogni abbandonato dolore

E avrà pietà della vita così impotente di fronte all'inganno

E il desiderio di vita sarà il tempio della vita

Per sempre per sempre.

Abbiamo voluto giustizia per Cristo, Cristo ci amerà

Abbiamo reso giustizia ai profeti, i profeti con tutto se stessi ci ameranno

Pure alle streghe abbiamo reso luce d'amore, luce di giustizia

Esse perdutamente ci ameranno.

Mi piacerebbe incontrarti di nuovo, e farti vedere sistematicamente l'opera che sto sviluppando, sperando che tutto questo mio andare non sia vanità come tante volte sento, eppure mi illudo che non sarà tutto così. Sarò contento se tu mi pubblicherai qualcosa, con tutte le riserve che hai sul mio modo di procedere, sapendo che "un avversario leale è più di un amico" (Lao Tze). Ma c'è un "ma" a cui cerco di rispondere da sempre. Come mai l'Impero da sempre cerca di distruggere il popolo ebreo, con le buone o con le cattive? (oggi con le buone) E come mai il popolo ebreo è l'unico popolo soggetto all'impero romano a non essere stato assoggettato, e distrutto completamente da Roma?

Un augurio di libertà e di razionalità, cuore e cervello uniti,

Bologna, ottobre 2000 tuo Luciano

Luciano Tansini,

via Orfeo, 3 - 40124 Bologna
 
 



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Il nodo dei nodi nella Bibbia: la schiavitù


 












Lo si sciolga "per rendere abitabile e felice ogni paese" (Isaia 5,8).

A volte vorrei essere

Nessuno

Nulla avere

guardare come non ho guardato mai.

(il nido non si trasformi mai in tomba, mai!)

"Il sonno della ragione genera Mostri (Goja).

"L'ultimo nodo", il "nodo dei nodi", è stato sciolto: lode all'Eterno di libertà che spezza le catene dovunque…

"Lo stesso albero non è lo stesso albero se visto con occhi di saggezza o con occhi di stoltezza".

[proverbio cinese]

"A occhi storti anche la verità appare un mostro".

[proverbio inglese]

"Anche dal veleno si colga la medicina. Dal piombo, l'oro, vera operazione alchemica".

[massima buddista]
 
 

La Bibbia è come una giungla, come un labirinto senza via d'uscita, è come un'intricatissima selva dove vi sono luoghi bellissimi, ma vi si incontrano luoghi tenebrosissimi e difficilissimi da valicare o da viverci.

Ma lo spirito libero e liberante, che scaturisce dalla stessa Bibbia concepita in unità, ma lo stesso spirito di libertà, di verità, vede in quegli stessi luoghi tenebrosi l'insegnamento alla libertà.

E, con l'unità del bene "Tutto è buono, tutto diventa Buono-bello come nell'Eden". Se vince il "Tutto è buono", anche ciò che separatamente è cattivo, diventa più buono del buono, e il "Buono" è così onorato e realizzato; e il "Bene" è contento, così l'opera è completa, è compiuta per l'eternità. Ma se vince il male (la divisione), volendo stare su due staffe opposte e nemiche irriducibili e impossibili a stare insieme, allora la catastrofe dei mondi e del mondo è completa, e tutto, anche il bene, diventa cattivo (il che non sia mai!), e il "sale", che nasce per salare, diventa insipido e diventa buono altro che ad essere calpestato dagli uomini. Non si renda insipido il sale della saggezza; non si renda insipida la Bibbia, e noi con lei.

…Attenzione a non usare la Bibbia o il sacro o la scienza o la propria bellezza come la matrigna di Biancaneve usava il suo specchio… (La coscienza). Si vinca questa tentazione! Si distrugga ogni forma di primato, si potrà allora "far rifiorire l'albero secco che è in noi", così insegna la stessa Bibbia.

"E verità, o Adonai, è la tua legge" (Salmo 118,142).

Ed ora, "premesso ciò", affrontiamo il "nodo dei nodi": sciogliamolo! Si legge nella Bibbia: "Se uno percuote con il bastone il proprio schiavo o la propria schiava, producendogli la morte, questi dovrà essere vendicato. Però se lo schiavo percosso sopravvivesse almeno un giorno o due, non sarà vendicato perché si considera proprietà del padrone". [Esodo 21,20-21].

Di contro Isaia 58, profeta, "Parola di Dio", dice: "Il vero culto a Dio è spezzare il giogo posto sul collo degli oppressi, dare libertà agli schiavi, spezzare ogni forma di giogo". La Bibbia corregge la Bibbia?! La Bibbia parlando alla Bibbia, parla a noi e ci dice: "Io Uno", non mi contraddico, non posso non essere non fedele a me stesso, all'Unità Senza Confine che sono.

- Abolite ogni forma di schiavitù, abolite la schiavitù, perché altrimenti io non potrò essere "Uno" e voi non potrete essere mio popolo e io ve lo dimostro non solo con le leggi buone che vi do, ma anche con le leggi "non buone" che vi do - ["E detti persino leggi non buone con le quali non potevano vivere", Ezechiele profeta: 20,25. "…In verità io non parlai, né diedi norme riguardo a sacrifici e olocausti quando vi trassi fuori dall'Egitto", Geremia profeta, 7,22. "Io non voglio sacrifici, ma misericordia, dice l'Eterno", Amos profeta con tutti i profeti].

Io, l'"Uno senza volto", ve lo dimostro "per assurdo", anche con le leggi non buone che vi do [e con i profeti che vi do: "legge e profeti" vanno accomunati]; ve lo dimostro con le leggi non buone che vi do, le quali non possono farvi vivere in unità di uguaglianza universale; ma ve le do per "scaramanzia", perché prendo su di me parte della vostra pazzia, della vostra schizofrenia e perché voi capiate l'assurdo. E ve lo dimostro nella stessa Bibbia la quale non può insegnare la pazzia e la schizofrenia: non è forse follia affermare una cosa e subito poi affermare proprio l'opposto come si legge in Esodo 21,20-21? "Se colpendo lo schiavo non sopravvive nel giorno, tu stesso sei colpevole di omicidio, ma se sopravvive 'un giorno' eppoi muore subito dopo (un giorno? o "due giorni"? quale assurdo!) tu non sei colpevole di omicidio perché è solo il tuo denaro che perdi" (quale santo cinismo! dove va l'unità dell'Eterno di Unità?)!!…

Il commento ufficiale di questo passo, manifestamente schizofrenico, peggiora lo stesso contenuto paradossale della norma, trasformandolo in barzelletta da ridere, se non da piangere. Infatti, al riguardo, la nota della Bibbia ebraica in italiano laconicamente dice: "cioè, il padrone è sufficiente punito con la perdita dello schiavo" (edizione a cura dell'Assemblea dei rabbini d'Italia 1976, Il Pentateuco, pag. 127, nota 4); cioè la punizione del padrone sarebbe quella di aver distrutto una sua "cosa" di valore (non una persona)… Il padrone è stato veramente scemo, questo gli servirà da lezione; se invece gli muore lo schiavo nel giorno delle percosse allora il padrone dovrà essere punito con la stessa morte: "vita contro vita, questa è la legge"! Tutto ciò è inammissibile. Lo Spirito di questa norma, la sua ratio, non può essere quella che si desume dalla sua lettera, staccata da tutto il contesto interpretativo, specie dei profeti, stranamente dimenticati dal "rabbinato ufficiale". Una stessa norma, nella stessa norma, afferma due cose che si escludono a vicenda: prima si afferma che lo schiavo è persona, cioè non è schiavo per la Torah, eppoi si afferma tutto il contrario: che lo schiavo è semplice cosa per la Torah, e come tale chi lo uccide non è considerato assassino. Che cosa vuole affermare l'Eterno con questa norma "non norma"? Qui, con Abraham, si dovrebbe aprire un giudizio all'Eterno e dire all'Eterno: "Tu non puoi far perire il giusto con l'empio" [Genesi 18 e Esodo 23]… Ma tu, dio degli innocenti, considererai innocente chi non è manifestamente innocente? Tu, Eterno, di Unità, non puoi dare che frutti di Unità".

