CONVERSAZIONI CON UN'AMICA CATTOLICA

SUI RECENTI FATTI CHE HANNO INSANGUINATO

NEW YORK...


 




I - Subject: Fw: piccolo contributo FALLACI

Date: Mon, 1 Oct 2001 09:09:14 +0200

Per chi non l'avesse ancora letto, ecco il testo che ha urlato la Fallaci al mondo...ve lo raccomando

xxx

----- Original Message -----

Sent: Sunday, September 30, 2001 5:22 PM

Subject: piccolo contributo

Come umile e modesto contributo alle tue fatiche elettroniche ti segnalo il link all'articolo della Fallaci. yyy

http://digilander.iol.it/Fallaci/Oriana/rabbiaeorgoglio.htm
 
 

II - Carissima xxx,

ma come ha fatto a piacerti una sbrodolata filo-americana-imperialista cosi' aggressiva e violenta come quella della Fallaci? Oppure volevi essere ironica? E' questa gente, la medesima reazione incontrollata (che si puo' comprendere - dico sempre, non a caso: nihil humanum a me alienum puto - ma non condividere, da persone colte, ed educate quanto meno all'equilibrio della "ragione"), quella che lincia i presunti colpevoli dopo un processo sommario...

[come giudicare altrimenti le seguenti espressioni della signora?

- E lo faccio. Perché ho saputo che anche in Italia alcuni gioiscono come l'altra sera alla Tv gioivano i palestinesi di Gaza. "Vittoria! Vittoria!". Uomini, donne, bambini. Ammesso che chi fa una cosa simile possa essere definito uomo, donna, bambino.

(cose simili non le diceva neanche Hitler, e la Fallaci confonde, volutamente, la possibile non piena identificazione con la causa americana, un moderato "distinguo", il non dimenticare le innumerevoli "malefatte" degli americani nel secolo scorso, bombe sul Giappone ormai sconfitto comprese, con il "gioire")

- Ho saputo che alcune cicale di lusso, politici o cosiddetti politici, intellettuali o cosiddetti intellettuali, nonché altri individui che non meritano la qualifica di cittadini, si comportano sostanzialmente nello stesso modo.

(La signora vuole forse le liste di proscrizione?)

- Dicono: "Bene. Agli americani gli sta bene". E sono molto molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza. Che mi ordina di rispondergli e anzitutto di sputargli addosso. Io gli sputo addosso.

e cosi' di seguito, ma e' meglio lasciare stare...]

Aggiungo che, in generale, sono piuttosto deluso anche dalla reazione di tanti cattolici, in questo momento cosi' oscuro per la storia dell'umanita', se vuoi potrai averne un'idea all'interno del mio sito web, spero sin da oggi stesso, punto N. 73 della rubrica "Dissensi e Consensi" - in cui citero' anche la Sig.ra Fallaci (alla quale chissa' perche' avevano chiesto se voleva la cittadinanza americana!), e Galli della Loggia (sempre un pezzo ricevuto da te), che mi pare abbia pure lui "perso la ragione" laddove sostiene che "solo gli Usa sono l'unico paese cristiano dell'occidente", mah!, che Dio possa davvero perdonare tutti...

Ciao, comunque sempre un abbraccio, e speriamo bene per il futuro dell'umanita',

dal tuo tristissimo UB

P.S. Poiche' ci sono, aggiungo per tua edificazione che spigolare dal sito italiano di Lyndon LaRouche:

http://www.movisol.org/index.htm

potrebbe essere tempo non sprecato, ci sono all'interno considerazioni/notizie che fanno pensare in modo del tutto diverso (e LaRouche non e' certo ne' un talebano, ne' un nazista, o un altro dei comuni insulti che si riservano a chi sostiene una posizione "altra", reagendo alla violenza di chi vorrebbe costringere a schierarsi, o di qua o di la', e minacce di ogni tipo a chi dissente - ma e' questa "civilta'"?, io non mi ci riconosco...).
 
