DOVE STA ANDANDO L'UNIVERSITA'…

 

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Epitaffio

 

Il Buonsenso, che gia' fu capo-scuola,

ore in parecchie scuole e' morto affatto:

la Scienza, sua figliuola,

l'uccise, per veder com'era fatto.

 

(Giuseppe Giusti)

 

Cari Colleghi,

la riunione del CdD di ieri pomeriggio ha raggiunto veramente un INF storico, che spero non sara' mai piu' toccato…

 

 

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Caro Giorgio, colleghi,

ricorderai come solo pochi giorni fa avevo inviato un "epitaffio" per il nostro Dipartimento, scrivendo che: "la riunione del CdD di ieri pomeriggio ha raggiunto veramente un INF storico, che spero non sara' mai piu' toccato". Mi illudevo, siamo scesi ancora piu' in basso, la crisi economica (inesistente, artificiale, visto che si sprecano risorse in mille altri modi, compreso il contributo ai bombardamenti sulla Serbia, o, per quanto ci riguarda, in favore della "didattica innovativa" - che nessuno sa bene cosa sia, ma quei soldi vanno comunque presi) ci sta facendo litigare per un tozzo di pane, e non mi sento piu' disponibile a perdere tempo in modi che offendono la mia dignita' di professore universitario, ma soprattutto mi rendono peggiore di quanto io non sia naturalmente. La Raveraira proponeva nel corso della sua campagna rettorale di istituire una carta dei diritti degli studenti, ma il primo di questi dovrebbe essere quello di trovare dei docenti sereni, preparati, disponibili, e io non posso esserlo se impiego tante energie a discutere se e' bene o no concedere tre stampe gratis al giorno a testa dalla stampante comune del Dipartimento, o se vedo cadere il numero legale per motivi di bottega quando bisognava ancora discutere dei compiti didattici. Le nostre riunioni mi mettono di cattivo umore per giorni, e non fanno neanche bene al mio cuore stressato.

C'e' da ribadire che le responsabilita' di una tale situazione non sono, a mio parere, tutte nostre, dal momento che vi giochiamo piu' la parte delle vittime che non quella dei felloni. Molte delle "colpe" vengono da lontano: da chi sta cercando di introdurre anche nell'universita' la darwinista lotta animale per la sopravvivenza (in verita', ritengo comprensibile che chi ha ottenuto certi fondi per la ricerca voglia tenerseli per se', e che si arrivi a una situazione in cui ciascuno si paghi tutti i servizi di cui usufruisce: ma coerenza vuole allora che si riconosca che non c'e' piu' nessun Dipartimento, nulla da discutere in comune); da chi ha imposto, deliberatamente, forme di "democrazia" cosi' esagerate che, a parte dubbi sulla effettiva "competenza" di certi consessi allargati, di fatto finiscono con il paralizzare ogni tipo di attivita' (la famosa questione del "numero legale", che ancora oggi consente a una minoranza organizzata, nel caso dei numeri risicati con cui sempre si ha a che fare, di imporre lo scioglimento di una riunione di fronte alla previsione di decisioni sgradite), e di sottrarre, attraverso il proliferare di riunioni per ogni minuzia (a volte inutili, in quanto scontate; altre, invece, con duplicazione di delibere, e quindi loro potenziale conflitto), preziose energie intellettuali a compiti piu' adeguati al nostro ruolo; etc. etc..

Ti comunico che mi sento pertanto in coscienza libero da "obblighi morali" nei confronti di un "gruppo" che non esiste piu' (se e' mai esistito), pur se continuero' fin che posso a soddisfare ai miei doveri d'ufficio in quanto docente - ma ti confesso che cerchero' di tenermi il piu' possibile lontano da un ambiente divenuto ormai tanto diseducativo…

 

Cordialita', e auguri a te e al Direttore per lo svolgimento di un compito che si preannuncia sempre piu' difficile,

 

il tuo UB

 

 