Non certo l'Eterno di Unità vuole affermare che egli non è l'Eterno di Unità. E allora che cosa vuole affermare con norme di divisione? Si può affermare che l'Unità insegni la schizofrenia? L'Unità insegnerà sempre la vera Unità. E allora la norma di Esodo 21, 20-21 si spiega mettendoci in guardia e ci avvisa che l'istituzionalizzazione della schiavitù fa impazzire e uccidere la stessa Legge celeste, la sua giustizia, la sua logica di Unità. Essa, la "norma cattiva", ci dice che non è possibile applicare la legge di schiavitù e nel contempo dare onore all'"Eterno Uno, Senza Volto di fissità", "Ehyeh Asher Ehyeh". Ogni normativa, che esprime qualunque forma di schiavitù, ci dice Esodo 21,20-21: "non è possibile applicarla", perché rende pazza o ipocrita o ingiusta o illogica la Legge, il che è impossibile. Non è possibile considerare legge, la normativa che prevede la schiavitù; questo è il dettato di saggezza della norma "priva di saggezza" di Esodo 21, 20-21; questo è il suo senso e la sua ratio eternamente parlando. Questo ci insegna l'Unità della Torah, che non può essere che unità. Allora lo spirito della Torah pone nella Torah la legge "cattiva", perché insegni tutto l'opposto, perché altrimenti si metterebbe in crisi tutta la legge, il che non sia mai. Ed essa così, legge "cattiva", manifestando il suo bisogno di rettitudine, di scomparire tra le leggi buone, ci dice a maggior ragione: "Guai a voi se non eliminate la schiavitù! Vedete cosa comporta lo sfruttamento istituzionalizzato? Comporta la pazzia, comporta crudeltà e capriccio. Comporta sopruso persino nel cuore della giustizia". Proprio tutto il contrario di quello per cui nasce la legge: la legge nasce per abbattere ogni forma di disuguaglianza, viceversa l'antilegge, lo 'Stato", nasce per codificare le disuguaglianze, le divisioni di gerarchia di valore. Tutti sono figli dell'Eterno, ci dice l'Eterno, specie i più bisognosi: "Io, Adonai, sono pane degli affamati; liberazione degli incatenati ("gli schiavi"), tribunale dei calpestati; io sono l'Eterno" [Salmo 146,7-9]. Comportatevi e insegnate a fare voi stessi così e allora siete figli dell'Eterno, in caso contrario io non vi ho mai creato; io non vi conosco". Distruggete le cause che creano schiavitù e schiavi amanti della loro stessa schiavitù e schiavi che odiano altri schiavi loro fratelli: spezzate ogni forma di giogo!… [Isaia 58] Tutto ciò è vera magia di libertà particolare e universale. La schiavitù non è solo mentale, ma è anche quella fisica: le pene restrittive corporali le quali ottundono la coscienza di chi è oggettivamente servo e di chi subisce il ruolo di padrone (mettete un cane alla catena e vedrete!). Spezzate ogni forma di Idolo, di giogo, e la libertà vi rigenererà e voi "non morrete più". Abbatti la tirannide dovunque, come io per natura abbatto i tiranni dovunque, e "immagina e immagina e medita e medita" a fare così. Sii perfetto come sono perfetto io nella unità di libertà; sii degno figlio del tuo degno padre "senza volto di fissità", di Stato"… e così "morendo vincerete anche la morte"…

E se vi dico anche cose manifestamente assurde è perché tu cresca e tu stesso sii libero e capace di trovare, pure nell'"assurdo del divino", la logica del divino che è in te, come fa Abraham e Giobbe e Zippora, sposa di Mosè, che salva Mosè dalla "assurda" ira dell'Eterno (Esodo 4, 24-26).

E anche quando sembra che ti imponga, nulla ti impongo, perché ogni imposizione, "tu devi", genera un inconfessato bisogno inconscio alla trasgressione. Al posto del "tu devi", poni "tu puoi", "tu vuoi", "tu conosci"; io posso, io voglio, io conosco, io amo, io libero… così sono liberato. Io "ti faccio a mia immagine e a mia somiglianza", perché pure tu mi faccia a tua immagine e somiglianza di bellezza. Fammi dunque bello, libero e liberante, così lo sarai pure tu; fammi schizofrenico, punitivo, arrogante, monarca assoluto, crudele, così lo sarai pure tu, specie con chi dici di amare di più… (quale inferno, ti creeresti!). Non trasformare la Bibbia in un pasto di porci! Ma tutto sia fatto con intelligenza, con ricerca, con conoscenza, con culto alla bellezza e alla bontà-giustizia, alla verità. Non divinizzare i ricchi e la loro classe, nel nome di Dio.

Dunque, la lettera schizofrenica del dettato della norma, Esodo 21,20-21, ci porta allo Spirito di Unità della norma stessa dettata dall'Eterno, dettata sempre a "Mosè", medium altissimo, ma pur sempre imperfetto" (e noi con lui…). E, se anche Mosè fosse perfetto, noi, sicuramente siamo ben lontano dalla perfezione, perché "abbiamo occhi e non vediamo"… anche quando "vedono"… Dunque non è possibile applicare la normativa della schiavitù, anche quando è sancita ufficialmente nella legge: la "pazzia" della legge, che non può impazzire, te lo dimostra in modo incontrovertibile. E se apparentemente concedo la schiavitù a voi che siete così confusi tra schiavitù e libertà, lo faccio non per rendervi più confusi di quanto voi lo siate (e contro la confusione vi mando profeti che voi perseguitate e fate fatica a riconoscere), ma lo faccio per educarvi gradualmente a eliminare dovunque la schiavitù, contro lo stesso amore alla schiavitù che ha lo stesso schiavo inculcata dentro di sé… Dunque non posso sradicare immediatamente il male, per non dover distruggere lo stesso bene che spesso è così inestricabilmente intrecciato col male… ma nel frattempo opero e chiamo a operare e insegno a operare; e quando tutto sarà maturo, quando il tempo sarà compiuto, allora potrò senza tema di distruggere il bene, potrò distruggere ogni forma di male e io "sarò finalmente Uno" [e voi potrete vivere insieme come Unico essere", Isaia, 25,4-5, Zaccaria 14,9: "In quel giorno l'Eterno sarà l'unico e "Uno" sarà il suo nome" (quando l'Eterno sarà "Re" di tutta la terra)] e tu sarai Uno con Me e con te stesso e gli altri, e sarai finalmente nella terra promessa di pace e di giustizia senza confini, e in te saranno benedette tutte le creature della terra, passate, presenti, future. Allora, se ti permetto la schiavitù, a rischio di impazzire, è perché tu, con me, possa eliminarla dovunque e perché la stessa mentalità di schiavo si vergogni e capisca l'assurdo e la contaminazione della schiavitù, del possesso, e capisca che tra legge e schiavitù c'è un odio mortale, tra Divino e schiavitù non vi può essere unità di amicizia e ve lo dimostro con le stesse leggi non buone, schizofreniche, che vi do per "regolare", controllare la schiavitù… Ma Isaia e tutti i profeti, mia parola, sono chiari al riguardo: "spezza ogni forma di giogo"… e allora ricercami in Unità, spezzando le cause delle catene, troverai la tua unità e non impazzirai e curerai la tua pazzia e curerai l'altrui pazzia… e vedrai la luce e la luce ti amerà e la luce sarà la luce… ["Thus a human individual aids God to behold God", "Kabbalah". Tradition of hidden knowledge, Levi ben Shimon Halevi, p. 93] [così un semplice individuo umano aiuta Dio a vedere Dio].

