(Raffaello Sanzio: La Scuola di Atene
Palazzo Vaticano, Stanza
della Segnatura)
EPISTEME FORUM
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[Diversi corrispondenti mi hanno segnalato la "nostalgia"
nei confronti di
Episteme
, e per mantenerne allora
in qualche modo vivo il ricordo
costruisco questa pagina
web, pur con l'impegno ridotto
dovuto al volontario pensionamento
anticipato - stanco di
come è stata ridotta
l'università da una serie
di improvvide riforme, ispirate
al dilagante "pragmatismo" angloamericano...
UB, gennaio 2006]
[Essendo diventata ormai troppo ampia, procediamo ad un completo
restyling di
questa pagina web, che rappresenta l'ultimo
fascicolo di Episteme - a
differenza dei precedenti 8 pubblicati
in versione cartacea, un fascicolo esclusivamente
virtuale e ... aperto.
Aggiungiamo nell'occasione all'ormai
tradizionale immagine della Scuola
di Atene, quelle dei tre filosofi che maggiormente
hanno secondo noi celebrato l'uso
del pensiero razionale, nostra preoccupazione
costante...
UB, settembre 2010]
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(Busto di Aristotele, copia romana del I o II sec. DC di un bronzo
perduto di Lisippo, Parigi, Museo del
Louvre - Ritratto di Cartesio
eseguito da Jan Baptist
Weenix nel 1647, Utrecht, Centraal Museum
- Ritratto di Kant con autografo,
autore sconosciuto. Per un confronto tra
la precedente scelta, e quelle relative ad altre
possibili analoghe ... trinità
intellettuali,
si veda la Nota
N. 680 del nostro saggio sulle origini della
scienza moderna .)
____________________________________________________________
LE SEZIONI MANCANTI NELLA NUMERAZIONE SEGUENTE SI TROVANO NELLA
PAGINA DEL FORUM RELATIVA A PUBBLICAZIONI RICEVUTE, NOTIZIE SCIENTIFICHE,
ETC.
9 - ANNUNCIO DI SCOPERTA
SCIENTIFICA
IL TUONO NUCLEARE: NEUTRONI
DAGLI ULTRASUONI
10 - MASTER
“ENRICO MATTEI IN MEDIO ORIENTE”
EDIZIONE 2006-2007
(Università degli
Studi di Teramo)
12 - La casa editrice Il Cerchio invia cortesemente
alla (purtroppo ormai defunta!) redazione
di
Episteme
il seguente interessante libro, che
ci piace allora presentare nelle pagine
del Forum
13 - ETHER SPACE-TIME AND COSMOLOGY
(April 2008)
14 - DISCOVERING UNIVERSAL REALITY
(20th April 2008)
A new book by Paramahamsa Tewari
18 - Segnalazione di nuovi libri
Alessandro Della Corte: Giacomo
Leopardi - Il pensiero
scientifico
Lucio Russo: La cultura
componibile - Dalla frammentazione alla disgregazione
del sapere
Antonio Scacco: Critica
pedagogica della fantascienza
24 - L. BAT ADAM
ESODO ovvero contrabbando di know-how dalle
Piramidi a Gerusalemme
28 -
ROBERTO MONTI
IL GRANDE BLUFF DI ALBERT EINSTEIN
Gerardina Cesarano Albani Monti
Lezioni di Alchimia - Ai confini della scienza
29 -
JORGE CÉSPEDES-CURÉ
Einstein on Trial or Metaphysical Principles
of Natural Philosophy
30 -
MARCO DE PAOLI
La relatività e la falsa cosmologia
Sapienza
e Oblio. Ars mathematica Regia
THEORIA
MOTUS - Principio
di relatività e orbite dei pianeti
LA TRAGICA
ARMONIA INDAGINE FILOSOFICO-SCIENTIFICA SULLA GENESI
E L'EVOLUZIONE DEL VIVENTE
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Presentazione del libro di Halton
Arp: "SEEING RED - L'Universo non
si espande" (Jaca Book, Milano,
2009)
Attainable Utopies (le utopie realizzabili)
Il sigaro di Burbidge (necrologio)
La vita nella materia (L'eresia cosmologica)
PASO DOBLE - La scienza all'asta
16 gennaio 2011: L'Arch. Mario Ludovico (vedi la successiva sezione N. 2 bis) ci invia un interessante commento all'articolo di Alberto Bolognesi, siamo lieti di pubblicarlo a beneficio dei visitatori del Forum...