 

III - Subject: Re: Fw: piccolo contributo FALLACI

Date: Tue, 2 Oct 2001 12:31:50 +0200

References: 1 , 2

Salve, sono xxx.

E' difficile condensare in poche righe quello che io penso sulla questione,

comunque ci provo, invitandola magari a parlarne di persona, quando vuole.

Dell'articolo della Fallaci mi ha colpito la totale mancanza di ipocrisia e

di 'politically correct': di fronte a come la gente viene trattata in tutti

i paesi islamici (le donne umiliate, la pena di morte per chi si converte a

religioni diverse dall'islamismo, la mancanza di libere elezioni, e mi

sembra che possa bastare), io non posso che commiserare gente che sta peggio

di me, in regimi arretrati e a cui auguro di assaporare almeno un poco della

libertà che ho io. Non so lei, ma io col piffero che andrei a vivere là! Non sto dicendo che sono animali, ma povera gente educata a qualcosa di poco umano.

Anche a me ha colpito molto l'affermazione di Galli, fuori da ogni luogo

comune, e proprio per questo ho cominciato a chiedermi chi siamo veramente

noi, qual è la nostra reale identità. A me ha stupito la coralità e l'unità del popolo americano, che da noi sarebbe stata impensabile.

A che cosa apparteniamo, noi? A chi appartengo, io? Qual è la mia identità?

Per capire cosa sta accadendo, non credo che la strada giusta sia quella di

scegliere per chi tifare, o di 'pesare' e contare gli orrori che da una

parte e dall'altra sono stati fatti? Chi lo dice che i bambini iracheni siano vittime più innocenti dei 7000 morti a New York?

Cosa è più offensivo al genere umano, la politica imperialista, come dice

lei, filo-americana, o l'umiliazione di milioni e milioni di donne (mi

permetta di essere particolarmente sensibile su questo) in Islam.

Su questo, e molto altro potremmo parlare per ore. Lo stiamo facendo, e per

questo lei non deve essere triste: il farsi domande, a questo mondo, vuol

dire che non si cerca di sopravvivere, ma di vivere.

A proposito di domande, gliene propongo una, da parte di uno di noi, che si

chiama Giancarlo Cesana; ad un nostro incontro lui ha esordito così:

'Cosa ci chiedono, cosa ci gridano quei 7000 morti?'

Lei che dice?

A risentirci (o a riscriverci)
 
 

IV - xxx carissima,

ti ringrazio per l'attenzione che ritengo al solito, e veramente, immeritata (tanto piu' che ti avevo scritto un po' di corsa, senza badare poi troppo ne' a forma ne' a contenuti).

Come dici bene, "E' difficile condensare in poche righe" quello si pensa su una questione che ha cosi' tanti risvolti, molti dei quali a noi "comuni mortali" del tutto sconosciuti (e a me non piace per principio di essere manipolato da nessuno, marionetta che danza al suono di musica composta da altri, di essere diminuito non solo a strumento, ma soprattutto "a strumento inconscio di formazione di una realtà completamente diversa da quella per la quale si è combattuto", cito da un libro poco noto, Maria Caredio, "Il Messia e il potere", di cui dovremmo riparlare - il mio amato Cartesio fa riferimento, nel suo "Discorso...", a coloro che "parlano sconsideratamente [delle cose] che s'ignorano"). Sto cercando comunque di raccogliere qualche idea per il "Dissenso" di cui ti avevo parlato, e che purtroppo non e' ancora pronto - mi accontenterei pure di qualcosa minimamente soddisfacente, sebbene "incompleta", ma anche raggiungere questo minimo requisito richiede purtroppo impegno e tempo. Mi limito allora a tentare una risposta alla tua domanda finale:

'COSA CI CHIEDONO, COSA CI GRIDANO QUEI 7000 MORTI?'

