La costruzione logico-geometrica della tavola degli elementi

(Alfonso "METAL" Bonacina)

 

Se ipotizziamo che tutto segue un'unica logica, in cui gli errori generano complicazioni e confusioni e la persistenza negli errori genera incomprensioni e divisioni; allora la MATERIA, base su cui tutto si svolge e con cui si comunica e si ragiona, si forma seguendo la logica più semplice; da apparire persino banale, una volta partiti dall'inizio, e "memore" dei suoi sviluppi precedenti, nella ricerca delle successive forme di evoluzione.

Ogni cosa, per esistere, ha bisogno di spazio e di tempo insieme, ed ha un inizio ed una fine. Ecco perché lo spazio-tempo è una cosa sola e, in qualsiasi ordine di grandezza, è finito, "discreto". Ma bisogna considerare che il tempo è la prima dimensione (la numero zero), non la quarta, perché è uguale per tutto e tutti; altrimenti non ci sarebbe possibilità di comunicazione, ed è per questo che non può tornare indietro: non si riconoscerebbe la forma spaziale che si è potuto quantificare prima perché non se ne avrebbe memoria (che è lo stesso) e non si potrebbe progredire.

Del resto, è ben più logico pensare che Albert EINSTEIN avesse inteso dire NON che "tutto è relativo"; bensì che "TUTTO E' RELAZIONABILE!". La struttura dello spazio-tempo fornisce quindi la coscienza della prima razionalizzazione: la Geometria (per cui il motto di Platone), ed ha la sua forma più semplice: il TETRAEDRO.

Nei sistemi di riferimento, le direzioni spaziali lungo gli Assi Cartesiani sono date dall'unione dei punti medi dei lati non adiacenti del tetraedro; e l'origine risulta il centro del tetraedro stesso. Ogni lato è formato da "monadi" spazio-temporali (la minima lunghezza, che è la massima distanza percorribile nel minimo tempo; da cui la velocità della luce come la velocità massima), e si distinguono dall'alternanza di un segno positivo ed uno negativo (l'immediato passato e l'immediato futuro).

Un'anomalia (aggiunta o mancanza) di una monade crea una perturbazione nello stato dello spazio-tempo che si propaga sotto forma di onda elettrica (il ricordo dell'anomalia) e magnetica (l'istinto alla sua compensazione) lungo le facce dei tetraedri da lato (valore 1) a vertice (valore 0) a lato di un tetraedro successivo (valore -1, come memoria delle monadi costituenti i lati), ad altro vertice (valore 0), ecc. contemporaneamente sulle due coppie di facce di ciascun tetraedro.

Ciò implica che esistono due tipi di onda elettro-magnetica: una "positiva" (espandente o femminile) che corrisponde alla coppia di valori con segno uguale, ed una "negativa" (impandente o maschile) che corrisponde a quella con segno opposto. La forma tetraedrica permette la propagazione in qualsiasi direzione da qualsiasi (anche secondaria) origine; cosa non possibile con qualsiasi altra forma di struttura spazio-temporale. Molto raro, ma non impossibile, è il caso in cui due onde di coppie di segni simili ed opposte si incontrino su uno stesso vertice provenendo dalla stessa direzione e da versi opposti (è la sola possibilità di annichilamento delle perturbazioni); altrimenti le varie perturbazioni si sommano algebricamente tra loro, mantenendo la propria identità. Se tutte e 12 le monadi che costituiscono una "cellula" tetraedrica spazio-temporale sono interessate contemporaneamente dallo stesso tipo di perturbazione, formano un "fronte comune" che impedisce ad altre perturbazioni di interagire con la monade centrale, che sembra essere impandente od espandente. Questa è la prima forma di materia: e "ricorda" la carica positiva (positrone) o negativa (elettrone) delle onde elettro-magnetiche da cui nasce E = mc2 . Anche il loro annichilamento avviene come per le onde elettro-magnetiche. Esse sono le particelle con cui si costruiscono tutte le altre; e siccome hanno la "tendenza" (il campo elettro-magnetico fisico) a formare coppie che annullano le cariche (il ricordo dell'istinto, che a livello di coscienza equivale alla ricerca della tranquillità), esse risultano neutre se il numero di particelle è pari, positive o negative (secondo la carica di quella spaiata) se il loro numero è dispari. In queste nuove particelle (muoni, leptoni, fermioni, ecc.) i campi elettro-magnetici appaiati annullano il segno delle loro cariche perdono la propria identità) ma mantengono la loro forza (esistono comunque) sulla materia (il campo gravitazionale, che equivale al ricordo della tranquillità, cioè alla ricerca della sicurezza).

