Sulle recenti richieste di "perdono" da parte

della Chiesa Cattolica…

 

 

1 - Subject: [politica_cattolici] Perdoni e Guerra civile spagnola

Date: Thu, 11 May 2000 07:32:42 +0200

From: David <botti.d@tiscalinet.it>

Reply-To: politica_cattolici-owner@egroups.com

To: politica_cattolici@egroups.com

 

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Received: 10-05-2000 13:52

From: fr. Luis M., mc_eowyn@yahoo.com

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo Gesu',

Signore e Salvatore nostro!

 

Ancora torno sul tema dei "perdoni" per porre un

edificante - e importantisimo - ejempio de come se

deba lasciar fare agli storici il lavoro di storici.

 

Il presidente de la Conferencia episcopale spagnola e

arzovescovo de Madrid, card. Antonio María Rouco

Varela, ha refiutato ogni ipotesis che la Chiesa di

Spagna chieda perdono per la guerra civile del 1936:

"Non e' ni giusto ni oportuno".

 

Ya nel documento del 2 diciembre pasato "La fidelta'

di Dio dura sempre. Sguardo di fede al XX secolo" i

vescovi avevano ribadito che "anche la Chiesa fu una

vittima" .

 

Nella sua relacione alla 74.ma Asamblea plenaria de la

Cee del 3-4 - "El Pais" (4/4) -, el card. Rouco ha

difeso con firmeza a questo documento e ha sotolineato

che non gli pare "ni giusto, ni oportuno entrare in

giudizi storici di questa natura".

 

"Il futuro no se construisce su le falsificazioni de

la storia".

"Le cause di quella guerra civile e le sue conseguenze

sono complesse".

"Semplificare i fatti per ottenere determinati

riscontri politici o ideologici non contribuisce a

risanare le ferite ni a costruire la pace" le cui

"basi veramente solide", secondo el cardinale, sono

"la verita', la giustizia, la reciproca comprensione e

il perdono".

 

La Conferenza spagnola dei religiosi (Confer), la

Associazione Giovanni XXIII, i cui teologi (?) - José

María González Ruiz, Benjamin Forcano, José María

Castillo e tanti altri - avevano firmato una

"Dichiarazione di perdono per la nostra responsabilità

ne la guerra civile spagnola", una sorta di "contra

documento" rispetto a quello de la conferenza

episcopale, per chiedere perdono degli "errori e de le

malvagità" commessi per "omissione o per commissione".

 

Ma el card. Rouco ha voluto puntualizar:

"Ci uniamo di cuore all'iniziativa del Santo Padre, e

chiediamo perdono con lui per quanto riguarda la

Chiesa in Spagna e i suoi figli nell'ultimo

millennio", pero "no dobbiamo crederci superiori ai nostri fratelli del

pasato ni del presente. Solo Dio giudica la

responsabilità morale soggettiva, solo Lui sa quello

che ognuno ha omesso di fare o ha fatto

colpevolmente", pues "La Chiesa nel rivedere il

proprio passato non cerca di compiacere gli uomini",

ma "si esamina davanti a Dio".

 

E la Chiesa spagnola ha gia' chiesto

"perdono a Dio per tutte le azioni contrarie al

Vangelo de la pace e de la misericordia cometite dagli

spagnoli dell'uno e l'altro fronte bellico, e quindi

anche dei cattolici di qualsiasi stato e condizione".

 

Il cardinale ha asegurato che l'Asamblea se ocupara'

del "modo di organizzare, unificandoli e

semplificandoli, i processi di canonizzazione di

alcuni dei numerosi fratelli e sorelle nella fede che

diedero la loro vita per Cristo nei tragici fatti

della guerra civile".

"Tutti loro hanno perdonato i loro persecutori", e il

loro esempio non deve "indurci a giustificare la

violenza come arma politica", ma, "al contrario", a

"nutrire sentimenti di carità e di perdono".

 

Che buon perdono, dico io!