[Premetto, per tua soddisfazione, solo un breve inciso, in relazione a quello che mi sembra invece l'interrogativo sostanziale del messaggio che mi hai inviato: COME SI REAGISCE AL "MALE" NEL MONDO? Da "non-cristiano", quale purtroppo la mia "ragione" mi costringe ad essere, ti inviterei a rileggere la parabola della zizzania, e se questa ti sembra troppo "astratta" - c'e' appunto chi mi accusa in questi frangenti di "astrazione", invitandomi a stare zitto, e a "tornare alle mie coniche" - a cercare il bell'articolo di Lucio Caracciolo apparso su "30giorni", giugno 1999: "La folle pretesa di rappresentare l'umanita'"; non spetta all'Occidente ne' a nessun altro di "imporre il Bene nel mondo"; l'autore conclude con un invito alla "sobrieta'", a un piu' "responsabile - dunque piu' etico - realismo". Parole sante, che chissa' se sottoscriverebbe ancora, e che non escludono ne' la salvaguardia del territorio nazionale da un'invasione "chissa' da chi" favorita (questa parte dell'articolo della Fallaci e' non solo condivisibile, ma anche molto istruttiva), ne' il ricorso alla forza per "legittima difesa"- almeno per la mia personale "filosofia", che non deve rendere conto a nessuna "dottrina" altrui - e in effetti, sempre quei "chissa' chi" hanno da poco finito di distruggere il nostro esercito...].

Per tornare alla domanda di Cesana, mi sono venute subito in mente delle risposte, anche se lo sforzo maggiore che bisognerebbe compiere e' secondo me quello di cercare di capire come avrebbe reagito l'UOMO Gesu' Cristo, almeno come noi (sia pure soltanto te ed io) oggi lo immaginiamo. Si puo' ritenere davvero che avrebbe risposto come la Sig.ra Fallaci, sputando su tutti i suoi "nemici" (o quelli da lei definiti tali), e associando sempre ad essi l'idea schifosa di saliva, sterco, urina? (per non dire del proposto genocidio, visto che non si accontenterebbe di ammazzare - con le sue mani?! - ben Laden, ma scrive: "Deve metterci addosso una gran voglia di rovesciar le carte, ammazzare lui. Però la cosa non si risolve, non si esaurisce, con la morte di Usama Bin Laden. Perché gli Usama Bin Laden sono decine di migliaia, ormai, e non stanno soltanto in Afghanistan o negli altri paesi arabi." Auguri, a chi, professandosi "cristiano", sente accettabili tali parole - tu mi hai scritto che ti sono piaciute perche' le hai trovate prive di ipocrisia, senza riguardi per il "politically correct", ma io direi invece che esse sono al contrario completamente "politically correct", ovviamente secondo i canoni imposti dalla situazione, quelli che le persone come la Fallaci impostano per il futuro: e' una sorta di segnale, d'ora in poi sara' lecito per chiunque esprimersi cosi', solo poche settimane fa sarebbe stata una vergogna.

Dopo questo lungo preambolo, tento dunque di dare la risposta che mi chiedi, con le mie consuete "buona fede" e trasparenza, anche se avrei forse motivo fondato di temere di esprimermi tanto liberamente (non c'e' chi inneggia oggi, anche da parte cattolica, a limitazioni della liberta' di espressione? - vedi il mio citato Dissenso, quando sara' finito), adesso che avverto intorno a me il ringhio della "belva feroce" nuovamente scatenata - sempre presente nell'animo umano, a volte ivi solo temporaneamente confinata, sotto una scorza fragilissima di cultura, di civilta', di tolleranza, ma mai definitivamente vinta - che riemerge con prepotenza a chiedere sacrifici umani, vendetta sommaria (non e' forse anche consigliato: "siate dunque prudenti come i serpenti e semplici [candidi] come le colombe" - Mt 10,16?).