Quando un positrone ha attirato attorno a sé tante altre particelle da restare isolato dal resto dello spazio circostante (è bene ricordare che qualsiasi costruzione tridimensionale "a mattoni" uguali, che riempie lo spazio secondo una simmetria centrale, tende ad assomigliare ad una sfera), ha raggiunto il massimo impiego del proprio campo gravitazionale, è di carica neutra, forma una struttura che impedisce ad altre particelle di interagire direttamente con esso per i campi gravitazionali annullatisi all'interno della struttura (forze nucleari, forte se riferita alla particella centrale, debole se riferita ad una particella non singola); ed ha un campo gravitazionale pari alla somma di quelli delle particelle che sono sulla superficie esterna della struttura. Questa struttura è il NEUTRONE. Successivamente (il tempo necessario affinché un impulso dell'anomalia centrale passi attraverso tutte le possibili combinazioni interne una sola volta), dopo 926" se non vi sono influenze esterne, il positrone centrale, espandendosi, "allontana" l'elettrone più esterno, che si impande da solo. (Cioè, trovare la sicurezza porta al perdere la memoria ed a ricominciare; ma ciò che è successo in passato rimane).

Nasce così l'Atomo di Idrogeno, o meglio, il PROTONE, che, avendo carica positiva e massa gravitazionale più alta di una singola particella, cerca di attirare un elettrone. Ma questi può già essere stato attirato da un altro protone, e quindi "fare da ponte" tra un protone e l'altro; si è costituito il DEUTONE, che, attirando un elettrone libero, forma il DEUTERIO, il "MATTONE" di base con cui si costruiscono tutti gli altri Elementi. Esso risulta formato da un neutrone chiuso da una parte da un protone e dall'altra da un elettrone: è quindi il "lato" geometrico lungo 2 neutroni della successiva forma di sviluppo della materia, che mantiene sulle punte le cariche elettro-magnetiche: una positiva ed una negativa che sono gli "agganci" per le punte degli altri lati con carica opposta.

Passiamo quindi allo sviluppo della TAVOLA degli ELEMENTI di MENDELEEV.

La tendenza della ricerca della stabilità porta la materia a cercare di non avere differenze di potenziale per limitare al minimo le influenze esterne: gli stadi successivi sono quindi segnati dalla successione logico-geometrica dei Gas Nobili. L'ELIO è quindi formato da due deuterii affiancati con le "punte" di carica opposta adiacenti. Facile è il capire l'isotopo 3 come un "lato corto" attaccato al centro di uno normale. Il TRIZIO è invece un lato con attaccato al centro un neutrone, instabile; deve quindi "decidere" da che parte stare. Il LITIO è un triangolo equilatero; al suo centro può dunque trovare spazio un neutrone che è stabilizzato dai deuterii che ha intorno. QUESTO RIEMPIMENTO DEGLI SPAZI INTERNI E' L'UNICO MODO DI FORMAZIONE DEGLI ISOTOPI DEI VARI ELEMENTI (e non solo). Il BERILLIO è un quadrato; ma, poiché la materia "ricorda" la forma tetraedrica, tende cioè ad avere gli angoli di 60°, isolato è instabile. Il BORO è infatti costituito da due triangoli equilateri con un lato in comune.

Il CARBONIO ha quindi la forma di un TETRAEDRO. Ricordando la forma originale dello spazio-tempo, è l'unico su cui si può basare la vita. Bene fece John DALTON a sceglierlo come riferimento. L'isotopo 13 ha dunque un neutrone all'interno; mentre il 14 ne ha 2 che, per mancanza di spazio; gonfiano la struttura, che prima o poi si rompe.

Questa è la spiegazione della RADIOATTIVITA' alfa; mentre quella beta-negativa è un "lato" interno costituito da 2 neutroni: per mantenere la stabilità, uno dei due deve trasformarsi in protone.

E' interessante, a questo punto, riportare una scoperta pitagorica spesso dimenticata: la singolare coerenza matematica dei numeri 7 (il numero dei punti che formano la minima area) e 13 (il numero dei punti che formano il minimo solido). Qualsiasi numero intero diviso per 7, tolta la parte intera, dà come resto un NUMERO PERIODICO CICLICO COMPLEMENTARE. I dividendi sono, nell'ordine, 1, 3, 2, 6, 4, e 5; ed il periodo è 142857; cioè, il doppio di 7, il doppio del doppio, ed il doppio di quest'ultimo più uno, dove l'ultima cifra è tornata ad essere il 7. L'ordine delle sei cifre è sempre mantenuto; ed inoltre, se lo si divide in due parti e le si sommano, si ottiene 999, che, nella forma periodica 0.999... equivale all'unità. Lo stesso succede se lo si scompone in tre parti e le si sommano: si ottiene 99 periodico.

