Aggiornamenti alla breve storia della majoranologia,
con un riesame di alcuni "punti fermi"
concernenti la scomparsa di Ettore Majorana

 

UN'ULTERIORE ISTRUTTIVA APPENDICE:
BREVE STORIA DELLA ... MAJORANOLOGIA


8.XII.2013

Cari tutti, quando vi ho scritto circa un mese fa avevo previsto remoto un eventuale successivo aggiornamento, e invece...
Il Dott. Guido Abate ci ha gentilmente inviato 5 articoli del luglio 1938 dall'archivio del quotidiano torinese "La Stampa" con i quali pensavo semplicemente di integrare la sezione della majoranologia dedicata al periodo anteguerra (cio' che e' stato effettuato giovandosi anche di quanto riportato in proposito nel recente noto libro di Stefano Roncoroni, SR), senza aspettarmi che essi potessero contenere, insieme ai soliti errori, pure degli spunti di meditazione importanti.

Ne accennero' tra breve, per ora mi limito a terminare le informazioni di natura puramente documentaria, aggiungendo che la Prof.ssa Susanna Bisi ha cortesemente continuato a procurare altro materiale interessante, precisamente:

1 - 28 novembre 1971, Tempo Illustrato, Giuseppe Fiori, "L'atomica a Mussolini? Meglio sparire";

2 - 6 maggio 1972, Oggi, Luigi Bernardi, "Si uccise per non vedere esplodere la sua bomba atomica";

3 - 7 maggio 1972, L'Espresso, Valerio Riva, "Non sono una signorina ibseniana"

(gli articoli 1 e 3 saranno disponibili nel sito solo tra qualche giorno - 1 contiene tra l'altro delle dichiarazioni di Gastone Pique', amico d'infanzia di EM, sulla vita privata di Ettore - Pique' riferisce per esempio l'importante particolare troppo spesso trascurato che: "Siccome di fisico non era bello, aveva un complesso verso le donne. Perchè proprio non era bello, era piuttosto brutto. [...] veramente lui doveva avere un complesso d'inferiorità per la sua bruttezza"; in 3 si riporta un'altra significativa informazione, che EM "da liceale aveva militato nelle file della gioventu' nazionalista, e girava in divisa, con la camicia azzurra degli attivisti ultras").

Cio' premesso, vengo rapidamente alla segnalazione di alcuni punti salienti, che costringono secondo me a modificare la vulgata su molti particolari relativi alla scomparsa di EM, confermando quanto appropriatamente scritto da SR:

"Chiunque si sia appassionato o abbia preso a cuore il caso Majorana sa che non appena ci si addentra nell'analisi delle poche tracce lasciate da Ettore o ricostruite dagli storici, ci si perde come in una palude melmosa e fumosa; le soluzioni e le ipotesi si dissolvono e sgusciano dalle mani, aprendosi ad altri scenari che non si concretizzano mai" (SR, p. 220).




(L'Istituto di Fisica di Napoli ai tempi di EM.
Da: Arrigo Petacco, "E' scomparso  uno scienziato atomico",
I grandi enigmi fra cronaca e storia,
  8 voll., De Agostini, Novara, 1983, p. 1849.)



A - La prima informazione che si deduce dai brevi resoconti pubblicati su "La Stampa" e' che l'accesso alla camera d'albergo di EM avvenne IN PRESENZA DELLA POLIZIA, ne' poteva essere altrimenti (ecco perche' Salvatore Majorana, SM, il fratello maggiore di EM, conferi' con il Questore di Napoli). Ve lo figurate un albergatore che lascia entrare nella stanza di un cliente fisso qualcuno che dice: sono preoccupato per mio fratello etc., tanto piu' dopo aver ricevuto un telegramma da parte del presunto scomparso invitante a non aprire la sua camera a nessuno, e che egli sarebbe tornato lunedi'? (e che nelle lettere indirizzate a Carrelli, delle quali parleremo successivamente, non erano espressi chiari propositi suicidi, l'ultima anzi riportava notizie del tutto rassicuranti). Eravamo solo di martedi', e tanta fretta non poteva non apparire (appare tuttora) ESAGERATA - a fortiori se, come osserva SR, i familiari di EM erano "informati del suo carattere e DELLE SUE SCELTE DI VITA" (p. 30).