3 gennaio 2012: La nota
questione dei neutrini superluminali ha
suggerito le seguenti riflessioni, con un'ardita
ipotesi conclusiva.
I predoni della luce
Il tempo di volo delle particelle [...] ha decretato laconicamente che il "metronomo" di Einstein non funzionava e che quei neutrini si eran fatti beffe della Relatività "sverniciando" l'insuperabile muro della luce di ben 60 nanosecondi! Imbarazzo e meraviglia. Imbarazzo perchè quell'esperimento – replicato con successo poche settimane dopo con flussi di neutrini ancora più "stretti" – falsificava la Teoria che proprio in virtù di quel muro sembrava aver penetrato tutta l'intelligenza della Natura. Imbarazzo soprattutto perché non era successo niente: niente inversioni temporali, niente masse infinite, niente fughe nelle extradimensioni, niente di niente.
Nella pagina del Forum
dedicata ad Alberto Bolognesi sono presenti
adesso i link che conducono ai suoi articoli
pubblicati in precedenza su Episteme
:
Dalla parte del torto: Tully & Fisher vs Hubble - Uno studio critico
sul successo della cosmologia del Big-Bang [Epi. 2]
Fotografare l'inizio [Epi.
2]
Una conferma sperimentale
delle obiezioni di Halton Arp al paradigma
cosmologico corrente [Epi. 5]
Il Big Bang ha fatto flop?
[Epi. 6, Parte I]
La nuova teoria del cielo
- La cosmologia osservativa di Halton
Arp [Epi. 6, Parte II]
Teoria e osservazione [Epi.
7]
Foolproof - On All and
On Nothing [Epi. 7]
La cosmologia soppressa
[Epi. 7 - Recensioni/Reviews
]
Cosmologia al bivio [Epi.
8]
L'altro Hubble - Un astronomo
vero fra mito e realtà [Epi. 8]
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8 marzo 2013 - Riceviamo e
volentieri pubblichiamo:
LETTERA APERTA
AI BIGBANGERS DEL XXI SECOLO
Nonostante le restrizioni e gli equivoci
che ancora affliggono la cosmologia, la Big
Science del XXI secolo consegna all'uomo della strada
il trionfo scientifico che l'universo proviene
da un punto esploso dal nulla meno di 14
miliardi di anni fa. Brindisi e fuochi in terrazza.
Ma anche trascurando gli ulteriori
"avanzamenti"di Stephen Hawking e Martin Rees
per i quali l'intera struttura cosmica
potrebbe scaturire da "brane" di un sovrastante "Multiverso"
(se non addirittura da ipotetiche extradimensioni
sottocutanee di un gerarca nazista che opera
in un mondo parallelo dove Hitler ha vinto la guerra
e io passo la vita in qualche lager
a strappar bambole dalle mani di orfanelle in lacrime),
la "teoria" del Big Bang poggia sul vincolo
puerile e inderogabile che la materia e TUTTE le galassie
abbiano la stessa età.
L'altro grossolano requisito è
che un nume benevolo ci abbia riservato una
vista panoramica sufficientemente
estesa e rappresentativa dell'"intero" universo.
[...]
7 aprile 2013
Nel disinteresse dei media e dei comunicatori della scienza l'espansione
dell'universo convive
con la sua falsificazione osservativa.
L'evidenza, emersa accidentalmente da censimenti
sistematici
nell'ultravioletto in caccia di
"oggetti primordiali ad alto redshift", ha
rivelato un gran numero di
galassie con spettri ottici spostati
nel blu. [...]