 

Il senor cardenal Rouco e' pasato a argomenti piu'

importanti per la Chiesa: la famiglia, il matrimonio e

la vita umana, sui quali "si gioca il presente e il

futuro de la Chiesa e de la societa'".

"le amenacce che incombono su la famiglia e su la vita

umana"; l'introduzione, ne la legislacione espagnola,

del divorzio, la depenalizzazione del "crimine

dell'aborto", algune tecniche de reproduzione

artificial, le unioni tra persone de lo stesso sexo o

le "campagne in favore de la legalizzazione de la

eutanasia".

E, nel final, el cardinale ha parlato de la

insegnamento de la religione catolica nelle scuole:

"un impegno delicato e vitale che la Chiesa desidera

promovere e facilitare nel miglior modo possibile per

il bene degli scolari e de la società in generale".

 

Vi ruego di difundir il piu' posible questa alocucione

in Italia, perche' le calumnie sui nostri martiri

terminino almeno dentro i cattolici!

 

=====

"Laudare, benedicere, praedicare"

 

fr. L. M. Mc Eowyn

 

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2 - A proposito della precedente lettera, che introduce correttamente alla questione delle continue richieste di "perdono", e ammissioni di passati "errori", da parte degli attuali vertici della Chiesa, mi sento in dovere di far notare che:

 

1 - Si tratta in qualche caso di iniziative "scientificamente" infondate, e premature, verosimilmente suggerite da "cattivi consiglieri". Ho sentito "lodare" anche evoluzionismo darwinista ed ipotesi del Big-Bang, mentre per quanto riguarda la questione Galileo, ritengo non sia stato dato spazio a una possibile interpretazione della vicenda, forse storicamente piu' verosimile di quella che vede lo scienziato "puro" difendere, contro una massa di persone ottuse, la causa della "verita'", per il bene stesso della Chiesa. Galileo mi sembra assai lontano da quest'ultima finalita', come lo erano prima di lui Giordano Bruno (non si puo' non prendere atto, e quindi non discutere a fondo, prima di eventualmente rifiutarla, la "congettura" illustrata da John Bossy, nel suo "Giordano Bruno e il mistero dell'ambasciata", 1991, edizione italiana Garzanti, 1992), e probabilmente lo stesso Copernico [si puo' dare un'occhiata al mio sito Internet, segnalato in calce, per qualche ragguaglio sull'intera questione].

 

2 - Queste azioni hanno forse l'effetto di disorientare maggiormente la comunita' dei fedeli, piuttosto che di ben disporre quella degli "scettici". Non a caso il noto matematico Piergiorgio Odifreddi, autore de "Il vangelo secondo la scienza" (Einaudi, 1999), le commenta al seguente modo in una recente intervista in rete (Religione e scienza, tredici domande a P. O., www.heos.com/attualita/att_122.htm):

 

"Domanda - Perche' la chiesa cattolica attraverso il pontefice chiede scusa a tutto e a tutti? Qual e' la sua strategia di fondo?

 

Risposta - La risposta piu' ovvia e benevola sarebbe che il papa chiede scusa perche' ha capito che la chiesa ha peccato. In realta', l’intero evento sembra piu' politico che religioso, e mirante a facilitare il progetto di riunificazione delle chiese cristiane: in altre parole, qualcosa che riguarda forse i cristiani, ma certo non il mondo intero. Che infatti, se posso essere crudo, SE NE FREGA. Io poi, personalmente, trovo che sia molto facile chiedere perdono per i peccati compiuti da altri molto tempo fa, continuando a commetterne allo stesso tempo oggi di altrettanto gravi…"

 

3 - Prima di esprimere un parere frettoloso al riguardo, invito a prendere in considerazione anche il seguente rilievo, fattomi pervenire da uno dei miei corrispondenti (che trova giusta eco nelle parole del Card. Rouco sopra citate: "no dobbiamo crederci superiori ai nostri fratelli del pasato ni del presente. Solo Dio giudica la responsabilità morale soggettiva, solo Lui sa quello che ognuno ha omesso di fare o ha fatto colpevolmente"):

 

"A proposito dei mea culpa papali, mi sembra che tal genere d'iniziativa contrasti palesemente col Vangelo; infatti, se leggi questo brano di Matteo (23.29), la condanna appare evidente:

<<Guai a voi scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti

ed adornate le tombe dei giusti e dite: <se fossimo vissuti al tempo dei

nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei

profeti.> Così testimoniate contro voi stessi di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene, colmate la misura dei vostri padri.>>".