B - La seconda e' che nella stanza d'albergo NON c'era nessuna lettera "Alla mia famiglia", SM non avrebbe potuto banalmente intascarla senza che gli altri presenti in maniera ufficiale all'ispezione se ne accorgessero. SR ha ampiamente discusso la questione dell'autenticita' di codesta lettera, rimandiamo alle relative pagine.

C - La terza e' che: "IL MAJORANA AVEVA LASCIATO ANCHE NELLA SUA CAMERA UN PORTAFOGLI CONTENENTE SOMME RILEVANTI". Cioe', EM NON aveva portato con se' tutto il denaro che aveva, solo due/tremila lire. In una lettera della zia Elvira Majorana dell'1.IV.1938 (riportata in SR, p. 228), si spiega come si sarebbe riusciti a conoscere quanto EM aveva con se' nel momento in cui lascio' l'albergo, alle ore 17,30 del giorno 25, "dopo aver saldato un conticino etc.". La presenza di un portafogli rinvenuto nella camera (senza informazioni pero' sul suo contenuto) e' confermata pure da una successiva lettera che SM scrisse ad Amaldi il 13.VI.1964, "nel portafoglio lasciato in camera conservava qualche immagine religiosa lasciata dalla madre" (SR, p. 395).

Nota: Val forse la pena di rammentare che la circostanza è confermata anche da un passo presente nella lettera che la madre di EM, Dorina, inviò a S.E. il Capo del Governo Benito Mussolini (27.VII.1938), allo scopo di sollecitare le ricerche del giovane scomparso: "mio figlio dovrebbe cercarsi a preferenza nelle campagne, in qualche casa di contadino dove più facilmente è finora sfuggito alla vigilanza e alle accurate ricerche della Polizia e dove può lungamente economizzare le poche migliaia di lire che ha portato con sé". Si è pensato finora generalmente che Dorina mentisse, per non far pensare ad un progetto di fuga ben consapevole e lungamente premeditato, con l'inevitabile conseguenza che diminuisse l'intensità delle ricerche: ma una bugia al Duce, che avrebbe potuto per di più essere facilmente scoperta, prima o poi? Oppure che non fosse perfettamente al corrente di taluni particolari, che i figli le avrebbero taciuto per esempio per compassione, ma tutto lascia ritenere oggi che corrisponda invece perfettamente a realtà il fatto che EM NON portò con sé tutto il denaro che aveva a Napoli, e che quindi NON aveva nessuna intenzione di fuggire in maniera definitiva, almeno allo scopo di rifarsi una vita "normale" altrove.

Se aggiungiamo che, secondo voci tuttora riservate di cui sono venuto al corrente (delle quali auspichiamo possa essere data presto conferma), esistono ulteriori testimonianze secondo cui anche il passaporto di EM era li' nella stanza dell'albergo Bologna (passaporto valido peraltro solo per i paesi europei), ecco che non c'e' chi non veda che l'ipotesi di una fuga per motivi strettamente privati (maldestramente dissimulata da suicidio), del tipo "per rifarsi una vita altrove", perde parecchia consistenza. Potrebbero restare in piedi soltanto qualcosa tipo l'Ipotesi Klingsor o un ritiro in un convento, mete cioe' per le quali non era necessario portare grosse somme con se' (un "militare" o un frate sono ... completamente spesati!).

[L'Ipotesi Klingsor continua invero ad intrigarmi, e vorrei informare allora che abbiamo contattato David Irving, che conosce quasi tutti gli attori della storia del III Reich, anche quelli di secondo piano, chiedendogli se era in grado di identificare le persone riprese nella famosa foto del 1950 accanto ad Eichmann - foto sulla quale sono stati espressi fondati dubbi di manipolazione - ottenendo la risposta: "I am not familiar with the two personalities". Abbiamo interpellato successivamente Rainer Karlsch, noto esperto della ricerca nucleare tedesca, il quale ci ha confermato di non aver mai trovato, almeno finora, nessuna traccia documentaria di EM in Germania ("unfortunately no hint of Majorana"), mentre ne ha trovata di due altri scienziati (un francese e perfino un tedesco) i quali collaboravano ai progetti scientifico-militari germanici sotto falso nome. Posso aggiungere per la verita' che abbiamo un'altra importante pista tra le mani, se sfocera' in qualcosa di interessante ve ne terro' certamente al corrente.]