In the disinterest of the media and of scientific communicators, the
expansion of the universe cohabits with its observational falsification. The
evidence, which emerged accidentally from systematic surveys in the ultraviolet
range searching for "primeval objects
with high redshift", has revealed a great
number of galaxies with blueshifted optical spectra.
28 settembre 2013
IN DIFESA DELLE COSMOLOGIE
ALTERNATIVE
[...] Lei può alterare solo con
un falso la condivisione profonda che ha legato
per tutta la vita Geoff,
Margaret e lo stesso Fred Hoyle
a "Chip" Arp, per il quale i quasar e le galassie
non si trovano alla
distanza dei loro spostamenti spettrali.
Nessuno di questi astronomi ha mai creduto al
primo giorno
della Creazione (Hoyle la chiamava
"un'idea da preti") e tantomeno che la radiazione
di Penzias e
Wilson rappresenti il residuo "fossile"
di un'atavica esplosione che avrebbe originato
dal nulla
l'intero universo. Contrariamente
a quanto lei lamenta a proposito delle tesi di
Arp, è proprio la
fisica dell'"inizio" che è
completamente scollegata da ogni fisica.
Se adesso questa radiazione non
rappresentasse nemmeno "l'inizio
dell'universo nella sua totalità" (Coelum,
N. 173, pag.17), è la stessa
cosmologia del XX secolo che cede
di schianto.
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La Voce di Romagna, 23.X.2013
Big science
Funziona così
Fra le innumerevoli mistificazioniche
si abbattono senza pietà sulla povera gente
c'è senza dubbio quella che strombetta
chenel costosissimo acceleratore LHC del CERN di Ginevra
si riproducono le mitiche particelle della Creazione
del·Mondo. Nientedimeno. Scambiando la teoria·cosmologica
con la realtà, i comunicatoridella scienza
non esitano ad annunciare che gli "stati bosonici metastabili"
riscontrati nelle collisioni subatomiche sono nientedimeno
che le prodigiose entità naturali che avrebbero
dato massa a se stesse e a tutte le altre cose, permettendo
all'Universo di esistere là dove precedentemente non
esisteva, 13,7 o 13,8 miliardi di anni fa.
Perchè c'è qualcosa al
posto di nulla? Ma perchè c'è
stato il Big Bang, tapini, e subito dopo la particella
di Higgs, Englert e Broute venuta apposta per saldare
tutti i sospesi del "modello standard", del materialismo
storico e delle sacre scritture. Funziona così:
si fanno accelerare le particelle a densità energetiche
sempre più elevate, le si fa scontrare in un anello
miliardario e le si fotografa con infinita pazienza andando
a rovistare fra i residui delle collisioni. Ci si potrebbe aspettare
che questi "scontri" nell'acceleratore comportino solo la trasformazione
di una massa-energia già in precedenza locaIizzata
in forme differenti a energie inferiori, ma poichè
tutti sanno che più energia si immette e più particelle
si trovano, si trova sempre qualcosa quando si cerca qualcosa.
Del resto quando si spendono miliardi di euro di denaro pubblico
non ci si può rnica accontentare di uno stato bosonico
metastabile: è la gran scoperta che materializza l'Universo
Mondo, gente, la particella di Dio, il bosone di tutte le filosofie.
Non è meravigliosa la Big Science? Un bel Nobel qua e là
e gli stipendi (per un po') sono salvi.
Alberto Bolognesi
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28 dicembre 2013
HALTON ARP, NECROLOGIO
Logorato dal Parkinson, in una clinica
di Monaco di Baviera, il 28 dicembre 2013, alle
ore 6,15 del mattino, è scomparso Halton Arp.
Si riferisce che abbia reclinato leggermente il capo,
le mani abbiano smesso di tremargli e che abbia
chiuso semplicemente gli occhi: occhi pieni di stelle.
Lo ricordiamo con un breve
necrologio di Alberto Bolognesi, e le
seguenti parole di Enrico Biava, co-curatore
dell'edizione italiana di Seeing Red
.
Era nato a New York il 21 marzo del 1927.