Ma si continui a meditare sull'abisso dell'assurdo: Se lo uccidi "subito", ti chiederò il conto del sangue; se lo uccidi "subito dopo", non ti chiederò conto del sangue, perché è solo il tuo denaro che perdi… e lui, lo schiavo, non è più di mia proprietà, non è più mia creatura [certo, ti insegno a contenere la rabbia… "però" quanta schizofrenia e ipocrisia, quanta beffa e odio verso l'Unità c'è in tutto questo assurdo modo di procedere, tanto più è assurdo per "l'unità", "Ehad"…]. "Prima" la creatura è "proprietà di Dio, è difesa dalla legge; eppoi, se passa "un po' di tempo", diventa cosa, proprietà della classe e normativa padrone, passa al dominio dello Stato, al culto del "Super Io"… Tutto ciò è talmente manifestamente contro l'Unità dell'Eterno, che l'Eterno non può avere messa questa "norma cattiva", norma statuale, perché sia applicata, ma perché "non sia applicata", ma perché i suoi frutti di divisione non siano mangiati, come non dovevano essere mangiati i frutti di divisione dell'albero di divisione della "conoscenza" del "vali di più e del vali di meno", del "bene e del male", perché nell'Eden dell'Eterno "tutto è bene", "tutto è buono", non ci possono essere frutti più buoni e frutti meno buoni… questo è il grande insegnamento; e l'insegnamento è: "non puoi uccidere", "non puoi disprezzare l'altro", rendendolo schiavo, uccidendolo, separandolo traumaticamente da te stesso. Se fai ciò, tu stesso morrai, perché l'altro da te ucciso, da te considerato debole e male e schiavo, non è altro che te stesso. E allora vivi, e dai vita eternamente vita. "Non puoi tenere schiavi e padroni di schiavi, perché essi come schiavitù istituzionalizzata, essi i padroni con i loro schiavi fedeli, sono la causa della divisione e dell'omicidio e di tutte le malattie e… della pazzia e mutismo di "Dio" (il che non sia mai).

Non puoi tenere schiavi e Re proprietari di schiavi, e te lo insegna proprio la "norma cattiva". Apri bene il tuo cuore: distruggi ogni causa di giogo, ogni causa "soldato", ogni causa di prigione, di Stato, maledici in ogni momento, odia il faraone maligno, erode, caino, polifemo, Amalek, il Primato, odialo con tutto il tuo cuore mente, anima corpo e divinità. "Ascolta Israele: io sono l'Unico l'Uno e non mi posso contraddire (anche quando "sembra" che mi contraddica). Tu, se vuoi essere Uno, come io sono "essere completo", essere portatore di pace di Shalom, tu non puoi non maledire la schiavitù e le sue faraoniche cause, né puoi tenere schiavi, né per debiti, né per conquista, né per acquisto, né per trovamento, né per giuramento al divino e all'umano, né per disciplina, né per produzione o per consumo o per scienza o per tecnica o per scuola o per caserma. E non puoi farti schiavo con il classico matrimonio che è giuramento e acquisto reciproco di schiavitù, di acquisto di schiavi l'uno per l'altro… il marito si vende tutto o in parte schiavo alla moglie, ma ancora di più la moglie si vende schiava al marito. No! Tu sei nato libero. No! Tu sei sorto dalla lotta contro ogni forma di schiavitù. No! Tu non puoi credere nella schiavitù e nel contempo nell'amore e nella conoscenza di libertà. Spezza ogni catena (specie sul sesso e sui sentimenti e sulla scuola e sul lavoro e sul sacro), l'amore ti amerà; spezza il giogo posto su ogni forma soldato. (Chi più schiavo del soldato in "pace", ma soprattutto in guerra? Altro è il "cavaliere-guerrigliero"… altro è chi porta Excalibur… chi legge intenda, altro è la spada di Melkisedek e di Abraham uniti dall'eternità… chi legge intenda…). No! non puoi, non vuoi, non hai interesse ad avere schiavi, essi portano sul mondo e su di te la maledizione, specie su quanti ami, e fanno di me un mostro, un Dio impotente che è dalla parte dei potenti, e fanno di me una orrida pazzia, Medusa - generalizzata… La "Signoria Divinizzata", il vitello d'oro - faraone divinizzato, lo Stato e la sua coorte divinizzati, e te lo dimostro sia nella storia, sia con queste "norme cattive", albero di morte dell'Eden, che fanno di me, Dio, un pazzo e a maggior conto fanno di te un crudele schizofrenico sadico-masochista, ipocrita, sepolcro imbiancato, lupo travestito di agnello, un diviso a tua stessa insaputa; fanno di te una maledizione per tutti, un cancro per te e per l'umanità tutta, il che non sia mai. La Bibbia è un Nido per volare "Oltre" e per vederla come "Oltre". Non trasformare il nido in tomba, in Stato, in tomba faraonica culto della morte e della pietrificazione, medusa, culto dello Stato, culto del capo, del più forte, "Non dare un volto a Dio", Non crearti schiavi, né padroni, né in Terra né tanto meno in Cielo… Se fai questo morrai, cioè sarai causa di morte specie per coloro che dici di amare di più e che vorresti amare di più… Saresti causa di morte persino per il tuo "Dio" che tu dici di amare. Ascolta Israele la Torah, ascolta il tuo Dio senza volto di fissità, di Stato. Tu non incarnerai il faraone maligno per alcuno, anzi tu incarnerai Mosè, il liberatore, per tutti! … fai questo e vivrai. Vivi! vivi! Non morire! È vietato morire! Vivi, dai vita eterna felice vita. Tu potrai pure usare il culto del faraone per esaltare me, ma lo farai per distruggere il culto del faraone dentro di te, su di te. E tu potrai usare pure la schiavitù "sopra di me", ma solo per distruggere le cause della schiavitù che impediscono alla viva felicità di vivere. Tutto ciò è perché vi sia vaccino eterno contro la schiavitù dovunque e tu stesso sia vaccino eterno contro la schiavitù dovunque: spezza i gioghi (Isaia 58) "Dio non è un uomo da potersi ingannare, pentire, né è figlio di uomo da potersi smentire" (vaticinio di Balam Numeri 23-19).