(L'ingresso del Grande Albergo Sole ai tempi di EM.
Da: Arrigo Petacco, "E' scomparso  uno scienziato atomico",
I grandi enigmi fra cronaca e storia,
8 voll., De Agostini, Novara, 1983, p. 1850.)


Poiche' ci sono, a proposito di punti traballanti della detta  vulgata, ed anche se non hanno a che fare con aggiornamenti della majoranologia,  redigo anche commenti sulla possibile presenza di EM presso il Grand Hotel  Sole a Palermo (inutile ricordare che EM utilizzo' carta intestata di tale  Hotel per il suo terzo messaggio al direttore Carrelli). Come si sa, in un  passo della sua autobiografia (pubblicata postuma nel 1993, dopo la morte  dell'autore avvenuta nel 1989), Emilio Segre' riferisce brevemente delle ricerche fatte a Palermo insieme all'altro fratello di EM, Luciano:
"Trovammo solo che era stato all'Albergo Sole".
Grazie a SR conosciamo invece oggi ben due documenti che escludono tale presenza. In una "inedita cronologia essenziale stilata da mano Majorana ignota, ma di Sicilia, e con destinatari sconosciuti, ritrovata a Rieti, dov'era la residenza estiva di Quirino Majorana, e a Roma in casa Savini Nicci" (l'abbiamo menzionata in:
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/majorana-punto-fermo.htm) si dice infatti:
"Le ricerche all'Hotel Sole non danno risultato, Ettore non vi è mai stato e non si sa spiegare la carta come sopra".
La circostanza e' ribadita dallo zio Giuseppe nella nota commemorativa che e' l'oggetto principale del libro di SR (vero e' che probabilmente Giuseppe utilizza la cronologia di cui sopra, quindi si tratta di una sola fonte, non due):
"A Palermo non è stato all’albergo del Sole con cui carta ha scritto. Ma è stato alla posta".
Qualcosa non torna, e ci permettiamo di dire, non di poco conto. Se EM non e' stato mai visto al Sole, e' valido il dilemma rilevato dall'anonimo estensore della cronaca citata: "NON SI SA SPIEGARE LA CARTA COME SOPRA". EM non aveva nessun foglio con se', non ne poteva acquistare uno in qualsiasi cartoleria? Doveva necessariamente entrare in un albergo in cui non era alloggiato, per prendere a prestito della cancelleria? (vero e' che l'Hotel, sito in in via Vittorio Emanuele, era piuttosto vicino all'ufficio centrale delle Poste di via Roma, ma basta tale circostanza per superare l'evidenziata stranezza?). E poi, se non al Sole, dove ha passato la giornata di sabato EM, dove si è appoggiato? Aveva con se' una valigetta con gli oggetti personali, i ricambi essenziali? Incredibile che non si sia riusciti, quando si era ancora a distanza di pochi giorni dall'evento, a stabilire tali particolari (lacune che sorprendono non poco, come sottolinea bene Piero Batignani, "La scomparsa di Ettore Majorana C'è qualcuno che sa", pp. 91-92), ed incredibile che Segre', sebbene a distanza di parecchi anni, possa essersi ingannato su un punto cosi' importante, che avvalora indirettamente l'autenticita' della lettera a Carrelli (perche' di questo in fondo si tratta!). Luciano, che e' sicuramente all'origine della cronologia di cui sopra, era deceduto parecchi anni prima, nel 1967 (SM mori' poco dopo, nel 1971), quindi nessuno dei due fratelli di EM era piu' in grado di rettificare eventualmente il ricordo di Segre'. Questi ignorava del resto i due documenti esibiti da SR, e quindi poteva tranquillamente dare la propria versione dei fatti, in buona o in cattiva fede, chissa'.