Arp fu uno dei più importanti astronomi
del secolo. Critico nei confronti della
cosmologia dominante, pagò sulla propria pelle
le conseguenze delle sue posizioni.
Egli fu osteggiato e marginalizzato in tutti i modi e gli
fu tolta la possibilità di utilizzare per le sue
ricerche osservative i grandi telescopi ottici.
Per commentare la sua vita possiamo utilizzare i versi
del celebre scrittore e drammaturgo austriaco Franz Grillparzer:
"Se il mio tempo mi vuole avversare lo lascio fare
tranquillamente. Io vengo da altri tempi, e in altri
tempi spero di andare".
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30 settembre 2014
COSMOLOGIA
DOVE
VA IL PESCE PALLA?
La compagnia degli orologiai ciechi che
con un po' di Darwin, di Big Bang, di "memi" di Dawkins
e di bosoni
"di Higgs"
ha mandato in scena l'universo come "fenomeno naturale"
sta vivendo la sua crisi più profonda:
"Sappiamo
tutti che il Big Bang è una teoria sbagliata"
- ha dichiarato un celebre cosmologo del Regno Unito
- "ma
se non
viene fuori un'alternativa credibile dobbiamo tenercelo".
Oppure
potrebbero autosospendersi. Che cosa ce ne facciamo
di una teoria sbagliata? Gli astronomi del
finanziamento
pubblico ricevono di norma un compenso per impartirci
che un'enorme esplosione (tecnicamente
"La Palla
di Fuoco") ha dato inizio a tutte le cose 13,8 miliardi
di anni fa. Ma nessun premio Nobel dello spazio
metrico
"accelerato" e della nucleosintesi "primordiale"
ha la minima idea da dove provenga l'idrogeno di cui
son formate
le stelle o perchè il tempo debba avere un
inizio: l'indecente conclusione è che l'uno e l'altro
siano
schizzati
fuori dal nulla, secondo un creazionismo ancora più
selvaggio di quello che informa le Sacre Scritture.
Viene
chiamato - evidentemente per distinguerlo dal miracolo
- "il pasto gratis sorteggiato dal caso".
L'orrore
di Dio è salvo? Con poche eccezioni, filosofi
e intellettuali non hanno alcuna intenzione di aprire
un
contenzioso
irto di insidie matematiche con i loro colleghi dell'empireo,
e così la sciocchezza del Big Bang
resta
ancora in vita. "Primum non nocere".
Ancora
più inspiegata è l'esistenza della
vita. Nessuno è stato ancora in grado di dettagliarci
le "pressioni
selettive"
che avrebbero condotto la materia inanimata a farsi
consapevole e ad autoreplicarsi: e meno ancora di
descriverci
il colpo di dadi ereditario che decide dei nostri
grifi (e forse dei nostri stati d'animo), bocche, nasi,
occhi,
orecchi e artigli insanguinati. Come si fa a credere
che il cuore batta e che il sistema nervoso elabori
perché
all'improvviso, nel mezzo del nulla, a qualcuno
è venuta fame? [...]
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13 gennaio 2015
Nella guerra
hi-tech fra Chicago e Ginevra l'ultimissima è
che l'universo è "un rumore olografico", un miraggio
a 2D che risuona come cassa armonica di extradimensioni
nella trama quantistica dello spaziotempo.
Tranquilli,
stipendi e pensioni non sono "pixelati". Sebbene
l'ipotesi sia "maledettamente" seria (Fermilab), la maggioranza
dei premi Nobel ci rassicura che siamo "sostanzialmente"
qui perché ci fu un Big Bang propiziato da una
specialissima particella che se non ci fosse bisognerebbe
inventarla e che per caso finì per essere il bosone che
non poteva essere lì a caso.
