(Una lettera in margine alle precedenti "riflessioni", e alla questione generale delle origini della scienza moderna, che non ha mai avuto purtroppo riscontro da parte di nessuna delle persone a cui fu spedita...)

 

 

[Al Ch.mo Prof. G. Prodi, e p.c. ai Proff. Basti, Benvenuto, Conti, De Giorgi]

 

Carissimo Prof. Prodi,

il recente incontro di Forli' mi spinge a farle avere le allegate riflessioni sui fondamenti della matematica, sperando che esse siano capaci non tanto di convincerla che la nostra disciplina, sotto l'influsso nichilistico del formalismo, si trova da parecchio tempo su una strada sbagliata - in special modo sotto il profilo della didattica(1) - quanto che il punto di vista che sostengo, ancorche' oggi non di moda, e' tutt'altro che "superficiale". Cosi' come non mi sembra affatto "semplicistico" richiamarsi, per chi ci crede, alla terna Creatore-Creato-Creatura, allo scopo di spiegare ad esempio perche' la matematica "funziona". Il fatto che non sia l'unica possibile spiegazione, tenuto conto se si vuole anche della lezione del citato Spinoza, nulla toglie al fatto che resti una possibile, e forte, spiegazione in un certo ambito.

Questo, ed altri simili, possono costituire un problema per diverse prospettive filosofiche, rispettabili certo, ed anche molto diffuse soprattutto nell'ambiente scientifico, ma e' ovvio che ciascuno ha i suoi problemi, e che gli interrogativi, e i "problemi", di una "filosofia" non sono necessariamente quelli delle altre. Tanto per dirne uno, io trovo molto piu' rilevante, ed inquietante, dalla mia personale ottica, la questione della Teodicea, che ovviamente non costituisce un problema per molti altri scienziati di impostazione materialista.

Approfitto dell'occasione, e dal momento che se ne e' pure accennato a Forli' a proposito del tema proposto per il prossimo incontro, per informarla, tramite le pagine allegate, dell'uscita del mio libro sulle origini della scienza moderna (di cui le avevo inviato qualche tempo fa copia di una versione preliminare). Si tratta anche in questo caso, come esplicitamente riconosciuto nel titolo, di un'ipotesi, quella sul ruolo in tale fondazione delle societa' segrete ad orientamento anti-cattolico, anche se non necessariamente, o non sempre, anti-cristiano(2). Un ipotesi certo, che non puo' dirsi per il momento molto condivisa, e che mi sono accorto essere sgradevole a priori alle orecchie di molti, nonostante la sua ovvia capacita' di spiegare un sacco di circostanze altrimenti incomprensibili. Un'ipotesi, dicevo, che si puo' rifiutare con valide argomentazioni, ma non gia' con un semplice - questo si' sarebbe superficiale! - "non puo' essere".

Un'ipotesi che, ancora una volta, non mi sembra si possa dire banale, e che meriterebbe pertanto di essere presa in considerazione al pari di altre, soprattutto in ossequio a quel pluralismo che sento sempre a parole tutti dire di voler perseguire, salvo poi ad intendere, nei fatti, soltanto l'accettazione di dubbi su questioni di dettaglio, e non gia' quelli relativi alle impostazioni generali...

Ora la lascio con i consueti molto cordiali saluti, esprimendo l'auspicio di poter proseguire presto assieme a questa anche tante altre interessanti discussioni che comunque un certo tipo di encomiabile attivita' sta portando alla luce,

 

Perugia, 6.11.95

 

1 - A proposito della metafora del Prof. De Giorgi, debbo ancora persuadermi che, per iniziare "un'esplorazione nella foresta della matematica", la prima cosa da fare sia occuparsi della teoria degli insiemi, ed in questo ambito affrontare ad esempio la distinzione tra insiemi, classi, etc., anziche' discutere per esempio di come l'essere umano concepisca lo spazio ed il tempo, e riferirsi di conseguenza alla (questa si' per davvero "tradizionale"!) dicotomia tra Geometria ed Aritmetica. Nella Nota 14 dell'articolo che le allego sottolineo come le prime vere e proprie antinomie nel campo della matematica siano venute con la teoria degli insiemi, mentre aspetto ancora di sentirne una formulata nell'ambito dell'aritmetica, o della geometria, che preferisco chiamare "intuitiva" anziche' euclidea.

 

2 - Perche', nonostante l'ideale ecumenico oggi onnipervadente possa portare alcuni a non volerlo riconoscere, la presenza ebraica nelle origini della scienza moderna non solo non puo' dirsi "cristiana", ma in qualche caso fu anche, ed esplicitamente, anti-cristiana (del resto, con comprensibile coerenza). Potrei aggiungere, a proposito di alcune tendenze ecumeniche, neanche tanto recenti, volte ad una improbabile unificazione delle tre grandi religioni monoteiste (improbabile in quanto dimenticano la specificita' del messaggio cristiano), che bisogna ammettere con Schopenhauer che se dal Cristianesimo si toglie il Cristo quello che rimane e' appunto e soltanto l'Ebraismo.