 

Esulando infine dall'ambito strettamente storico-scientifico (resto comunque a disposizione di chiunque lo desideri per eventuali contestazioni dell'interpretazione storiografica dianzi accennata), sono del parere che l'unico vero perdono che dovrebbe chiedere la Chiesa OGGI ai suoi ATTUALI figli, e' quello di aver lasciato il "gregge" indifeso in balia dei "lupi", visto che nessuna voce autorevole si leva piu' dal suo seno per esempio contro:

 

- La dilagante pornografia e impudicizia, l'accesso al cui "mondo", che corrompe profondamente l'immagine stessa dell'uomo e della donna, e' reso facile anche ai giovanissimi da mezzi quali televisione ed Internet.

 

- Gli abusi e la violenza del capitalismo occidentale - descritto come espressione della piu' alta forma di civilta' che sia stata mai prodotta sulla Terra (ma che nulla ha di "cattolico" nelle sue autentiche "radici") - nei confronti di tutte le altre culture;

 

- Le smanie di certo ostentato aggressivo "femminismo", causa principale, e volutamente non riconosciuta, della crisi delle famiglie, che ha la conseguenza di lasciare i giovani abbandonati a se stessi, ad esperienze che li rendono adulti intristiti precocemente. Cito a memoria alcuni recenti titoli di giornale: "Matrimoni a pezzi, figli allo sbando", "Un'Italia di single, coppie senza figli e genitori pendolari", ma non credo che la situazione nell'Europa "corrotta e decadente" di oggi (o negli Stati Uniti che sono suo modello ispiratore) sia molto diversa. Una volta si trascorreva il tempo libero all'ORATORIO, oggi per la strada, in una sala-giochi, o in discoteca, con l'effetto di condurre i meno forti alla disperazione, alla ricerca di un'effimera evasione attraverso l'uso delle droghe. Si sente dire anche spesso che i giovani moderni sono migliori dei loro padri quanto a conoscenze possedute, perche' guardano la televisione o giocano con il computer, con palese contraddizione rispetto a considerazioni (della cui veridicita' posso offrire personale testimonianza, dopo una vita trascorsa nell'insegnamento) quali: "I ragazzi italiani non sanno scrivere. E neppure parlare. Studenti e professori: chi sono i veri somari?". Facile risposta, entrambi, quanto piu' si va verso persone che hanno ricevuto forme di educazione ispirate alle concezioni scolastiche in voga.

 

- Etc..

 

Di tutto cio' la Chiesa dei nostri giorni, almeno quella che conosco, non sembra volersi occupare: nella migliore delle ipotesi, per paura di un calo di consenso mass-mediatico, nella peggiore, perche' si sono verificate all'interno delle sue stesse elites infiltrazioni di "forze" ad essa costituzionalmente ostili, alle quali il "dimenticato" Leone XIII faceva riferimento (nella lettera spedita ai vescovi italiani l'8 dicembre 1892) con l'adeguata espressione "Inimica vis" (anche a proposito di tale argomento si puo' consultare il sito Internet sopra citato). Un certo tipo di "popolarita'" lo si raggiunge piu' facilmente con l'adesione a un falso generico "umanitarismo", e l'organizzazione di concerti, viaggi e altri simili eventi che fanno la gioia dei "giornalisti"...

 

Mi scuso per l'amarezza contenuta nelle precedenti righe, ma sottovalutare il male non e' lo scopo del buon medico. Ringrazio per l'attenzione e saluto,

 

Umberto Bartocci