Ma tu vedi, e osserva bene: di fronte alla schiavitù io stesso mi contraddico manifestamente ("uomo avvisato è mezzo salvato"), figuriamoci te che sei schiavo del tuo super-io. Ma tutto ciò, "legge non buona", non è altro che scaramanzia, non è altro che una dimostrazione per assurdo secondo cui la schiavitù è la stessa morte; tutto ciò non è altro che la prescrizione del sintomo della malattia: da veleno, medicina, se preso "omeopaticamente", perché in me tutto è buono tutto è libertà tutto è bellezza tutto è gioia per l'eternità, perché tu possa essere tutto questo per l'eternità: "liberami e sarai liberato", distruggi la medusa, come Perseo, e troverai Pegaso la tua anima libera che non può essere ostacolata dovunque, e vola e vola come scarabeo di risurrezione di libertà. Tutto ciò è terra promessa da cui nasci e da cui fai nascere i tuoi figli, amici, amanti, creature tutte quanti. Non rimanere frustrato di fronte alle mie apparenti contraddizioni". No, io non mi contraddico e sulla mia strada c'è la uccisione di ogni contraddizione. Gioisci dunque con me, non avere paura di me. Io sono con te, sempre il patto dell'amore di libertà di conoscenza. La medusa che sono io, in realtà sono Pegaso, il cavallo alato bellissimo della libertà. Però uccidi la medusa che è in te che tu proietti in ogni dove pure in me, e allora vedrai che tutto è Pegaso e tu sei Perseo, il liberatore totale amato da tutti gli Dei di giustizia, amato da "Elohim". Se tu vuoi vivere e far vivere coloro che ami, guarda e leggi e ricerca, in Unità: anche l'inganno, l'enigma, nasconde una importante verità, altrimenti non sarebbe inganno o enigma. Vinci il male col bene. Poni il male al posto che gli compete, riconoscilo come tale, e lo stesso male ti benedirà e sarà immensamente bene per te e per tutti. Altrimenti ti negheresti in Unità e uccideresti la stessa ragione di essere della Legge, la sua Unità, la sua-tua uguaglianza, la sua-tua fedeltà, la sua-tua completezza-pace-giustizia-libertà. Tutti i profeti, e il profeta, che soffre in te, chi più e chi meno, testimoniano la legge, la Parola che fa, "la legge del cielo che abbassa ciò che è alto e innalza ciò che è basso", che spezza ogni rapporto ricco-povero-servo-padrone, vera causa di schiavitù. Non si può amare se non nella legge del cielo che "abbatte il tiranno e esalta l'umile". Già la stessa legge del taglione "occhio per occhio dente per dente" [non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te] nasconde l'aspetto positivo dell'ama il "prossimo tuo come te stesso", cioè nasconde da un lato un limite alla vendetta e dall'altro lato un dettato di riconoscenza: se ti è stato dato un occhio, anche tu, potendo, darai il "tuo occhio" al tuo benefattore che sta nel bisogno. Tu: difendi il debole con intelligenza con tutto te stesso, ma il debole difeso, e amato, non potrà non amarti e non benedirti. Certo uno non agisce per avere riconoscenza, ma la legge insegna di amare il benefattore, il prossimo come se stessi, e tu non potrai non accettare e non benedire il suo amore per te. Cioè, già la cosiddetta legge del taglione è unità e non contrasta con la legge dell'amore pure al nemico; l'amore al nemico consiste: nell'andare alla ricerca delle cause che producono l'inimicizia e nel distruggerle, in ciò consiste l'amore, la verità, la conoscenza al nemico. Ossia distruggi ogni forma di giogo ricco-povero-schiavo-padrone causa di inimicizia e allora potrai amare anche il nemico e il mondo intero ti amerà, perché tu sei il suo benefattore e solo in questo spirito opera "l'offrir l'altra guancia", come sta scritto nel proverbio biblico: "se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; ha sete, dagli da bere, e avrai così creato carboni accesi sul suo capo e l'Eterno ti benedirà" (Prov. 25, 21). Cioè se non ti riconosce suo prossimo, suo benefattore, dopo che tu lo hai tanto aiutato, "abbilo come pubblicano e peccatore" (dal Vangelo), cioè allontanalo con "anatema" da te, perché la legge lo condanna; egli, che è ingrato, non merita il tuo amore d'intimità, merita la tua condanna: "non si buttano le perle ai porci", altro noto detto evangelico. L'offri l'altra guancia e l'amore al nemico non sono così semplicistici come i ricchi e i servi dei ricchi vorrebbero che fossero e così essi si sentirebbero giustificati nello loro empietà e anzi pretenderebbero per legge d'amore persino l'amore delle loro stesse vittime. Così la norma buona (altro che norma cattiva) si trasforma nella peggiore, ma ciò non sia: se il sale diventa insipido, non ha motivo di esistere più. Così si fa del sacro e dell'insegnamento dei giusti, un cappio al collo al piccolo aggiungendo gioghi a gioghi in nome dell'amore… Così si dà scandalo alle coscienze: "ma il seminatore di scandalo è bene prenderlo e buttarlo con una macina da mulino legata al collo, nel più profondo del mare" questo dice il "mite" Gesù e altro ancora. Guai a rendere il sacro e la sua logica schizofrenica e giustificatrice dello status quo di oppressione. La maledizione sia su tutti coloro che così pensano e operano e insegnano al più piccolo ad amare il proprio carnefice per far meglio accettare nel mondo l'impostura e l'inganno. Ma non sia mai…

Dunque già la legge del taglione è unità e va applicata in tutta la sua dimensione: chi uccide, sarà ucciso [ma chi veramente è causa di assassinio? Ma dove si nasconde la causa che fa sì che si diventi assassini? Quella causa che uccide sia uccisa!]. Chi uccide potrà essere ucciso, perché se uno uccide, egli non fa altro che uccidere se stesso, perché l'altro è lui stesso. Ma se dai vita, e sei misericordioso, tu stesso riceverai vita e riceverai misericordia (perché lo stesso salvato da te, sei tu).