Tenuto conto che la scomparsa di EM e' singolarmente sconcertante per le modalita' che l'hanno accompagnata, tutte quelle lettere e quei ripensamenti ("frenetico sovrapporsi di lettere e telegrammi", scrive Piero Batignani, loc. cit., p. 87; ci sembra interessante anche riproporre quanto SR ci fa sapere a proposito dei colloqui del nonno Oliviero Savini Nicci con gli esperti della polizia: "Le due lettere scritte da un 'misantropo acuto', com'era stato descritto Ettore Majorana [...] sembrarono insolite e degne di molta attenzione; TROPPE PER UN SUICIDIO, INDECIFRABILI PER UN ALLONTANAMENTO; per compensare l'asserita mancanza della solita lettera ai famigliari gli esperti immaginarono che queste lettere potessero contenere messaggi nascosti inviati ai parenti tramite il destinatario"), ci chiediamo se non sia lecito cominciare a nutrire il dubbio che sia stata costruita una elaborata MESSA IN SCENA, e NON da parte di EM (se non eventualmente nel ruolo di vittima costretta ad azioni non libere). Tolte infatti la nota "Alla mia famiglia", e le tre comunicazioni a Carrelli (delle quali non e' stata mai esibita la busta, mentre il telegramma e' addirittura scomparso), rimane solo il telegramma che EM spedi' da Palermo al suo albergo, alle ore 10,10 del mattino. Sottolineiamo che, secondo la cronologia dianzi menzionata (da ritenersi del tutto affidabile perche' redatta in un periodo assolutamente preliminare dopo la scomparsa di EM, quindi ancora indipendente da eventuali decisioni di apportare aggiustamenti o semplificazioni da parte dei familiari), a Palermo venne rintracciato soltanto il modulo del telegramma indirizzato all'albergo Bologna ("Tenete chiusa mia stanza per chiunque. Tornerò lunedì. Ettore Majorana"), e non di quello a Carrelli, che pure si dovrebbe presumere spedito nello stesso momento:
"Giovedì 31 viene trovato alle Poste il dispaccio del 26 diretto all'Hotel Bologna, che risulta di carattere di Ettore".

Viene in mente allora la bizzarra idea che forse bisognava appunto fare sparire il presunto telegramma indirizzato da EM a Carrelli perche' esso presentava un'incongruenza d'orario con un altro telegramma autentico e spontaneo di cui in un primo momento si ignorava l'esistenza. Idea bizzarra, si', ma in un certo senso pure "logica", perche' compatibile con i fatti accertati, e capace di superare alcune altrimenti inesplicabili contraddizioni. Logica che permette di concepire una ricostruzione del caso che rientrerebbe nei binari di una piu' accettabile razionale "normalita'", ancorche' drammatica.

Per concludere, riteniamo istruttivo menzionare un'altra osservazione di SR:

"Ne sono la prova le sue ultime lettere che, con tutti i loro irrisolti quesiti, potrebbero essere state scritte solamente DA UNA MENTE DIABOLICA O ANGELICA. E lo scegliere tra queste due strade è come una cartina di tornasole" (SR, p. 220).

SR sceglie la seconda strada, a noi sembra che varrebbe la pena cominciare a porre attenzione anche sulla prima...


[Speciali ringraziamenti vanno stavolta a Francesco Guerra e Stefano Roncoroni per numerose interessanti conversazioni sui temi in oggetto, ferma restando ovviamente la loro completa estraneità all'ipotesi che tuttora continuiamo a ritenere privilegiata - insieme all'Ipotesi Klingsor, che continua invero a mantenere un suo indubitabile fascino, se opportunamente integrata con certe naturali collegate logiche congetture, per esempio che EM abbia presto informato i familiari della sua scelta etc..]

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AGGIORNAMENTI PRECEDENTI



25.VII.2013


Nuovi interessanti aggiornamenti alla majoranologia

Mi fa piacere informare di un notevole arricchimento della documentazione giornalistica relativa al "caso Majorana". Sono infatti ora disponibili i seguenti documenti (i relativi link sono presenti nella AGGIUNTA in viola appena prima della voce 1966 nella - non piu' tanto "breve"! - storia della majoranologia):

- Crescenzo Guarino, "Ancora misteriosa la fine dello scienziato Ettore Majorana", "La Nuova Stampa", sabato 29 luglio 1950 (trascrizione di Susanna Bisi)

- Salvatore Nicolosi, "Lo scienziato Majorana non fu rapito", "Visto", febbraio 1959 (contenente un'intervista a Luciano Majorana e dichiarazioni di Emilio Segre': "Questa e' la sensazionale rivelazione del prof. Emilio Segre', che fu il piu' valido collaboratore di Enrico Fermi. Per oltre vent'anni tra le ipotesi sulla scomparsa del fisico Ettore Majorana, quella del rapimento da parte di una misteriosa Potenza aveva riscosso il maggior credito") (scansioni gentilmente effettuate da Susanna Bisi)

- Pietro Zullino, "Chi ha visto il genio senza volto?", "Epoca", 14 giugno 1964

- Romeo Bassoli, "Prodigio di famiglia - L'ultima intervista a Maria, sorella di Ettore Majorana" (con una bella foto inedita della famiglia Majorana), "l'Unita'", Cultura e Societa', 27 gennaio 1998; nella pagina e' presente anche un articolo di Pietro Greco, "Una vita breve e fulminante - Dal precoce amore per i numeri al lavoro con Enrico Fermi: i misteri di un genio".