Sia quel che deve essere, che ne dici allora di cominciare da due citazioni bibliche? - sperando che esse non offendano le orecchie degli "assetati di sangue", di coloro pronti a definire fiancheggiatori del terrorismo, "ammiratori" di ben Laden - cito ancora la suddetta Sig.ra (la quale incita a mettere in pratica tutte le conseguenze del caso: la legge marziale? la fucilazione o la tortura per i "disfattisti"?) - etc., ogni persona cioe' che invita a un momento di riflessione e di approfondimento (tra queste mi sarei invero aspettato di trovare in grande numero i "cristiani" - per fortuna mi dice Mamone Capria che esiste negli USA un vasto movimento di intellettuali allineati su tutt'altre posizioni che quelle che oggi imperversano sui giornali e sugli schermi televisivi, anche se la loro presenza e' appunto "schiacciata" nella rappresentazione offerta dai media). Allora, per esempio, che ne pensi di: "SEMINANO VENTO, E MIETERANNO TEMPESTA" (Osea 8,7)? Oppure anche: "RIPONI LA TUA SPADA, PERCHE' TUTTI QUELLI CHE PRENDONO LA SPADA, PERISCONO PER LA SPADA" (Mt 26,52) [non ricordo - e parlo francamente, lo ripeto ancora una volta, ma forse non rammento bene - dei "distinguo" teoretici tra atti di violenza "giusti" o "ingiusti", tanto piu' se definiti poi tali soltanto dai diretti interessati...]?

A parte le precedenti due, le quali - nel loro aspetto "provocatorio" per la "reazione comune" che la "propaganda di guerra" intende suscitare nella massa - dovrebbero comunque indurre a "riflettere" un poco (anche se ben comprendo che non possa fare ricorso a un retto pensare chi non riesce a distinguere tra ragione ed emozione, tra opportunita' e verita' - non a caso il gia' citato Cartesio consigliava di evitare "la precipitazione e la prevenzione" nella formulazione dei giudizi), ti dico che la risposta che mi appare piu' appropriata alla domanda e alla situazione e' invece un'altra, un'esortazione di Pio XII che scelsi alcuni mesi fa quale "motto" per il terzo numero di "Episteme":

"E' tutto un mondo che occorre rifare dalle fondamenta, che bisogna trasformare da selvatico in umano, da umano in divino, vale a dire secondo il cuore di Dio" (Pio XII ai fedeli di Roma, 10.2.1952).

Ovviamente, prima di far questo, bisogna imparare a distinguere tra cio' che e' "bestiale" (come pure si puo' rendere, con termine piu' forte, quel "selvatico" del Papa) nell'animo umano, e cio' che non lo e' (se non ci fosse questa parte, allora ogni nostro discutere e' vano, visto che saremmo in ogni caso soltanto delle bestie, come pretende Darwin, evolute si' ma pur sempre bestie, cosa della quale egli era personalmente convinto, e come lui per esempio Freud, che riconosceva nella nostra "inestirpabile natura animale" l'eternita' del ricorso alla guerra e l'impossibilita' della "pace"). Ritenevo che un cristiano questo avrebbe dovuto saperlo fare, per l'educazione ricevuta, l'ESEMPIO a cui si riferisce, meglio di altri, ma vedo che purtroppo cosi' non e', o almeno non in tutti i casi, a giudicare da cio' che ho letto ultimamente...

Ciao, rinnovo ringraziamenti e cordiali saluti,

il tuo UB (grazie anche per l'invito a non essere triste, ma come posso non esserlo, quando penso al mondo in cui vivranno i miei figli, dove la mancanza di solidarieta', l'esasperata competizione e l'aggressivita' proprie di un'economia di ispirazione darwinista, che mette il profitto selvaggio al primo posto apparentando l'uomo alla "bestia" - a materiale quindi di produzione e di consumo - vengono addirittura definite di origine cristiana? - io ormai per cio' che mi riguarda considero il mio itinerario giunto al termine...)
 
 

V - Subject: Cesana e Tony Blair

Date: Thu, 4 Oct 2001 10:18:12 +0200

Sul Foglio di oggi è riportato per intero il discorso di Tony Blair alla conferenza del Labour. Si intitola 'QUELLO CHE DOBBIAMO A 7000 MORTI'. E' curiosamente formulata come fosse la risposta alla domanda che ha fatto Cesana 'Cosa ci gridano quei 7000 morti?'.