"La generosità libera dalla morte" [Prov. 10,2], "Chiodo schiaccia chiodo" [proverbio italiano]. Ma tutto questo lo si faccia nel nome dell'universale di Unità di Uguaglianza che innalza ciò che è basso e abbassa ciò che è alto, che rende gli essere completi, Esseri shalom; ma tutto questo lo si faccia nella ricerca dovunque dell'"Unità Senza Volto", il cui volto sono i poveri oppressi, gli innocenti uccisi, sempre uccisi e mai risorti. Occorre allora leggere, meditare, vedere la Bibbia (e ogni cosa) in "Unità Senza Volto", col volto di coloro che non hanno volto: gli oppressi. "Rianimare i vinti della storia" (Walter Benjamin). Ora l'Eterno Adonai, non può essere in quella norma dell'Esodo 21, 20-21 così evidentemente e luminosamente assurda, "buco nero della luce"; l'Eterno può esserci in quella norma solo come avviso scaramantico della dissociazione in noi dell'Eterno, che produce l'accettazione della schiavitù e di qualsiasi forma di oppressione. Tutte le creature, persino la terra e le pietre sono dell'Eterno. L'uomo non può possedere alcunché (così non sarà posseduto da alcunché) né può sostituirsi all'Eterno. Il vero uomo dello Spirito non vuole possedere, né essere posseduto, né vuole che vi siano possidenti e posseduti a dividere. Tutto quello che sto dicendo ce lo dice la profezia, ce lo dice il profeta, parola, sensi, corpo di Dio: "il vero culto di Dio, la Unità, è liberare gli schiavi, spezzare ogni causa di catena, distruggere ogni istituzione di schiavitù, ogni anima e linguaggio di dipendenza. Solo così avrai l'Unità, la natura di figlio di Dio, avrai la conoscenza del "Nome", avrai l'Esodo, la pasqua di risurrezione di Mosè, la terra promessa ad Abraham e a tutta la sua discendenza. Abituati a spezzare le catene, così nessuna catena potrà essere posta al tuo amore. Libera e sii libero, sarai liberato e non stancarti mai: unisci ogni cosa all'Uno "Senza Volto", la cui immagine sono le creature libere e liberanti (Genesi 1-27). Dai onore alla Bibbia di Unità senza Stato di fissità, come dice Isaia e come dice Ezechiele 20, 25 e Geremia 7, 22 e come dicono tutti i profeti e ogni profeta, "parola di Dio", "luce di Dio", vista di Dio.

La Bibbia ha in sé l'enigma di Unità (che potenzia ogni diversità di unione), contro qualsiasi interpretazione di lei stessa in odio all'Unità. Rendi sempre più la legge e la stessa lettera e storia della legge sempre più conformi allo Spirito di Unità della legge. Scopri in ogni dove l'intelligenza della Torah d'Unità Senza Volto, senza fissità: spezza ogni forma, ogni pensiero, ogni azione giogo, ogni respiro che non è conforme alla Unità. "Una sola legge avrete, uguali saranno il forestiero e l'indigeno" (Levitico 26-22) cioè in voi non vi sarà privilegiato alcuno, non vi saranno cittadini e stranieri, né cittadini di genere A e di genere B, né schiavi o padroni di schiavi ma vi saranno fra voi solo figli perché Io sono l'Uno "Senza Volto di fissità" e sempre sarò l'Uno Padre senza volto di Stato.

Ascolta o Israele, il tuo Dio è Uno, "Ehad" (Deuteronomio 6,4) è unione di amore. Liberati dal rischio di vedere le cose sante come realtà schizofreniche, divise, che dividono, diventerai schizofrenico tu stesso. Guarda l'Unità di te stesso dovunque e sii anche tu padre di Unità per tutte le creature. Questo è il mio e tuo nome: Dai vita, sii creatore di libera vita: fai rifiorire l'albero secco (salmo).

"Scopri nuovi sentieri, sii riparatore di brecce, restauratore di abitazioni per rendere felice e abitabile il paese", cioè il corpo, la materia, per rendere uno la Bibbia e tu con le creature, come io, Adonai, sono uno e creatore padre di esseri completi, di esseri shalom. Dunque, dal come mi cogli, tu cogli te stesso. Fai in modo di cogliere te stesso in Unità e non in schizofrenia. Ora e sempre stai attento nel non confondere la vittima e il carnefice, il giusto dall'ingiusto, il carnefice dal liberatore. Se avrai in te questa confusione non ci sarà paradiso o eden o iniziazione o yoga o perdono a salvarti… nessun potente Dio ti potrà salvare, perché lo invocherai sempre sadicamente e masochisticamente. E se mi contraddico così palesemente, dice Adonai, è perché tu non ti contraddica più, e che tu, amante della morte, amante della schiavitù, possa capire che non è possibile giustificare la schiavitù, la divisione tra innocenti, in ogni sua forma palese e occulta. Se amerai occultamente, anche a tua insaputa, la schiavitù, ogni luce sarà distrutta e renderai la luce più oscura delle tenebre. E creare confusione con la luce è peggiore di creare oscurità, è peggiore di chi, da sempre, è nato nell'oscurità. Tu sii fonte di luce e dai amore alla luce, ossia a te stesso; tu figlio di luce, tu padre e madre e amante e amico della luce, conoscenza-amore-libertà.

Tu cibati di luce, di Unità, e sii fonte di luce eterna come io sono, Adonai "tribunale dei calpestati, pane degli affamati, liberazione degli incatenati"; io sono l'Eterno: "Per colui che è puro tutto diventa puro, per colui che è impuro tutto è puro". Io, libertà, sono libertà specie per chi non ha libertà ed è schiacciato da tutti. Sciogli i nodi: distruggi le cause della stregoneria e avrai veramente ucciso la "strega", cioè la schiavitù, l'ignoranza, il pregiudizio, la paura, la crudeltà, l'indifferenza, la rimozione, il " non ricordo".

Ciò che avrai sciolto dalla terra, sulla terra, sarà sciolto in cielo, ciò che tu avrai legato sulla terra sarà legato in cielo (vangelo).

In quello che avrai sciolto, tu sarai sciolto, in ciò che avrai legato, tu sarai legato, per l'eternità: allora viva l'unione d'amore lo yoga particolare e universale Amen (unione).

Si spezzino e si maledicano ogni forma di possesso, ogni forma di catena, di dipendenza, di giuramento (vedasi vangelo), di spirito soldato, di paura e di amore alla paura e solo così l'amore ti amerà e tu sarai Amore vivo, cosciente Eros per l'eternità. Che l'eternità che ama ti ami e ti liberi eternamente.

Rendi luminoso lo specchio del tuo occhio del tuo modo di vedere, della tua coscienza, o terzo occhio, sarai tutto nella luce e la luce ti amerà per sempre. Ed ora parti e non indugiare più. Non puoi amare se non maledici, con tutto te stesso, il dominio!

Bologna 4 agosto 1999

Che significato avrà sullo Spirito e sulla materia questo modo di intendere, e questo modo di andare? Se e come e quando potrà avere un significato operativo?

Come fare perché lo schiavo che è in noi, non si consideri più schiavo, ma spezzando le catene, diventi "figlio" e fonte di libertà? Come convincerci alla lotta della ricerca, altrimenti non ci sarà altro che morte e morte, anche quando crederemo di essere nella vita?