Equivoco
dono degli Dei, dunque, o ancor più inverosimile
riffa della contingenza, "il robusto scenario" fece
esplodere da un punto (che precedentemente non esisteva)
il tempo e lo spazio, le stelle e le galassie, lo spaziotempo
di Minkowski e via via i dottori Higgs, Englert e Brout,
l'autore di questo articolo e Peppa Pig. Dalla scalmanata
Palla di Fuoco che si gonfia più-veloce-della-luce
al flusso "quieter" di Hubble, dalla "esotica" ed elusiva
"dark matter" che nessuno sa cos'è alla ancor più
fantasmatica "Energia Oscura", capace perfino di accelerare
l'espansione per far tornare i conti, TUTTO MA PROPRIO TUTTO
era già iscritto nelle condizioni iniziali, che emergono
come palizzate sul ciglio del nulla 13,8 miliardi di anni
fa.
LA DOMANDA È: COME È POTUTO
ACCADERE? COME È POTUTO ACCADERE CHE UNA TEORIA
COSÌ RIDICOLA SI SIA IMPADRONITA DELLE UNIVERSITÀ
PIÙ FAMOSE, DEI CENTRI DI RICERCA PIÙ
AVANZATI, DEI PIÙ POTENTI MEZZI DI COMUNICAZIONE E
CHE SIA STATA FATTA PASSARE PER UNA SCOPERTA A 5 SIGMA IN GRADO
DI ATTINGERE A VERTIGINOSE QUANTITÀ DI DENARO PUBBLICO?
...
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4 giugno 2015
ALLA DISPERATA RICERCA DELLA MATERIA OSCURA
Abbiamo ancora
bisogno di quintessenze. Di oracoli, di magici Portali,
di estatiche rivelazioni. E forse anche di Paperino. A metà
strada tra Disneyland Paris e Medjugorje Citluk, il
supertecnologico ipogeo del CERN di Ginevra si propone
di sciogliere, uno ad uno, gli ultimi misteri della materia
cosmica. Non col linguaggio conciso e non negoziabile che
ad ogni passo deve fare i conti con le eccezioni, ma per mezzo
degli strumenti della finzione scenica, della grande simulazione,
della narrazione visionaria.
Là sotto
nel toboga magnetico qualcuno ha finalmente deciso
che le teorie sono già scienza, che gli epicicli
sono dopotutto matematica virtuosa e magnifica geometria,
e che anche per la conoscenza vale la regola moderna di
Mc Luhan secondo cui l'evento domina sul contenuto. Dunque è
tutto vero, gente, l'universo è esploso tredici virgola
otto miliardi di anni fa da un luogo piccolissimo e caldissimo
che precedentemente non esisteva. È esattamente
per questo che siamo qua.
Ma poi i soliti
guastafeste si sono accorti che i conti non tornavano,
che così si poteva spiegare sì e no
il due o il tre per cento di quel che constatiamo nelle
condizioni reali. E allora per non dichiararci antropologicamente
sconfitti rispetto alla Natura che ci ha prodotto, abbiamo
cominciato a indicare in percentuali di "particelle sconosciute
e invisibili" la misura della nostra ignoranza. Particelle
che nessuno vede - beninteso - e che nemmeno le nostre apparecchiature
più sofisticate riescono a rivelare, ma che devono
pur esserci da qualche parte, boia d' un mondo, perché
se no come li giustifichiamo i costi spropositati di questo sparo
nel buio?
Abbiamo disperato
bisogno della "materia oscura". Abbiamo avidamente
bisogno di "wimps", di neutralini, fotini, assioni, dilatoni
etc. C'è poco da ridere, ne ha bisogno Renzi,
ne ha bisogno il sistema Italia, ne ha bisogno il CERN e
perfino la NASA e il Pentagono e il Vaticano, perché
se Pantalone non rifonde i fondi diventa davvero una questione
di vita o di morte per la fisica del Big Bang e per le legioni
di astronomi e di sacerdoti a libro paga che campano sull'età
dell'universo.
