L'Italia a sovranita' limitata

Il caso del ministro Ruggiero

 

Ci pervengono graditi alcuni articoli tratti da "Solidarietà", il bollettino d'informazione del Movimento Solidarietà, http://www.movisol.org/index.htm, e volentieri cominciamo a divulgarne uno, perche' particolarmente in sintonia con le opinioni piu' volte espresse in queste pagine...

(UB. agosto 2001)

 

[Lo studio è pubblicato nel numero di luglio 2001, che i non iscritti possono richiedere telefonicamente agli uffici di Milano: 02/2613058 ; 02/26110612]

IL MOVIMENTO SOLIDARIETÀ:

No alle interferenze di Henry Kissinger in Italia!

MILANO, 23 MAGGIO 2001 ­ La pesante interferenza di Henry Kissinger negli affari interni dellčItalia è foriera di gravissime destabilizzazioni politiche. Lčincontro che ha avuto con il primo ministro designato Silvio Berlusconi per imporre Renato Ruggiero a capo della politica estera italiana è il modo diretto per far sentire la "voce del padrone" ad una nazione considerata ancora "a sovranità limitata". Kissinger è in missione per conto degli ambienti che sono contemporaneamente i più aggressivi in politica estera e i più liberisti in quella economica dellčamministrazione Bush, della corona britannica, degli interessi speculativi della City di Londra e di Wall Street e delle reti di interessi privati facenti capo alla Kissinger Associates, alla Commissione Trilaterale e alla ditta di consulenza Booz-Allen&Hamilton. Questo intervento giunge al culmine di una lunga campagna di attacchi guidata dall'Economist, dal Financial Times e dal New York Times contro lčItalia e contro la persona di Silvio Berlusconi. Sarebbe sbagliato e fuorviante vederla semplicemente come una manifestazione di antipatia personale e politica nei confronti di Berlusconi. Come ha ribadito recentemente in più occasioni lčeconomista e politico americano Lyndon LaRouche, in gioco è lčattuale e futura indipendenza politica e strategica dellčEuropa continentale, di quelle forze che si distinguono chiaramente dalle politiche di Bush e di Londra almeno su tre punti: opposizione alla volontà di guerra dei "falchi" nel governo di Bush, sostegno di una politica di cooperazione economica, di grandi infrastrutture e stabilità politica sullčintero continente eurasiatico (a partire da accordi di sviluppo a lungo termine con la Russia di Putin) e ricerca di alternative produttive ai mercati devastati dalla bolla speculativa. Queste politiche sono note come la Via della Seta e la nuova Bretton Woods. Nelle settimane passate anche Giuliano Amato e Romano Prodi hanno subito attacchi quando si sono pronunciati a favore di questi orientamenti, così come è successo anche per il cancelliere tedesco Schroeder. In una recente conferenza tenuta a Washington il 15 maggio dallčAtlantic Council, Henry Kissinger ha chiaramente illustrato questa strategia contro lo sviluppo dellčEurasia denunciando la politica europea indipendente e alternativa a quella americana per esempio nei confronti della Russia e della Corea del Nord, definendola "preoccupante". LčItalia non può dimenticare che fu proprio lčallora Segretario di Stato Henry Kissinger, nel periodo precedente il rapimento di Aldo Moro il 19 marzo 1978 da parte delle cosiddette Brigate Rosse, a minacciare lo statista italiano di gravi conseguenze qualora avesse continuato nella sua politica di superamento del sistema di Yalta. Negli atti della Commissione Parlamentare sul terrorismo si possono leggere le dichiarazioni della moglie di Moro e di altri suoi collaboratori al riguardo, insieme ai forti dubbi che lčassassinio di Aldo Moro possa essere semplicemente attribuito ad unčoperazione terroristica in quanto tale. Le pressioni e le minacce di oggi sono inaccettabili e richiederebbero che a prendere le distanze fosse lo stesso Presidente della Repubblica. Se Silvio Berlusconi dovesse arrivare a compromessi con le proposte di Kissinger e co. il suo governo avrebbe i mesi contati. Sono in discussione la sovranità nazionale e una politica europea indipendente e questa battaglia si può sostenere solo se tutte le forze in campo, compresa la sinistra ovviamente, sono coscienti della posta in gioco. Uno scontro infantile destra-sinistra sarebbe il battistrada di una nuova strategia della tensione come avvenne negli anni '70.

Paolo Raimondi

presidente del Movimento Internazionale

per i Diritti Civili ­ Solidarietà