Se si segue lo stesso procedimento per i numeri divisi per 13, si ottengono due serie simili. La prima è data dal periodo 769230, che, diviso in due parti poi sommate, dà 999, e risulta dai dividendi 10, 9, 12, 4, 3, 1; la seconda è data dal periodo 153846, e risulta dai dividendi 2, 7, 5, 11, 6, 8, e può essere diviso anch'essa in due parti che sommate danno 999 od in tre parti che sommate danno 99. Va inoltre notato che nel primo periodo le cifre pari e dispari sono alternate; mentre nell'altra vi sono prima le cifre dispari (la più bassa, la più alta e per ultima quella di mezzo), e poi le pari (al contrario: la più alta, la più bassa e quella di mezzo). Nel periodo del 7 invece questa ultima particolarità la si nota leggendolo nel verso contrario.

Probabilmente è per queste caratteristiche intrinseche ed uniche che i numeri 7 e 13 sono stati considerati NUMERI MAGICI. Questo può essere uno spunto di studio per i legami levogiri e destrogiri dell'atomo di Carbonio.

I LEGAMI CHIMICI sono dati dalla differenza di potenziale elettro-magnetico dei vertici delle strutture atomiche; ciò ovviamente vale anche per il Legame ad Idrogeno, mentre le Forze di Van der Waals sono date dalle differenze dei campi gravitazionali degli atomi. Il legame singolo è quindi l'attrazione tra 2 vertici, quello doppio tra 2 lati e quello triplo tra 2 facce delle strutture atomiche.

Il gas nobile successivo è il NEON, che è costituito da 2 tetraedri con una faccia in comune, nel cui interno, come per il Carbonio 13, trovano spazio 2 nucleoni, che formano un Deuterio "imprigionato" le cui cariche elettro-magnetiche annullano quelle dei due vertici opposti. Visto che, raggiunta la forma tetraedrica, la materia si sviluppa costruendo tetraedri uniti per una faccia, il gas nobile successivo e l'ARGON, che risulta costituito da 4 tetraedri costruiti su un tetraedro centrale. E poiché i lati in comune devono ovviamente essere contati una sola volta, è più facile (e più utile per capire gli sviluppi successivi) visualizzarlo come un tetraedro con un angolo solido di 60° (cioè 3 lati) su ogni faccia. (Quindi 3x4+6=18).

L'evoluzione successiva dello sviluppo della materia viene dalla memoria della dualità (che viene quindi ora "compresa"). Dovendo creare una parte centrale stabile su cui costruire le successive forme tetraedriche, bisogna mantenere la forma triangolare equilatera su cui "innalzare" gli angoli solidi di 60°; il maggior numero possibile utilizzando il minor spazio possibile. L'unica via logica semplice è scambiare i vertici con le facce mantenendo lo stesso tipo di lati: costruire cioè un OTTAEDRO; che è più utile visualizzare come un triangolo equilatero parallelo e ruotato di 180° rispetto ad un altro triangolo identico in cui da ciascun vertice partono due lati che si collegano alle estremità del lato più vicino del triangolo opposto. Si ottiene così una struttura base di 12 lati che non può avere un lato interno (come nel Neon), ma i cui nucleoni contenibili possono formarlo col nucleone contenibile nell'angolo solido esterno; altrimenti rimangono solo neutroni interni.

Una nota particolare la merita il FERRO che, essendo costituito da un ottaedro con 4 angoli solidi simmetrici e 2 lati interni (12+4x3+2=26), ha quindi la forma di un TETRAEDRO di dimensioni maggiori. Va inoltre considerato che il Carbonio è la fase finale del 1° ciclo delle STELLE; e il Ferro quella del 2°, da cui si nota l'etimologia comune dei termini SIDEREO e SIDERURGICO.

Il gas nobile successivo deve quindi essere costituito da un ottaedro con tutte e 8 le facce sormontate da un angolo solido (12+8x3=36) e con lo spazio interno riempito dai nucleoni: il CRIPTON.