Aggiungo al volo che, subito dopo la voce 2002, ho inserito un'ampia nota sull'Ipotesi Klingsor: prego coloro che ne siano in grado di voler contribuire a precisare qualche dettaglio storiografico ancora oscuro*.

Sempre tanti cordiali saluti a tutti, alla prossima occasione,
UB
* Se per questo, non sono ancora del tutto sicuro nemmeno dell'assunto principale che si ricava dalla mia faticata majoranologia, cioe' che, a parte sporadici servizi giornalistici sul caso (per esempio i dianzi nominati servizi del 1950 e del 1959), l'attenzione nei confronti del "mistero Majorana" riprende vigore solamente DOPO la decisione da parte di Zichichi (nella quale dovette secondo me giocare un certo ruolo anche - soprattutto - Bernardini) di intitolare il Centro di Erice alla memoria di Ettore. Divenne allora naturale celebrare l'opera scientifica del giovane professore, rivangare l'enigma della scomparsa, etc.. L'articolo di "Epoca" del 1964, quello che ispiro' alla Tebalducci le famose dichiarazioni spontanee, e la commemorazione di De Mauro del 1965, sono entrambi manifestamente riconducibili a tale attivita'. Qualche corrispondente ha obiettato a codesta mia ricostruzione, sostenendo che il tutto si deve invece all'interesse dell'"amico" Amaldi**, ed ho replicato che non riesco a capacitarmi che possa essere stato lui a rimestare quella triste storia, le cui conseguenze (come era peraltro prevedibile) non gli hanno dato piacere - idem per Segre', e non credo proprio che Amaldi avrebbe fatto nulla in proposito senza sentirlo prima. A parte considerazioni varie di tipo soggettivo, rammento la lettera di Gilberto Bernardini ad Edoardo Amaldi del 2 febbraio 1964, dove il primo risponde al secondo a proposito delle famose lezioni di EM in suo possesso, che Amaldi stava cercando in vista del ben noto "ricordo di EM" del 1966. Come dire che Amaldi si mosse solo DOPO Zichichi. Insomma, ecco come io vedo la cosa. Zichichi vuole intitolare il Centro di Erice a qualche famoso fisico siciliano (impresa non facile), parla della questione con il suocero, che ricorda con sincero affetto Ettore (al contrario di Segre', e di altri!) dal tempo dei loro incontri in Germania ("Conobbi Ettore Majorana ed ebbi occasione di intrattenermi con lui solo poche ore. Da allora ne ho sempre però ammirato la eccezionale sensibilità umana. Veramente rara!", parole che appaiono sincere, altro che l'ipotesi Asperger di Roncoroni!), e gli suggerisce il nome di Ettore. Cio' innesca le conseguenze che conosciamo, e sorvolo. Solo tra il 1962 ed il 1974, l'anno del colloquio di Bernardini con il Prof. Dragoni, "qualcuno" dei fisici romani rimprovero' a Bernardini tale scelta, e gli riferi' quella che sarebbe stata l'inaccettabile scelta di campo effettuata da EM. Tale ricostruzione "logica" mi sembra coerente con tutti i fatti di cui sono a conoscenza, ma se qualcuno di voi fosse al corrente di qualche notizia in grado di smentirla gli sarei vivamente grato se me la comunicasse, in modo da potermi affrettare a correggere - DETESTO L'ERRORE, ED INDURRE ALTRI IN ERRORE.
** A proposito dell'uso apologetico del termine "amici" riferito ai colleghi romani di EM, comune soprattutto presso gli attuali storici della fisica, un corrispondente grande esperto del caso mi fa presente che: "non esiste una sola riga di Ettore per Fermi o Amaldi", e che: "Quando Segrè si sposò con rito ebraico e diede il ricevimento di nozze all'Hotel Russie di Roma, Ettore non figurava tra gli invitati", mi sembra che basti e avanzi...