Tutto il discorso ha un tono sincero , anche perchè parte dall'incontro con i parenti delle vittime dopo la funzione religiosa a NY:

...e quando una madre di mezza età ti guarda negli occhi e ti dice che il suo unico figlio è morto e ti chiede: perchè? Vi assicuro: non ci si

sente la persona più potente del paese in un momento come questo. Perchè non c'è risposta. Non esiste giustificazione per il loro dolore. Il

loro figlio non ha fatto niente di male. La donna incinta di sette mesi il cui bambino non conoscerà mai il proprio padre, non ha fatto niente

di male. Non chiedono vendetta. Vogliono qualcosa di meglio in memoria dei loro cari. Credo che il loro ricordo possa e debba venire perpetrato in

un modo migliore di una semplice punizione dei colpevoli: per esempio, facendo emergere, dall'ombra di tale malvagità, un bene duraturo:...

Tony Blair prosegue il suo discorso come meglio non potrebbe un capo di stato. Individua problemi nel mondo, pronuncia parole ferme contro il

terrorismo, indica strade da percorrere per migliorarlo, questo mondo, con sincera determinazione. In breve, dice cosa si può e si deve fare.

Al termine della lettura, però, ci si sente (almeno io) pervasi da un triste scetticismo: sappiamo tutti che tutti quegli obiettivi non saranno

raggiungibili. O forse, nel migliore dei casi, qualcuno lo potrà essere, ma chissà quando. Comunque non ora, non subito.

E allora? Non è forse giusto e legittimo aspirare ad una giustizia? E forse bisogna fermarsi perchè la giustizia così come la vogliamo noi non la

raggiungeremo mai?

Rimane la domanda: 'Cosa ci gridano quei 7000 morti?'.

Ciao a tutti

xxx
 
 

VI - Subject: Re: Fw: piccolo contributo FALLACI

Date: Thu, 4 Oct 2001 12:19:29 +0200

References: 1 , 2 , 3 , 4 , 5 , 6

E' veramente troppo lungo rispondere per iscritto, stavolta. Potremmo

vederci. Noi ne parleremo sicuramente il 28 ottobre, a quella che chiamiamo

'Giornata d'inizio' di CL. E' un grande incontro pubblico. Potrebbe essere

un'occasione, che comunque non esclude l'incontrarci prima.

Mi faccia sapere

xxx
 
 

VII - Carissima xxx,

non c'e' alcun bisogno di rispondere se non hai tempo, non ti disturbare, mi sembrava soltanto doveroso rispondere alla domanda che mi avevi posto, e soprattutto a quella che, sebbene non espressa esplicitamente, era "urlata" in tutto il tuo mail (per la precisione, il primo di replica a quello mio che conteneva critiche alla Fallaci, e a chi aveva ammirato l'articolo di questa donna - che deve essere una persona veramente "terribile", a me piace viceversa tuttora immaginare il ruolo della donna nel mondo ben diverso, ma e' ovvio che sono "vecchio", e a questo riguardo potrei dire solo: peggio per chi e' giovane...).

Solo qualche breve riflessione volevo aggiungere ancora, che avevo pensato appositamente per te dopo aver ricevuto il tuo mail del 4.10, ore 10.18. Lo avevo infatti a prima vista preso per una risposta personale, ed ero rimasto stupito dalla conclusione:

> Rimane la domanda: 'Cosa ci gridano quei 7000 morti?'.