C'è però
una nube nerissima che si gonfia all'orizzonte,
propiziata a quanto pare dalla caparbietà dei soliti
duri e puri. La materia oscura è smentita di fatto
dalle osservazioni astronomiche. Non c'è proprio, non
ve n'è alcuna traccia. Sono stati esaminati con accuratezza
certosina i moti di un gran numero di stelle a volumi di
distanza crescente dal Sole senza il menomo indizio di interazioni,
deviazioni o perturbazioni che invece sarebbero dovute puntualmente
emergere come equivalente della massa mancante. Semplicemente
non c'è nulla. "La quantità coincide perfettamente
con ciò che osserviamo - dichiara sbigottito il Direttore
del team dell' ESO che ha effettuato le misurazioni a La Silla
(Cile) , Moni Bidin - "Questo non lascia spazio a particelle esotiche
di alcun genere, alla cosiddetta materia oscura che ci
aspettavamo. I nostri calcoli mostrano che avrebbero dovuto apparire
in modo chiarissimo nelle scansioni. Se una simile sostanza ci
fosse, avrebbe dovuto mostrarsi. Ma non c'era proprio" (ESO 1217
it) .
La festa appena
preannunciata è già finita? A meno
di non stabilire già oggi le scoperte che faremo
domani, la scienza e la buona politica non possono vantare
alcuna opzione sui Nobel che verranno. Ci mancherebbe altro.
Oppure no?
Alberto Bolognesi
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Il segreto
di Alessandro Manzoni
Che cosa nasconde
l'autore dei Promessi
sposi?
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6 - Allen Esterson
[We propose with pleasure to the readers of our Forum the information
contained in the following
letter, grateful to
its author.]
<< I refer to the
anonymous article "Mileva
Einstein-Maric"
published on the
"Episteme" website at:
http://itis.volta.alessandria.it/episteme/ep4/ep4maric.htm
You may not be
aware that all the claims
made on behalf of Mileva
Maric's contributing
to Einstein's 1905 papers
have been refuted by knowledgeable
physicists involved
with the Einstein Archive,
such as Gerald Holton and John
Stachel (founding editor of
the Albert Einstein Collected
Papers project).
More specifically, I have
examined all the claims in
detail, including those made Senta
Troemel-Ploetz,
Evan Harris Walker and Desanka
Trbuhovic-Gjuric
cited by the anonymous author
on your website, and found
that they are based on erroneous
assumptions and misconceptions.
I invite you to read my detailed
critique of these claims,
posted on my website at:
____________________________________________________
7 - G.O. Mueller and
Karl Kneckebrodt
Other links:
http://www.cartesio-episteme.net/fis/mueller.htm
http://www.wbabin.net/science/mueller.pdf
http://www.ekkehard-friebe.de/partner.html
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November 2012:
For several years now we have presented the project G.O. Mueller
to the public in German, via the Internet, particularly the documentation:
Über die absolute Größe
der Speziellen Relativitätstheorie
.
Because of the general,
very high level of interest shown throughout
the world, we have now had a particularly important
chapter, Chapter 2, translated into English:
Fehler-Katalog zu beiden Relativitätstheorien
English Translation:
Catalogue of Errors for Both Theories
of Relativity .
December 2012:
____________________________________________________
"... sin dai primordi della pubblicazione del libro di Felice Vinci Omero nel Baltico siamo stati consonanti con la tesi che il contesto geografico dei poemi omerici sia da porsi nel "mediterraneo" baltico e in un'epoca anteriore all’arrivo degli Elleni nelle sedi storiche. Arrivo segnato dalla cosiddetta civiltà micenea, nata dopo che, a cavallo tra il III e II millennio a. C., il crollo dell'optimum climatico fece preferire, nei secoli successivi, a molti popoli della nostra stirpe un insediamento più confortevole di quello rappresentato dall'antico. [...] adesso le ben argomentate esposizioni dell'Ing. Vinci trovano ormai accoglienza in vari ambienti accademici e godono di molte traduzioni. A nostro avviso, in questo innovativo contesto, si scorge la possibilità d'individuare il collegamento che potrebbe sussistere tra Ελικη e Helgoland / Heligoland proprio perché, da tale relazione, ben s'inseriscono e l'insularità, e la specifica collocazione geografica che ne deriva ..."