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17.VIII.2013


Un nuovo interessante scritto concernente il "caso Majorana"

Mi fa piacere informare che nella sezione del Forum di Episteme relativa al "caso Majorana" (la N. 23):

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep-forum.htm

e' stato inserito un link ad una bella commemorazione di Dorina Corso Majorana firmata da Silvia Ventimiglia:

E' COSÌ CHE SI MUORE
IN RICORDO DI DORINA CORSO MAJORANA

... Appare offensivo e pretestuosamente sbrigativo, ripeto, restituire alla storia il ritratto di un giovane Ettore succube della madre, un debole in definitiva, e ferocemente insensibile, fermo nella decisione irrevocabile di non voler mai più tornare indietro e lasciando la madre nel limbo di un dolore senza pace. [...] Insomma, appare inverosimile che un giovane, incapace di contrastare e tenere testa alla madre, trovi dentro di sé la forza di tapparsi le orecchie e chiudere il proprio cuore decidendo di infliggere tale pena alla madre secondo noi tanto amata e non subita. Di tono affettuoso, infatti, appaiono le lettere che Ettore scrive alla madre durante i Suoi lunghi soggiorni all'estero o, comunque, lontano da casa. ...

Appare quasi superfluo sottolineare che l'analisi dell'autrice porta parecchia acqua al mulino della inverosimiglianza di un allontanamento volontario dalla famiglia da parte di Ettore (anche per nobili motivi quali quelli connessi alla cosiddetta Ipotesi Klingsor), e che allora, esclusi il suicidio ed il rapimento (assurdo pensare di rapire uno scienziato per farlo lavorare proficuamente e creativamente in regime di segregazione), restano ben poche altre piste "logiche" da seguire, sebbene fino ad oggi poco battute...

[Lo schizzo della madre di Ettore mostra una donna comunque capace e volitiva - non va dimenticato che fu lei stessa a rivolgersi al Duce il 27 luglio 1938, ed a sollecitare a Fermi un analogo intervento presso la piu' alta autorita' dello Stato - alquanto lontana quindi da quella che si deduce dal libro di Roncoroni, secondo il quale la gestione dell'intero affare era passata, in maniera naturale, in mani maschili, con la conseguenza poi che Dorina Corso sarebbe sempre stata tenuta all'oscuro di tutti i pretesi sviluppi della situazione. Interessante anche l'osservazione secondo la quale un certo ritratto di Ettore che scaturisce da talune ricorrenti analisi, lo farebbe assomigliare piu' al Vitangelo Moscarda di Pirandello, che non al Mattia Pascal, un paragone il secondo infondato e abusato.]

Ancora una volta molti cordiali saluti a tutti, buon resto d'estate,
  UB


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17.VIII.2013


Fallito il tentativo di avere informazioni da Priebke sulla famosa foto del 1950

Come ho anticipato ad alcuni di voi, ho cercato di mettermi in contatto con Erich Priebke a proposito della famosa foto nella quale venne ripreso Adolf Eichmann al suo arrivo in Argentina nel 1950 (la rimando per comodita' di tutti in attachment). Ricorderete che si e' proposto di riconoscere Ettore Majorana nel personaggio raffigurato alla destra di Eichmann (al centro nella foto), ed allora ho dato seguito all'interessante suggerimento di un corrispondente:

> ... per verificare l'ipotesi Klingsor, perché non cercate di arrivare a Priebke sinché è vivo? Lui faceva parte della colonia tedesca di San Carlos di Bariloche insieme ad Eichmann, e potrebbe quindi sapere qualcosa sui personaggi ripresi nella famosa foto. Arrivare al vecchissimo capitano - pare però che sia ancora lucido - non penso sia impossibile, dovrebbe avere intorno un certo numero di romani che non dovrebbero risultare di difficile individuazione ...

La cosa si e' rivelata invece alquanto faticosa, ma soprattutto inutile, perche' Priebke mi ha fatto sapere di non essere in grado di identificare i due personaggi sconosciuti presenti nella foto, aggiungendo in particolare di non aver mai sentito nominare prima Ettore Majorana, ne' tanto meno la sua scomparsa.