Ti avrei allora detto: ma non ti ho forse gia' risposto? Forse non ti sono piaciute le mie risposte, o le hai trovate incongrue alla domanda? Poi mi sono reso conto che il mail non era specificatamente rivolto a me, comunque mi fa piacere dirti lo stesso cio' che ti avrei detto se lo fosse stato. E cioe' che, anche se a te non erano piaciute le mie risposte, avevo avuto proprio ieri pomeriggio la grande soddisfazione di vedere ben TRE dei "punti" sui quali si era articolato il mio discorso ripresi tali e quali da due diverse persone durante l'incontro del CECOP [Centro per i Conflitti e la Pace] di ieri pomeriggio. Infatti:

1 - Don Sciurpa, che era presente quale delegato del vescovo, ha detto delle belle parole, invitando alla SOBRIETA' come il Caracciolo che ti avevo citato, a disarmare non soltanto il Dio degli eserciti o l'esercito di Dio, ma anche i nostri strumenti critici, con maggiore attenzione e rispetto verso gli strumenti critici dell'altro, maggiore disponibilita' a cogliere i lati positivi di altre culture.

[Certo che se tu sei tutta "vittima" della propaganda made in USA, e vedi solo donne seviziate, condanne capitali,... ti sara' difficile realizzare questo, ma io proprio non posso credere che anche nell'Islam non ci siano mariti, padri, uomini innamorati, donne che splendono come "sorgenti", etc. - non posso rinunciare, neppure in questo caso, al "principio di universalita'" che e' uno dei cardini della "mia" filosofia; tanto per dire ancora una cosa che si e' detta ieri, quando Aristotele all'inizio della sua Metafisica scrive che ogni uomo per natura tende alla conoscenza, non ha mica specificato mussulmani esclusi o aggiunto altre limitazioni del genere...]. Ancora Don Sciurpa ha introdotto il dualismo tra ferinitas e humanitas coesistenti nell'animo umano, e pure il riferimento a questo concetto (che avevo introdotto nella parte finale della mia risposta alla domanda di Cesana), mi e' parso ovviamente significativo...

2 - Mamone Capria, sempre un intelletto finissimo, ha citato invece lo stesso passo di Matteo 26,52 , ed ha spiegato che MAI in nessun punto del N.T. si fa eccezione alla "regola" che si puo' desumere dalle parole del Cristo, sicche' per secoli gli esegeti cristiani sono stati unanimi nell'indicare come illecita per il cristiano la reazione violenta ANCHE per legittima difesa (Mamone ha criticato successivamente, naturalmente per "incoerenza", il portavoce del Papa, Navarro, il quale ha invece teorizzato qualche giorno fa davanti al mondo intero il viceversa...). Un altro dei presenti ha ricordato l'esempio di Celestino V, che rifiuto' di benedire i soldati che andavano alla battaglia, sostenendo che le armi erano strumento di Satana...

Molte cose potrei dire ancora, per tua curiosita' ed edificazione (ho trovato per esempio ancora notevole Mamone, quando ha ricordato il caso di Federico II il quale, costretto alla crociata dal Papa, arrivato in Terra Santa ha "trattato" con gli "infedeli", ottenendo Gerusalemme ed altri vantaggi senza colpo ferire, cosa che indispetti' a tal punto il Papa che lancio' l'interdetto su Gerusalemme, nonostante fosse ormai in mano cristiana - Mamone ha messo l'esempio in parallelo con un titolo di giornale che diceva: "I Talebani: Vogliamo trattare - Bush: NO"!), ma lascio stare, sia perche' ci vuole molto tempo per scrivere sia perche' ce ne vuole altrettanto per leggere, e di tempo ormai - nel nostro "felice" sistema "occidentale" di vita, che vogliamo imporre al mondo intero - non ne ha piu' nessuno (non e' anche questa la tua sensazione? non ti ripetono forse continuamente anche tutti i tuoi amici il ritornello: "non ho tempo"?). Ciao, un abbraccio,

il tuo UB

VIII - Subject: Re: Fw: piccolo contributo FALLACI

Date: Fri, 5 Oct 2001 10:09:43 +0200

Salve,

non era certo per mancanza di tempo che le ho risposto in quel modo. Ma

semplicemente perchè credo che le questioni non siano così semplici, per cui

dei colloqui fatti di persona lasciano meno spazio ad equivoci. Comunque,

innanzitutto sulle donne: e su questo, la avverto, sono veramente furibonda.