Lo sviluppo successivo ricorda il passaggio dal Carbonio al Neon e la similitudine tra quegli ed il Ferro, di cui sembra "duplicare" la struttura, tenendo conto del comportamento degli interni. Non esiste quindi in Natura il Tecnezio, per la mancanza della simmetria di costruzione interna (conferma ulteriore della teoria); ed il gas nobile successivo che chiude questo ciclo è il 54, e cioè 12x2-3 (i 2 ottaedri meno i lati del triangolo in comune) + 3x8-6 (i lati degli angoli solidi, meno il numero dei lati in comune) + 6 (i vertici dei triangoli contrapposti degli ottaedri) + 8 (i lati interni tra gli angoli solidi e gli ottaedri) +1 (il lato in comune tra i 2 ottaedri). Questa è la struttura dello XENO.

La sequenza della memoria continua, ma non essendoci più una simmetria geometrica che permette la "neutralità" elettro-magnetica, succede qualcosa di "nuovo" ma logico. "Triplicando" la struttura del Ferro, seguendo lo schema precedente, si ottiene (12x3-6)+(3x12-9)=57; e, "riempiendo" l'interno con i lati possibili, (+12+2)=71. Gli elementi con i numeri atomici compresi tra 57 e 71 (estremi inclusi) hanno la stessa forma geometrica esterna a 3 angoli solidi di 60° esterni (dunque 3 valenze). Questi sono i LANTANIDI (dal Lantanio al LUTEZIO). E questa è la conferma logica più bella della teoria. Tra questi, il 61, il PROMEZIO (o ILLINIO o FLUORENZIO), ha lo stesso "problema" del TECNEZIO (la mancanza di simmetria interna, che porta alla mancanza di esistenza, ma che la Natura tollera se viene fatto nascere: come gli Ectogeni).

L'unico ulteriore sviluppo possibile, a questo punto, è il completamento di un'altra forma tetraedrica che sembra il "quadruplicamento" della struttura del Ferro, che parte dall'elemento 72, l'HAFNIO, e che risulta, piena, essere composta da 12x4-12 (4 ottaedri meno 4 triangoli in comune) + 3x16-12 (gli angoli solidi meno il numero dei lati in comune) + 4x3 (i lati che si formano congiungendo i vertici esterni comuni ai tetraedri ferrei) = 84: il POLONIO. Questa struttura comporta la possibilità di sviluppare 1 o 2 lati di "giunzione" interna tra i tetraedri di lato doppio; ma risulta essere troppo grande e troppo compressa, cioè il centro è troppo lontano dai vertici e l'interno è troppo pieno di neutroni affinché essa possa "stare insieme": cominciano gli ELEMENTI RADIOATTIVI. Per rimanere stabile la struttura deve quindi essere "un po' più corta": cioè avere un angolo solido (quindi 3 lati) in meno. Va tenuto presente che gli elementi radioattivi decadono, una volta giunti al Polonio, emettendo un raggio alfa (o un raggio beta negativo, secondo la composizione interna della struttura); quindi l'ultimo elemento stabile maggiormente esistente è l'82, il PIOMBO, che per questo motivo veniva chiamato SATURNIO, in onore dell'ultimo pianeta visibile ad occhio nudo del Sistema Solare. Con i 2 lati di "giunzione" la struttura giunge al suo massimo sviluppo possibile, e quindi si annullano anche le valenze dell'ultimo elemento così "assemblato": l'86, il RADON.

Gli elementi successivi, non riscontrati finora nell'Universo conosciuto, si devono essere formati sulla Terra in seguito ad un enorme cataclisma. Questo potrebbe essere stato al tempo della scomparsa dei Dinosauri, quando un asteroide colpì il nostro pianeta provocando immani sconvolgimenti, causando la rottura della Crosta Terrestre (un pianeta che si raffredda, come le "omelettes", forma una crosta unica, solida e stabile), la Deriva dei Continenti, il Cambio di Inclinazione dell'Asse del pianeta con l'Inversione del Verso di Rotazione e lo Spostamento dell'Orbita. Forse questo asteroide era una precedente Luna del nostro pianeta (la LILITH, o Luna Nera degli astrologi, che nessuno può trovare) e sarebbe una buona spiegazione per il cambio del verso di antichi simboli solari, come la Croce Uncinata, ed il cambio del calendario da 9/10 mesi agli attuali 12 (operata, si dice, dal Re Romano NUMA POMPILIO). Del resto, si può pensare che la Luna attuale possa essere stata "emessa per contraccolpo successivo" dalla stessa Terra; poiché ha circa la stessa composizione, e, soprattutto, ci mostra sempre la stessa faccia; cioè NON ha moto di rotazione proprio come hanno tutti i satelliti catturati dallo spazio da altri pianeti.