[Preciso che, per aiutare la sua memoria, gli ho menzionato i nomi di Gustav Wagner, Alois Brunner ed Herbert Kuhlmann, menzionati da Francesco Guerra e Nadia Robotti nella loro interessante critica alla notizia apparsa nel quotidiano "la Repubblica" nel 2010, ma e' stato inutile.]

Insomma, un buco nell'acqua di cui mi e' parso comunque doveroso mettervi al corrente.

Sempre molti cordiali saluti a tutti, alla prossima,
  UB

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16.IX.2013


Nuovi aggiornamenti alla "majoranologia"

Immagino possa far piacere ad alcuni di voi essere informati di una serie di aggiornamenti alla majoranologia dovuti alla come sempre preziosa collaborazione del Dott. Guido Abate, grazie al quale sono stati aggiunti i seguenti link:

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/intervista-segrè(unità-1976).jpg

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Savioli_Che_fine_ha_fatto_Ettore_Majorana.pdf

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/savioli_majorana_soffocante_affetto_materno.jpg

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/majorana-convento(unità-1987).jpg

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Majorana_Fu_suicidio_Amaldi.pdf

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/majorana_filonazista.jpg

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Fabre_Majorana_nazista.pdf

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Di_Trocchio_Majorana_filonazista.pdf

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Recami_Majorana_filonazista_No_apolitico.pdf

http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Gente_6_5_1972_A.jpg
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Gente_6_5_1972_B.jpg
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/Gente_6_5_1972_C.jpg

Ho aggiunto anche qualche commento a riprova che l'iniziativa della commemorazione lincea di Amaldi fu successiva a quella di Zichichi (e ovviamente Bernardini) di intitolare il Centro di Erice ad Ettore Majorana, quindi in qualche senso "forzata" dagli eventi.

Sempre molti cordiali saluti a tutti, alla prossima ... circolare,
  UB


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5.XI.2013


Nuovo ennesimo aggiornamento alla "majoranologia"

Immagino ancora una volta che possa far piacere ad alcuni di voi essere informati di ulteriori aggiornamenti alla majoranologia.
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/majoranologia.htm

(MI SCUSO OVVIAMENTE CON CHI NON FOSSE INTERESSATO. Ad alcuni di voi con i quali mi faccio vivo per la prima volta, intendo inviare presto un messaggio di chiarimento a parte.)

1 - E' disponibile l'articolo di Giuseppe Fava pubblicato su "Tempo Illustrato" il 9 aprile 1960, "Una lettera rivelatrice nel caso Majorana"
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/tempo-1960.htm
(si rinnovano i ringraziamenti alla Prof.ssa Susanna Bisi per averne anche stavolta procurato cortesemente le scansioni)

2 - E' disponibile (in versione solo testo) l'articolo di di Alberto Libonati pubblicato su "Gente" il 6 luglio 1966, "La verita' sul primo 'giallo' atomico - Dopo ventotto anni di mistero".
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/gente-1966.htm

Grazie al Prof. S. Esposito, e' stato aggiunto un commento sulla probabile inesistenza di pubblicazioni svizzere del 1946 sul caso Majorana, vuoi per significare che EM: "era stato rapito da agenti segreti di una grande potenza straniera, presumibilmente la Russia", oppure che: "il governo sovietico ha fatto di tutto per venire in possesso dei 'quaderni di Majorana'" (nota in rosso al termine della nota in verde datata Settembre 2013, dopo la voce 1965).

Aggiungiamo infine l'inserimento di una breve nota al commento al libro di Stefano Roncoroni, relativamente al "bigottismo" di Salvatore Majorana, e le sue possibili conseguenze (nota in rosso alla fine della Sezione N. 3).
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/roncoroni-majorana.htm
Si ringrazia Silvia Ventimiglia per averci gentilmente segnalato la sua intervista a Peppino Cannavo' (datata settembre 2010), massaro di casa Majorana, nato nel 1927.
http://www.radiostudio90italia.it/curiosita/varie/427-sulle-tracce-di-ettore.html

Sempre molti cordiali saluti a tutti, con speciali ringraziamenti a chi ha direttamente o indirettamente collaborato al miglioramento del lavoro (in maniera esplicita o riservata), all'eventuale prossimo aggiornamento (per la verita', osservo con soddisfazione che l'opera comincia ormai ad apparire alquanto "stabile", e che sono state relativamente poche le correzioni necessarie),
        UB

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