Non si perdano di vista i frutti delle nostre azioni e si comprenda che la terra promessa (la si chiami pure Graal) altro non è che "la Sua Stessa Ricerca". Il "Graal" non appare essere altro che l'oltre dell'oltre della sua ricerca… Ma è un oltre che sempre si richiama al tempo dell'origine di sogno mitico di tutte le creature. Tempo del Sarà Messianico. Tutto ciò ci insegna di non avere barriere per il nuovo. Allora non si abbia posto dove potersi dire contenti di "riposare". Perché chi si fa della sua vittoria e sicurezza, del suo luogo di benessere, uno "Stato", si pietrifica inevitabilmente e fa perire inesorabilmente il suo Dio di Novità. Giammai si trasformi in Stato la propria forza e bellezza e il proprio luogo di bellezza, se lo si ha. Giammai ci si faccia Stato di fissità, si perirebbe nell'abbondanza, senza apprezzare l'abbondanza, il che è peggiore del morire nella scarsità. A maggior ragione non si faccia del proprio stato di dolore e di indigenza e di ignoranza, uno stato di rassegnazione, di dipendenza. Si lotti contro lo "stato" dovunque e si ami l'Esodo della Legge, la legge dell'Esodo, dovunque la si ami. In ciò sta il timore e l'obbedienza e l'amore dell'Eterno di cui parla la Bibbia: "il timore all'Eterno è odiare il male" (proverbio biblico 8,13). Chiunque si chiude al nuovo, allo "straniero", trasforma il nido in tomba, si impedisce il movimento del volo, si è perduti. Dovunque c'è dogmatizzazione, senza capacità critica e autocritica, senza capacità di nuova ricerca, si è perduti. "Chiunque vuole possedere o vuole, per amore di sicurezza, essere posseduto, è perduto. Chiunque vuole il culto al padrone, a ogni forma di primato, rende Stato la divinità della vita, fa morire ogni slancio bambino dell'anima, egli diventa strumento, schiavo di se stesso e degli altri, schiavo al culto della ricchezza in poche mani. Egli allora vivrà, odiando la vita, pensando di fare tutto il contrario… il che non sia mai. Allora ci si abitui a considerare l'eterno movimento come un eterno riposo di contemplazione e l'eterno riposo lo si percepisca come un eterno movimento aperto a ogni forma di nuovo, come fu insegnato a Abraham il benedetto: "parti Abraham, abbandona le cose di tuo padre, fuggi dal tuo parentado, lascia la terra dove sei nato e vai nella terra che ti mostrerò e lì ti benedirò e lì tu sarai fonte di benedizione e lì renderò il tuo nome senza confini e lì benedirò chi ti benedirà e maledirò chi ti maledirà e lì tu sarai una benedizione per tutti i popoli della terra e per tutte le creature dell'universo… e Abraham partì". Così è anche per noi con lui, Abraham per l'eternità, dall'eternità ci si risveglia all'esodo di verità.

Finalmente dopo aver sciolto il nodo dei nodi posso, voglio, amo, è bello dirmi ebreo tra gli ebrei. Finalmente sono contento di vivere da ebreo con gli ebrei e con gli uomini tutti.

Finalmente posso vivere, da ebreo e da uomo, l'oltre di me stesso e di ogni creatura, con ogni creatura e popolo; finalmente capisco il dettato dell'Eterno: io l'Eterno "vengo per unire, tutti i popoli di tutte le lingue e anche da loro da sempre prendo e prenderò sacerdoti e leviti" (Isaia 66) cioè "io, l'Eterno, vengo per unire Israele a tutti i popoli del mondo e vengo a unire tutti i popoli del mondo a Israele perché vi sono i leviti e i sacerdoti anche in tutti gli altri popoli, perché vi sia un solo ovile e un solo unico essere: tutti per uno, ognuno per tutti nella legge infinita del cielo".

"Aprimi la porta della Giustizia (della verità, della verità) io vi entrerò" (salmo 118-19). Così cantavano I Khassidim mentre li condicevano alle camere a gas.

"TU SEI EBREO PER IL DYBBUK" cioè "per le anime nostre che sono entrate in te". "TU APPARTIENI AL NOSTRO POPOLO"!

Una moltitudine nostra è entrata dentro di te: tu hai raccolto in te, come un vaso, il sangue del cuore del nostro popolo".

"Apriteci le porte, o Amici di Gerusalemme, Noi in Voi entreremo" (salmo 118-19 o Dibbuk dell'Eterno e salmo 8).

"Sì, in virtù del Sangue Innocente, voi mi avete eletto, "tu" mi hai eletto Maestro in Israele! in virtù del dybbuk. Questo ora io so. In virtù delle anime degli innocenti ebrei che sono entrate in me, "tu" mi hai eletto ebreo. Sì, "Tu" sangue innocente mi hai dato il nome "Treblinka" fin da fanciullo. Sì, "tu" hai eletto me, il nulla del nulla, un "senza valore", un essere vano come sono a maestro in Israele".

Io non ho nessun merito, voi mi avete chiamato e mi avete dato la forza e la coscienza per realizzare e per capire questo; voi siete il mio popolo, I miei maestri, I miei benefattori; voi siete il mio prossimo che non posso non amare con tutto me stesso. La mia scartata vita è la storia di una iniziazione; rendere vive davanti a tutti, specie ai poveri e ai fanciulli, ma anche davanti ai più dotti, renderle vive, le parole dei profeti e della Bibbia. Farle risorgere in tutta la loro armonia, bellezza e sofferenza davanti a tutti, rendere la vita più feconda con loro. Sono un "cavaliere della parola, Senza Nome"… Altro non so… Sì, "tu" mi hai eletto maestro in Israele".

Il mio corpo è pieno delle voci degli innocenti di Israele…

P.S. La Bibbia mi appare storicamente essere fatta come una mandorla. Occorre rompere la sua dura scorza per potere gustare il suo frutto nascosto. La Bibbia mi appare come un labirinto, come un rompi capo, come il labirinto dell'Isola di Creta dove al suo centro si era nascosta la malvagità impersonificata dal minotauro; occorreva "Teseo", aiutato dal filo d'arianna, per potere liberare il labirinto della coscienza e trasformarlo in giardino bellissimo e protettivo.

La Bibbia mi appare essere come una miniera d'oro, il cui filone a volte risplende purissimo in superficie e a volte è celato in profondità, coperto da spessi strati di dura roccia e mescolato a cose senza valore.

La Bibbia mi appare essere come la Medusa, del mito greco, il cui sguardo diretto pietrifica, ma, con l'aiuto di Perseo, una volta mozzatale la testa, come fece Perseo, sorge dal suo stesso corpo mostruoso e mutilato la meravigliosa creatura di libertà senza confini, sorge Pegaso, Cavallo Alato; sorge la nostra stessa anima di libertà, la quale può finalmente volare nell'oltre e portarci là dove non pensavamo più di andare…