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Cara Calzolai,

ricordando i suoi recenti articoli sull'Università (non lo dico per piaggeria, ma davvero erano tra i più brillanti che abbia letto in giro), le invio uno stralcio dal Verbale del Consiglio di questo Dipartimento di pochissimi giorni fa, a riprova che la situazione è ancora peggiore di quella da me "denunciata" nel corso della mia (purtroppo fallimentare) campagna rettorale. Le 3 stampe gratis che chiedevo, e che sono state rifiutate, rappresentavano un onere di 150 lire al giorno, e già si parla di ridurre le spese per la carta igienica, mentre non ci sono fondi per la manutenzione ordinaria, e le intelaiature delle finestre cominciano a cadere a pezzi! Il fatto scatenante è che l'Ateneo ha deciso di non corrispondere più l'intero importo all'impresa incaricata delle pulizie (il relativo contratto è stato sottoscritto dal Dipartimento - e si tratta di un edificio di 6 piani - in virtù della cosiddetta "autonomia amministrativa", altra bella "trovata"), e il Direttore non sa come fare a reperire la differenza, di cui è responsabile, tanto che sono a nostro carico anche fotocopie, telefonate, e quant'altro (in attesa che a qualcuno venga in mente di imporre ai docenti un affitto per l'uso degli studi!). Ciò è quanto questa Università (NON) offre oggi per la ricerca di base, lo studio, l'aggiornamento, etc., e sottolineo che non è vero il ritornello che "i soldi non ci sono". Infatti, non tutti sono nelle stesse condizioni, c'è chi "si dà da fare", ma appunto, si è scatenata una sorta di lotta darwinista per la sopravvivenza, e la politica di taluni nostri illuminati "dirigenti" (qui e altrove) è stata quella di togliere anche la minima sussistenza a un certo numero di professori (sarei curioso di avere qualche statistica al riguardo), per spostare risorse in determinate direzioni, e negarle in altre. Naturalmente, si impiegano a giustificazione paroloni quali "centri di eccellenza per la ricerca", premi alla "produttività" (sempre dubbio valutare i progressi nel sapere dal peso delle pagine), alla "qualità" (il punto è, valutata da chi: qui si va avanti per "democratiche elezioni", e quindi protezione a priori di interessi di "grandi numeri"), ai "progetti innovativi" (dove l'unica "innovazione" è quella di usare a tutto spiano termini come informatica, rete, etc., e proporre acquisti di computers, programmi,…), e così via dicendo. Io mi considero, senza falsa modestia, un ricercatore valido, e impegnato su temi importanti e difficili*, ma attualmente le mie disponibilità sono ZERO (o quasi, ho in verità poche rimanenze arretrate, e qualche "elemosina" dipartimentale). Ciò è stato realizzato per esempio attraverso l'introduzione di una "burocrazia" esasperata nei moduli per le richieste di finanziamento, per la rendicontazione delle spese, etc. (immagino saprà che sono sorte apposite "agenzie" che offrono consulenza proprio in tale campo); di norme che favoriscono la ricerca per "bande", incentivando la "socializzazione", la formazione di gruppi, talora su progetti dal titolo tanto altisonante quanto vuoto, nei quali entra anche chi vale poco o niente, ma contribuisce a fare "mucchio";… .

Grazie, ma cosa c'entra tutto questo con la "vera" ricerca, che talvolta si può svolgere pure in pochi, se non proprio da soli? (senza trascurare la circostanza che alcuni temi, poco "remunerativi" nel brevissimo termine, vengono ovviamente ignorati dalla stragrande maggioranza). Io, come diversi altri docenti che conosco e si sono auto-esclusi (risultato raggiunto!), mi vergogno di ricorrere a certi espedienti, anche se ho la tentazione a volte di presentare progetti come "comunità montane ed algebra", "territorio regionale e geometria", oppure "olocausto e fondamenti della matematica" (quest'ultimo è in verità il meno "ridicolo", ma sarebbe lungo, non difficile, spiegare perché).

Comunque sia, si faccia un'idea da sola, buona lettura…

Sempre vivissime cordialità,

 

 

Perugia, 9.7.2000

 

* Tanto per darle una prova, nel sito web segnalato in calce troverebbe, tra diversi esempi della mia attività di ricerca, anche una notevole rivista on-line da me curata, intitolata Episteme - Physis e Sophia nel III millennio

 

 

Allegato:

 

VERBALE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO

DEL DIPARTIMENTO DI MATEMATICA E INFORMATICA

DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

 

L'anno duemila addì 5 del mese di Luglio alle ore 16.00 a seguito della convocazione in data 27 Giugno 2000, si è riunito nell'Aula A/3, il Consiglio del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università degli Studi di Perugia. [Omissis]

 

5) Situazione finanziaria, monitoraggio delle spese e proposta Giunta

 

Il Presidente illustra la documentazione già inviata ai Consiglieri.

 

[Omissis]

 

Sulla proposta c) della Giunta, spese stampante Laboratorio del IV piano, da inserire nei consumi trimestrali individuali a decorrere dal 1.01.2000 valutata in 50 lire a copia, vengono votati i seguenti emendamenti:

Prof. U. Bartocci:

"Ridurre il rimborso da £. 50 a £. 40".

L'emendamento è respinto ricevendo 1 voto favorevole e 3 astenuti.

Prof. U. Bartocci:

"Concedere agli utenti un tetto minimo di n. 3 copie al giorno".

L'emendamento è respinto ricevendo 3 voti favorevoli e 12 astenuti.

 

 

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# Nota - Un interrogativo simile lo si trova espresso ai nostri giorni in numerose occasioni, in diversi contesti: dove sta andando l'Universita'?, dove sta andando l'economia?, dove sta andando l'Italia, o l'Europa, o il "mondo"?, etc., e spesso sottintende, nelle intenzioni dei proponenti il quesito, un riferimento a "forze" di non meglio specificata, irresistibile, quasi "trascendente" natura. Una tale implicita connotazione ideologica (opera probabilmente di un intenzionato "depistaggio", una ben meditata "strategia culturale") andrebbe invece sempre rifiutata - almeno in prima istanza, e fino a prova contraria - dal momento che sarebbe molto piu' semplice rispondere che, per esempio, l'Universita', e l'Italia, stanno andando dove "qualcuno" le sta portando…