[L'articolo costituisce una versione ampiamente incrementata, riveduta
e corretta, di un breve scritto del 2011 con
il medesimo titolo, anch'esso a suo tempo pubblicato
nel Forum di Episteme.]
Il toponimo omerico OGIGIA ha dato luogo a diverse interpretazioni,
ma tutte non hanno illuminato granché
sul senso che esso potrebbe avere avuto. Resta in
ogni caso la concordia degli antichi sul suo estremo
arcaismo; in altri termini esso appare remoto già all’epoca
dei due poemi omerici. A conferma c’è appunto l'aggettivo
OGIGIOS che ne deriva assumendo il significato di vecchio,
antico, vetusto; dai contesti, ne traspare in sostanza
qualcosa di lontano nel tempo, con un di più di potente
e temibile quale ben si addice alla sede dell'infida KALIPSO
che tutto mette in atto per convincere ODISSEUS a rimanere con
lei...
Dalla Scandia alle Ambe - Es war einmal ein Volk …
(6 agosto 2015)
[Anche l'articolo in questione costituisce una versione ampiamente
incrementata, riveduta e corretta, di un precedente
scritto, pubblicato nel 2000 con il titolo "La Scandinavia
e l'Africa" nel N. 2 della
rivista Episteme.]
In questo studio - accettando recenti ricerche che, per la nordica collocazione geografica dell'epica omerica, sempre meglio, con riscontri e verifiche, ne arricchiscono la congruenza - proponiamo la cosiddetta ipotesi baltica. Ed è proprio in virtù di tale ipotesi che questi, altrimenti assai oscuri e piuttosto enigmatici versi, possono illuminarsi di nuovo senso:
Tutti gli dei ne avevano pietà,
ma non Poseidone
; questi serbava rancore violento
contro il divino
Odisseo, prima che in patria arrivasse.
Ma se n'andò
Poseidone fra gli Etiopi lontani,
gli Etiopi che in
due si dividono, gli estremi tra gli uomini,
quelli del Sole che
cade e quelli del Sole che nasce,
per esser presente
a un'ecatombe di tori e d'agnelli.
L'Eden - Un Eden e
un popolo o più luoghi e più genti?
(19 dicembre 2015)
[L'articolo in questione costituisce una versione ampiamente incrementata, riveduta e corretta, di un precedente scritto, pubblicato nel 2003 nel N. 7 della rivista Episteme con il titolo "Ubinam gentium sumus? - Un Eden ed un popolo o più luoghi e più genti?".]
Per chi, a vario titolo, si occupa delle incerte origini della presente umanità, sarà accaduto, a proposito della localizzazione della sede primitiva, di trovarsi spesso a confronto con proposte tra loro contrastanti e questo può essere indifferentemente avvenuto sia se il suggerimento è scaturito da un approccio mitico/tradizionale affine al nostro, sia pur anco da uno di carattere scientifico. Tanto più si può essere indotti a perplessità se tutte queste proposte si presentano supportate da apparenti, obiettivi riscontri. Dati dunque questi ultimi, dov'è allora la ratio che, da tali – a nostro avviso – spesso insussistenti contraddizioni, possa far emergere un ordine e un significato?
Per completezza l'autore segnala che il tema del secondo fuoco dell'ellisse
orbitale della Terra viene trattato con particolare acume
da Jean Saryer nel suo remoto e quasi introvabile Réflexions
sur le second foyer de l'orbite terrestre edito nel
1909 a Parigi dalla Biblithéque Chacornac, un breve testo
che qui si allega integralmente (il Saryer mette pure
e giustamente in rilievo alcune insufficienze della formulazione
newtoniana del problema gravitazionale, le conclusioni molto risentono
però di un certo clima dell'epoca dal quale non fu estraneo
neppure Camille Flammarion).
Addendum a L'Eden - Alcune precisazioni anche geografiche
(dicembre 2020)
Miscellanea Toponomastica
(22 novembre 2019)
"Equivalenza massa-energia senza relatività - Breve critica ai fondamenti della relatività speciale".