Altre volte la Bibbia mi appare nella storia come un enigma di mostruosità, come una creatura nata da due bambini strettamente incatenati l'uno all'altro. Uno dei bambini è morto mentre l'altro è bellissimo è vivo, ma resta eternamente crocifisso al cadavere dell'altro bambino. Se i due bambini fossero morti, entrambi, sarebbe la visione meno mostruosa. E sembra che a livello inconscio per la maggior parte della gente, specie per quella più devota, vi sia palesemente operante questa mostruosa visione, mentre a livello conscio apparirebbe, si vedrebbe, tutto il contrario. Da qui nascerebbe il tremendo odio inconscio che molta gente ha per gli ebrei e che gli stessi ebrei avrebbero contro se stessi, anche se mascherato da ammirazione e rispetto. L'inconscio li accuserebbe di essere i creatori di quella visione con tutto ciò che se ne può dedurre in terribili conseguenze. Questa ipotesi la divulga, e me la suggerisce, Freud in Mosè e il monoteismo, dove Freud cercò di spiegare il risentimento che il mondo influenzato dal cristianesimo storicamente istituzionalizzatosi, ha sempre, di fatto, avuto contro gli ebrei. Secondo Freud, dal come sono state, con la forza e con l'astuzia, le popolazioni convertite al cristianesimo, esse hanno celato dentro di sé un profondo risentimento contro se stesse e contro gli ebrei perché, volenti o nolenti, dagli ebrei si è spirato lo storico cristianesimo dei cristiani. I popoli cristiani avrebbero subito un inimmaginabile trauma dovuto alle loro conversioni imposte e forzate durante i secoli; di qui, dal loro inconscio sarebbero mossi, specie i più agguerriti cristiani, da un grande desiderio alla trasgressione e di distruzione contro tutto ciò che sa di cristianesimo, ossia di ebraismo in quanto radice del cristianesimo stesso, così forzatamente e paurosamente, nel passato e nel presente e "nel futuro", vissuto… La visione così inculcataci sarebbe terribile: un bambino vivo bellissimo e pieno di vita è legato al cadavere in decomposizione di un altro bambino ucciso, per cui il bambino vivo è terrorizzato e soffre immensamente e sta per impazzire. Così l'uomo cosiddetto civilizzato o "cristianizzato" a livello inconscio vivrebbe un odio abissale inconfessato verso se stesso e per la stessa natura e per la cultura Indios così radicata alla natura. Infatti anche la natura gli appare avere due facce in uno stesso viso, ora bellissima, ora bruttissima e piena di infermità e di crudeltà e di morte e di indifferenza e di divisioni: la una specie contro le altre: tipo "pesce grosso mangia pesce piccolo". Come combattere la stessa medusa che si cela dentro nel più intimo di noi? Come scoprirla e vomitarla fuori di noi e trasformarla in Pegaso? È possibile tutto ciò? Come trovare in ogni dove l'unità perduta e liberare così il pensiero e la natura dall'aspetto di morte e di terrore che sembra inscindibilmente legato in noi con quello di bellezza e di armonia?

Possa il Perseo, nascosto in noi, possa uccidere la medusa, nascosta in ogni dove, e tagliarle la testa. E dopo di che, possa, il segreto della medusa cioè la sua anima, essere svelata e possa correre libera, donando libertà infinita a ogni liberatore, o ricercatore instancabile di verità.

Oggi il sistema imperiale canta vittoria dovunque. Finalmente non esiste più alcun ostacolo al suo operare. Finalmente ogni organizzazione di lavoratori che gli precludeva il cammino, è stata storicamente definitivamente debellata. Premio ai vittoriosi di sempre; la legge del "pesce grosso, il migliore, impone la sua volontà al pesce piccolo" è cantata dovunque, è eseguita con criterio dovunque: il capitale e il fascismo hanno vinto in tutto, hanno eserciti di servi adoranti. Ogni parte del mondo e delle creature è diventata "provincia" dell'Impero, ogni reale oppositore è ormai diventato radicalmente "Nessuno", "Senza Volto, Né Nome, Né Parola", "un mai esistito che mai esisterà". Solo l'Impero Esiste; chi capisce questo è vivo, altrimenti è più morto dei morti.

Non c'è più spazio solare o lunare che non sia controllato dall'Impero. Tutto è ormai una statualizzazione totale mascherata da libertà totale.

Lo stesso popolo di Israele subisce una assimilazione costante tramite il culto al "primato" che si canta e si visualizza dovunque. Israele ha superato tante persecuzioni, ma ora non supererà l'ultima: "la sua assimilazione come 'primo della classe' al servizio dell'Impero". Così gioisce e pensa il Sistema. Ora il suo frutto è finalmente maturo. Israele diviene un primo della classe nel dominio scientifico Tecnico Imperiale. L'impero premia Israele con uno Stato sempre più forte. Lo premia perché Israele ha saputo sopravvivere contro l'Impero (per darsi poi all'impero?).

Lo premia perché ha saputo accettare intelligentemente un ruolo di potere nel mondo imperiale e lo sta volgendo sempre più bene… Alla tentazione del potere nessuno resiste… solo gli stupidi e i malati osano non venire a patti col potere…

Ma come può l'Impero, che ha sempre tentato di distruggere quel popolo, divenire protettore di quel popolo? "Ora ci troviamo veramente alla fine dei tempi; tutto è stato assimilato e sta per essere defecato dall'Impero. Ogni creatura crede di vivere, ma in realtà sconta inevitabilmente, direbbe Nostradamus, la fine del mondo. Forse, senza forse, siamo già morti, già resi servo meccanismi e crediamo di essere tutto il contrario. In tal modo non c'è più una via di salvezza… ed è questa la fine del mondo tanto profetizzata?! Ora, e non poteva non essere così, le divisioni razziali, di casta, di religione, di censo, hanno vinto su tutti i fronti. Erode ha vinto. Il denaro canta vittoria su tutto… e recupera dal passato, quando gli conviene, ogni inimmaginabile bruttura padronale e servile; e Hitler e soci cantano le loro canzoni in ogni luogo. Essi hanno vinto, onore ai vincitori! Il Guatemala e il Messico ce lo stanno a indicare, l'Argentina pure, il Cile pure, il San Salvador pure, l'Africa pure, l'Europa e la Russia pure, l'Asia e le sue crisi pure… Tutto il sangue dei popoli ora è stato sparso invano da qui all'eternità; sta "chiuso" in una "cassa di zinco" ed è sotterrato per l'eternità… e chi vorrà continuare così a lottare e vorrà così insegnare a lottare anche lui nella cassa di zinco avrà la stessa sorte in eterno (da Bertolt Brecht, La cassa di zinco), lui lo stupido sovversivo, testa calda delinquente…Tutti ora piegano, chi più, chi meno, le ginocchia all'Impero. Restano degli insignificanti focolai di resistenza tra gli Indios Maya che non accettano di diventare semplici "zingari", accattoni o semplici braccianti. Ma anche per loro è venuto il momento decisivo della fine. L'Impero ha pazientato troppo: ora basta!

L'operazione "crociata contro i Catari", sterminio di tutti gli Indios, di chi ha l'anima fanciullo Indios, è scattata; Dio e il mondo civile, come sempre, benedicono l'Impero. L'unità è ripristinata per sempre dovunque. Il "Cristo", la sua croce e la sua spada, ha trionfato definitivamente sull'impero del diavolo e sulle sue streghe, animiste Indios: finalmente il regno di Dio è stabile sulla terra e noi con lui. Non vi sarà più movimento rivoluzionario in eterno! Noi abbiamo ristabilito l'ordine; al di fuori della legge dell'impero c'è solo il caos e la barbarie. Viva i ricchi! Essi sono i primi e come tali sono i più meritevoli di aiuto, a loro il comando, la lode, la gloria e il regno nei secoli dei secoli così sia. Chi va contro il loro ordine è invidioso, e pieno di risentimento e attenta all'ordine giusto delle cose; e, come delinquente della peggior specie, va trattato. Tutte le lotte contro l'Impero sono state vane e l'Impero ve lo dimostra ora definitivamente. E allora non c'è più niente da fare: non esiste creatura sulla terra che voglia essere libera e liberata… sulla terra non c'è più possibilità di vita. E allora dove andrà la restante vita se non nel sogno delle anime fanciullo Indios? "Y aposentada en los sueños, sigo y sigo viviendo, porqué en los sueños es el unico lugar en donde realmente existimos" (Rigoberta Menchu, La nieta del los Mayas, p. 338).

