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"I delitti di Stato non possono essere trattati con gli stessi metodi usati per i delitti comuni. Soprattutto i delitti di Stato internazionali, quelli che un governo fa compiere fuori dei propri confini. E' inutile in questi casi esaminare l'arma del delitto, fare perizie balistiche, interrogare eventuali testimoni. Anche catturare l'esecutore o gli esecutori materiali è inutile. Lo è persino risalire agli immediati mandanti di questi, a coloro che materialmente hanno dato l'ordine di uccidere e fornito magari le armi e il danaro. Il motivo è semplice: gli esecutori dei delitti di Stato internazionali ed i loro immediati mandanti non sanno mai per chi realmente hanno lavorato. Gli organizzatori di questi delitti sono dei Servizi Segreti di Stato, come la CIA o l'M1 per intenderci. [...] C'è solo un modo per scoprire il mandante di un delitto politico internazionale: conoscere i protagonisti della politica internazionale, e poi ragionare. Ciò non può essere lasciato a Polizia e Carabinieri. Occorre trovare un movente, in pratica porsi la vecchissima domanda: Cui prodest? Trovato il movente - il beneficio portato dal delitto - è trovato il mandante. Si possono poi fare indagini mirate, che sicuramente permetteranno di raccogliere molte prove indiziarie, nessi, coincidenze. Mai la prova provata naturalmente, ma per i delitti politici non si richiede una condanna penale; basta sapere chi è stato".

Da: John Kleeves, "Delitti di Stato", in Il Silenzio di Sparta, Anno III, N. 5, ottobre 1997, pp. 23-27 (i corsivi sono del presente curatore).