Quale marito splendido permette che sua moglie vada sotto quella cosa infame

che è la burka, o similia? Quale marito splendido è contento che sua moglie

sia un'ignorante analfabeta? Lei lo sa che se una donna in un paese islamico

si lacca le unghie è soggetta al taglio della mano? E alla lapidazione se è

adultera? E che non può fare rumore mentre cammina, per non richiamare

l'attenzione degli uomini? E questa cos'è, se non schiavitù perpetrata da

gente arretrata, si proprio così, ARRETRATA E BARBARA?

Non dubito che ci siano uomini innamorati delle proprie donne, fra gli

arabi. Sicuramente. Anche qui in occidente ci sono persone innamorate dei

propri cani, gatti, e delle proprie macchine. Proprio come gli arabi delle

loro donne. E su questo non ammetto repliche, perchè sono solamente inultili

sofismi che non vogliono vedere la realtà: senza offesa!

Sono veramente convinta che l'islam sia una religione che porti a scarsa

tolleranza, a meno che non la si ignori.

Sono altresì convinta, e penso che questo sia il punto della questione, che

il tutto non si risolve schierandosi con gli uni o con gli altri (anche se

questo non significa non dare un giudizio), ma individuando strade da

percorrere che abbiano come centro la sana realtà dei fatti, e del valore

della persona umana. Per me questa strada ha un nome preciso, di un Dio che

si è fatto uomo e che posso incontrare dentro la Chiesa.

E' di questo che sarebbe interessante parlare di persona, senza nessuna

pretesa, naturalmente.

Quando ci vediamo?

xxx
 
 

IX - Carissima,

grazie della replica chiarissima, che debbo ammettere un po' mi spaventa, nella sua "perentorieta'", e mancanza di aderenza al piano storicistico/relativo (sono sempre alquanto spiazzato dalle donne "liberate" di oggi..). Tanto per dire, ho appena ricevuto invece da un altro corrispondente il pezzo che ti allego in calce [vedi nelle appendici: Giordano Cottini, etc. - sempre nelle appendici e' sata inserita un'altra apprezzabile "risposta" alla Fallaci, di Tiziano Terzani]. Mi sembra assai piu' intelligente, "equilibrato" (seppure non in linea con il mio pensiero - comunque, altro che la Fallaci, ignorante e aggressiva, il periodo di tempo trascorso negli USA l'ha evidentemente segnata!), in direzione di quella reciproca comprensione di cui ti dicevo, senza la quale il mondo andra' incontro a guai ancora peggiori (anche i conquistadores trovarono intollerabili i sacrifici umani di Incas e Aztechi, e li hanno in effetti sterminati: seguendo certe strade bisogna vedere chi riuscira' oggi infine a sterminare l'altro, auguri...).

Immagino che trovare un momento per incontrarsi di persona sia difficile, per i motivi di tempo cui accennavo alla fine del mio mail precedente, ma va anche bene cosi', purtroppo, o per fortuna, sono ben altre mani, e coscienze, quelle che guideranno gli ulteriori sviluppi della situazione...

Sempre con affetto, tuo UB

(Mi sento in dovere comunque di sottolineare che hai torto quando scrivi:

> "Lei lo sa che ... una donna in un paese islamico ... è soggetta ... alla lapidazione se è adultera?

Le seguenti parole, tratte da un altro mail, lo "dimostrano":

"In realtà una cosa è la teoria, un'altra la pratica. E l'abilità della casistica giuridica islamica sta appunto nel trovare il più possibile le scappatoie per adattare alla modernità le pastoie di una religione della legge altrimenti immutabile. La legge prescrive di lapidare la donna sorpresa in flagrante adulterio DA ALMENO QUATTRO TESTIMONI: "E come si fa a commettere adulterio facendosi vedere addirittura da quattro persone insieme?".")