Chi ama ancora la luna, la regina dei sogni e del ricordo incontaminato e del desiderio di libertà infinita? Che cosa ci rimane se non il sogno e la sua iniziazione nel mondo del segreto innocente? La sua piccola porta è socchiusa e ci aspetta ancora. Non indugiamo su cose vane, non possiamo portare cose con noi. Dunque si salga l'arca alata del sogno; occhi ben aperti: si parte! Esodo! Esodo! Esodo!… si parte: Pegaso è la nostra arca di salvezza di libertà: tutto è compiuto! L'insegnamento del mito dell'"oro del reno" è fondamentale non lo dimentichiamo: "per scegliere la strada dell'amore occorre maledire il dominio dovunque". "Tutto l'opposto è quando si sceglie la strada del dominio" (vedasi Luca 16,12).
 
 

"Splendete rossi nel cielo

sfrecciate per le stelle infinite

e che la vostra fiamma Rossa

non si spenga mai!" ("Ai fulmini", di Myrice Tansini, scritta a 7 anni)

"Hai combattuto bene contro gli uomini e contro Dio (che erano separati e li hai uniti) di qui la tua benedizione sorge e hai vinto", "il tuo nome non è più Giacobbe ma Israele" (cioè colei - nome Israele femminile - che lotta contro Dio e lo vince) (da Genesi, 32,24).

Che questo nome canti potentemente in noi come nome di libertà contro ogni forma di primato umano e "divino".

"Noi vogliamo vivere

non vogliamo vuoti nelle nostre file

il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore

vogliamo fare qualcosa

è vietato morire!"

[Eva Pikova, uccisa a 13 anni perché ebrea]

Abbiamo voluto giustizia per il Cristo

Cristo ci amerà

Amiamo Abraham-Mosè-Israele

con tutte le nostre forze.

I semiti, con tutto se stessi, ci ameranno.

non può non essere che così.

Pure alle "streghe" demonizzate

in odio al femminile, abbiamo reso luce d'amore

luce di Giustizia.

Esse, perdutamente, ci ameranno.

[da Animismo o Barbarie, 1983]

"Ed ecco venire sulla nuvola del cielo uno simile a un figlio di uomo e si avvicina all'antico dei tempi, e ne prende potere, gloria, regno… il suo potere è un potere eterno che non passerà e il suo regno è regno che non potrà essere distrutto".

[Daniele 7,13-14]

"Metto la mia parola sulla tua bocca e ti proteggo sotto l'ombra delle mie mani per stabilire i cieli e fondare la terra, dice l'Eterno".

[Isaia 51,16]

"La Legge" non buona "della Torah, nel complesso della Torah", è la legge più buona della Torah. Si sciolga l'enigma.

Onore all'anima del popolo ebraico: i profeti, il profetismo, il "messia"… e il suo comportamento cuore di tutti i popoli.

"Quando si spogli il giudaesimo dei profeti da ogni aggiunta successiva, in particolare il clero (giusto l'insegnamento di Cristo), ciò che rimane è una dottrina capace di curare tutte le malattie sociali dell'umanità. È dovere di ogni uomo di buona volontà, nella misura in cui gli è concesso, rendere viva codesta dottrina di pura umanità. Che egli compia ciò senza lasciarsi intimorire e opprimere dai suoi contemporanei e potrà considerarsi felice lui e la comunità a cui appartiene".

[Albert Einstein, dal suo diario La mia vita]

"Il vero culto a Dio è spezzare il giogo posto sul collo dell'oppresso, dare libertà agli schiavi, … allora chiamerai e l'Eterno risponderà: Eccomi!. … Allora la tua ferità guarirà… e tu sarai chiamato 'Guaritore', 'liberatore', riparatore di brecce, scopritore di sentieri per rendere abitabile e felice il paese…".

[Isaia 58]

"Io passo in mezzo agli uomini, come in mezzo a frammenti dell'avvenire che io contemplo.

E il senso di tutto il mio operare è che io immagini come un poeta e ricomponga in Unità ciò che è frammento ed enigma e orrida casualità.

E come potrei sopportare di essere uomo, se l'uomo non fosse anche poeta e solutore di enigmi e redentore di casualità.

'Redimere' coloro che sono passati e trasformare il fu di ogni cosa in 'un volli che fosse' [in Unità]. Solo questo può essere per me redenzione [può essere per me risurrezione!]".

F. Nietzsche: anche questo grande poeta è un "enigma", ma, se lo si scopre nella sua unità, si scorgerà in lui un messaggero di alta messianicità, e non un imperialista e antifemminista come alcuni da destra e da sinistra amano presentarlo (vedasi il mio lavoro Stato e Messia, Pendragon, Bologna, 1995).

"Preparate la lotta! Fate sorgere i prodi! Riunite i generosi!

Si uniscano, si muovano tutti gli uomini che sanno lottare,

che sanno utilizzare la spada!

Fabbricate spade con i vostri vomeri,

e le vostre falci convertitele in lance!

Dica il debole: Io sono forte! [...]

Chi ha sparso sangue innocente

non resterà impunito"

[Gioele 4,9-10; 4,21]

Guerra alle guerre!
 
 



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Luciano Tansini è nato a Bologna nel 1937. Assistente di Politica Economica e professore incaricato di Economia Istituzionale presso l'Università degli Studi della sua città natale, ha tenuto corsi di insegnamento anche presso l'Università somala di Mogadiscio, e l'Università de Los Andes, Merida, Venezuela. In numerosi viaggi (Africa, India, America Latina), ha ricercato la cultura animista e profetica dei miti, e dei riti. Per le sue particolari opinioni in tema di filosofia economica, è stato man mano emarginato dalla didattica e dalla ricerca istituzionali. Oggi si muove sempre più solitario, al di fuori di ogni istituzione e organizzazione sociale e culturale. Teso verso le radici della memoria e del divenire, la sua Università è la "strada". Le sue armi vogliono essere semplici gesti, richiami, parole, verso chi non può manifestare "parola", per liberare il linguaggio e il sacro, ovvero la coscienza, dal monopolio di chi ne ha fatto proprietà assoluta, dalle classi dominanti che, quando hanno interesse, si impossessano dei processi di liberazione per bloccarli e distruggerli, gestendoli in prima persona perché nulla cambi. Tra le sue opere più significative: Aspetti del problema politico-economico del valore (1968); Rapporto tra etica dei profeti e sviluppo e sottosviluppo - Tempo e Valore: problemi di logica dialettica (1970); Controquestascienza (1976, pubblicato con lo pseudonimo "chinonhanome"); Animismo o Barbarie - verso il profetismo: Animismo-Nomade-Comunista (1983, pubblicato con lo pseudonimo "Oudeis Recab"); Profetismo e Chiesa Imperiale (1990); Stato o Messia (1995); Ascolta Israele (1997).