Per poter continuare ad aumentare il numero atomico, la materia ha dovuto nuovamente cercare una forma di espansione, e la trova ricordando ancora una volta il Ferro. La nuova struttura risulta costituita da un ottaedro centrale di lato doppio su cui, a facce alterne, vi è una struttura "ferrea"; quindi 24x4 (tetraedri completi di lato doppio) - 2x6 (lati in comune fra i tetraedri ferrei) = 84 (ancora il Polonio: è una struttura equivalente o allotropica), dove i triangoli interni sulle facce dell'ottaedro di lato doppio si trovano su quelle "esterne", e non, per ora, sulle facce in comune con i "tetraedri ferrei". I deuterii che si formano successivamente, vanno ad inserirsi ciascuno all'interno di un tetraedro ferreo, arrivando a formare i 4 elementi radioattivi successivi al Polonio (85 ASTATO, 86 RADON, 87 FRANCIO, 88 RADIO).

Lo sviluppo successivo avviene costruendo all'interno dell'ottaedro di lato doppio la sequenza iniziale della materia: praticamente si formano nell'insieme dei neutroni interni un "atomo" di Idrogeno, poi uno di Elio. Quando all'interno si arriva all'atomo di Litio, ricordando la struttura del Ferro, il triangolo va a "prendere il suo posto" su una delle facce in comune con un tetraedro ferreo; ciò continua fino al "completamento" dei triangoli sulle facce dell'ottaedro di lato doppio, e con un "atomo" di Litio interno. Gli elementi così costituiti hanno più o meno tutti le stesse caratteristiche, cioè "appartengono ad una stessa famiglia", e sono 15. Questa coincidenza è una prova collaterale della memoria della materia: ricordando i Lantanidi, gli elementi con numero atomico compreso tra 89 e 103 (dall'ATTINIO al LAWRENCIO) sono detti ATTINIDI. Va notato che l'impatto provocato dalla succitata caduta di un asteroide sulla Terra, ne ha compresso l'interno fino a costringere la materia al limite del riempimento (non avvenuto) della seconda faccia in comune tra i tetraedri ferrei e l'ottaedro di lato doppio; è arrivata cioè a costituire l'elemento 92, l'URANIO. Questo dovrebbe far riflettere su con quale e quanta energia alcuni uomini stiano lavorando!

Siccome non vi sono più possibilità di sviluppo all'interno dell'ottaedro, e poiché la materia non riesce a costruire un nuovo tetraedro ferro su una delle facce libere dell'ottaedro di lato doppio senza scomporsi prima di avere raggiunto una propria identità (avrebbe la durata del minimo tempo con la consistenza dell'insieme vetro-pallottola quando si spara in una finestra; come certi bosoni), vi è un unico modo per costruire nuovi elementi. Il triangolo interno può "emergere" come un angolo solido di 60° formando un tetraedro che ha come base il triangolo interno di una delle facce libere dell'ottaedro. Gli elementi che si costruiscono e/o (forse) si costruiranno, partono dal 104, il RUTHERFORDIO, e possono arrivare fino al 116, che prevedo avrà il massimo peso atomico di 300 e si comporterà come un Gas Nobile, pur essendo, per peso e dimensioni, un Metallo Solido RadioAttivo.

Poiché questa ricostruzione logico-geometrica COMBINATORIA poteva già essere ipotizzata anche da uno scienziato degli inizi del Medio-Evo, propongo di chiamare l'ultimo elemento costruito, il 116, con il nome MERLINIO.

Considero questa teoria come il naturale completamento logico di uno studio di "GEOMETRIA e FISICA".

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Alfonso "METAL" Bonacina è nato a Saronno (VA) il 05/11/1964. Inizia gli studi di Fisica all'Università di Milano nel 1983, ma, a causa della morte del padre, deve interromperli presto. Appassionato fin dall'infanzia di storia celtica (in particolare degli Arverni, da cui discende), è custode di una tradizione orale tramandatagli dal nonno. Ha pubblicato 3 articoli e 2 libri di Storia e Filosofia con interpretazioni "alternative" presso la Soc. Ed. Andromeda di Bologna negli anni '90-'93. Studiando da autodidatta, è giunto alla teoria "geometrica" della materia (qui pubblicata), presentandola all'Università di Perugia in bozza nel '95, ed in forma succinta ma completa nel '96 al Convegno Internazionale "Cartesio e la Scienza". Nel '97 ha tenuto una lunga conferenza di Filosofia e Scienza presso l'Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria in Roma. E' stato consigliere comunale indipendente negli anni '95-'99. Risiede a Lomazzo (CO) dal '75, dopo aver superato una forma di leucemia. Attualmente vive discriminato socialmente da chi non vuole una società basata sulla logica e non sugli interessi.

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